Resoconto del concerto di Salmo all’Interno 24, Cagliari
Resoconto del concerto