Intervista di Pietro De Bonis all’attore Alessio Di Gennaro

Alessio Di Gennaro è nato il 15 luglio 1983. Inizia la sua carriera artistica nel 2001 interpretando un ruolo ne “La storia di Romeo e Giulietta”, nel 2002 in “Isabella, tre caravelle e un cacciaballe”, nel 2003 ne “La donna serpente”, l’anno successivo nello spettacolo teatrale “Rugantino” e nel 2008 in “Sabato, Domenica e Lunedì”.

Ma è nel 2009 che avviene la svolta, il suo amico e regista Francesco Di Chio fonda la Compagnia Teatrale de I Folli Attori, lo stesso anno va in scena con “Tutto in poche notti” e lo spettacolo natalizio “Un’invenzione favolosa in una favola fantastica”, nel 2010 “La storia di Arlecchino e Pulcinella” fa il giro di quasi tutte le scuole della capitale, tra il 2010/2011 grande successo per “Il coatto ed il secchione” e sulla scia di quest’ultimo, nel 2012 “Chi non lavora non fa l’amore” è stato un boom!

 

P.D.B.: Ciao Alessio! Hai sbagliato a confidarmi che pensi troppo sempre alle tue stupide fisse.. ora o ce ne dici una altrimenti niente più intervista! (Sorrido)

Alessio Di Gennaro: Di fisse ne ho tante, di pensieri di preoccupazioni che mi riempiono la testa quando non sono fortunatamente distratto da qualcosa che sto facendo come il lavoro, gli amici o appunto uno spettacolo magari così colmo di emozioni da tralasciare momentaneamente i miei tarli. Per dirti una mia “fissa”……alle volte ho come la sensazione che quello che ho da dire non sia importante da dire…..e di conseguenza lo tengo per me e ci credo comunque in quello che penso. Sempre. Ciò mi porta ad una seconda fase: Non condividere. Col tempo è diventata routine e questo mi ha portato ad essere la persona taciturna e soprattutto abbastanza solitaria che sono oggi, senza però esagerare, i miei “amici”, cioè quelli che conti sulle punta delle dita di una mano ce li ho sempre per un cinema, per una chiacchierata o una cena.

 

 

P.D.B.: Cito parole tue, “Il teatro è la mia camera da bagno personale e una volta dentro, mi metto a nudo, di fronte ad uno specchio”, ci vuoi spiegare meglio?

Alessio Di Gennaro: Beh, nel bagno c’è il classico momento dove, vestito o no, ti guardi nello specchio per qualche secondo e fissandolo cerchi di scoprire un’altra verità su te stesso. Non e’ un’operazione di auto convincimento o per rafforzare l’autostima, ma semplicemente il rendersi conto di ciò che si e’, e trovare il quel breve lasso di tempo “l’espressione del giorno” o meglio ancora fare un check in del nostro stato psicofisico……….eeeeeeeehhhhhh che parolone!

 

 

P.D.B.: Secondo te la sensibilità quanto è cara? Si vive meglio distanti dal mondo o dal palco?

Alessio Di Gennaro: Io credo si viva meglio mantenendo una minima distanza sia dall’uno che dall’altro. Sono due realtà molto simili e spesso si confondono (questa l’ho sentita in un film) ma non bisogna mai sovrapporle. La sensibilità è molto importante perché è l’approccio ad ogni cosa, umana o meno ed io la tengo sempre in coppia con la malinconia dei ricordi e questo mi rende un sognatore di eventi impossibili, irripetibili nella vita ma interpretabili nel modo più assoluto su un palco.

 

 

P.D.B.: Fai spazientire spesso il tuo regista e amico Francesco Di Chio?

Alessio Di Gennaro: Eh eh! Francesco come ogni regista vuole che la situazione teatrale prenda la stessa forma della sua idea interpretativa. Quindi sì. Alle volte fa spazientire……..ma il gioco vale la candela. Abbiamo alcune idee in comune sul fatto di come far ridere o commuovere chi ci guarda quindi molto spesso ci troviamo d’accordo per quando riguarda intuizioni sulla scena oppure aggiungere una frase d’effetto e così via.

 

 

P.D.B.: Ti piace il cinema? Assomigli in modo impressionane all’attore Christian Bale, te lo hanno mai detto?

Alessio Di Gennaro: Assomiglio a Christian Bale? Aaahhhaaahh! Grazie per il complimento troppo generoso. Io adoro il cinema. Ovviamente cogli qualcosa in più rispetto al teatro: scene intense d’amore sottolineate da un colonna sonora che fa sognare, un primo piano di uno sguardo penetrante. Nel cinema puoi diventare un’icona, una leggenda e spesso puoi venire solo riconosciuto per il ruolo che hai interpretato e non più per chi sei veramente. Questa è la magia del cinema.

 

 

P.D.B.: Grazie Alessio della tua disponibilità! Ci vediamo al prossimo spettacolo teatrale che sarà sicuramente l’ennesimo grande successo tuo e di tutti Folliattori! Ci saluti con una frase che ami?

Alessio Di Gennaro: Ma figurati Pietro, grazie a te! Grazie dei tuoi in bocca al lupo, cercheremo di stupirvi ed emozionarvi il più possibile. Citando una frase dell’ opera teatrale “Macadamia Nut Brittle”: “Cos’è più doloroso? Un cazzotto sulla faccia? O restare chiusi in casa a guardare il daily di X-Factor?” Un caro saluto a te ed alla rivista!

 

Nota conclusiva di Pietro De Bonis

Alessio si definisce un ragazzo introverso, che non si spiega come possa recitare a teatro… Forse perché quel pulpito è lo stesso della vita? Si viene scagliati lì sopra come in strada, per caso? No, il palco è un dannato palco, non centra con la realtà! Forse la verità è che viviamo soli, con le nostre fisse, i buoniumori e i malimori… Alt, no non è vero, non viviamo soli, siamo circondati da persone che ci vogliono bene, che ci amano, ma forse amiamo a tal punto noi stessi che tutto sfugge, anzi, mi correggo di nuovo, neanche questa è la verità, noi amiamo poco noi stessi, per questo pensiamo di stare soli. La vita ci cambia? Sì, senza frottole stavolta, il movimento giusto che fa la mente è aprire le gambe e partorire il termine “accettare”, ma quanto è pesante farsi accettare, soprattutto accettare gli altri? Alessio sonda gli animi delle persone, per capire, per rispondersi, per fare del bene, perché è questo il suo intento: regalare emozioni. E si fa del male fisico, non gliene frega un cazzo, vengono prima le emozioni, poi i conti col proprio stomaco fegato pancia ecc… Il nostro io che vince perché esatto, ha studiato in sordina e sa come fare a convincere tutto il resto, un dio sconosciuto ci ha sussurrato il segreto della felicità e gli abbiamo creduto, ma il corpo rimane terreno, limitato, lento a digerire, non capisce quest’anima così vogliosa e propositiva che prenderebbe a insulti se solo avesse in dono la parola! Capirà e si convincerà, col tempo, quando il bel dovere sarà compiuto e la gente ci sorriderà, anche senza motivo, perché le anime buone le incontriamo ogni giorno, sanno leggere negli occhi chi vale veramente, e Alessio come attore ma soprattutto come uomo ha un valore inestimabile. Ritorno ai miei forse. Le persone più in gamba si nascondono dietro il breve e l’improvviso, si concedono poco, un saluto al volo, una presenza casuale anche se programmata, poi sfuggono davanti senza nemmeno ce ne accorgiamo, e diventano imprendibili! Alessio osserva il mondo e sembra rimanga distante anni luce da tutti gli accadimenti, ma ha il rec inserito 24 ore su 24, è questa la sua bellezza!

 

 

“Quando un’intervista vista l’ora è appena finita, una nuova intervista è appena iniziata. Un’intervista per amare, per sognare, per vivere…”

Written by Pietro De Bonis, in Marzullo

https://www.facebook.com/pietrodebonisautore

 

 Info:

www.folliattori.it

 

3 pensieri su “Intervista di Pietro De Bonis all’attore Alessio Di Gennaro

  1. Complimenti allo scrittore PDB..per l’argùta intervista e la nota conclusiva dell’attore Di Gennaro…vorrei ringraziare entrambi per le emozioni che sanno trasmetterci con la loro briosità,semplicità e intelligenza, nel saper cogliere e regalarci.. ogni sfumatura di questo meraviglioso acquerello della vita!Grazie
    PIETRA C.

  2. Grazie del commento!
    E un grazie ancora a Pietro De Bonis che ha saputo fare…..ha saputo premere i tasti giusti e dosare le domande con attenzione.

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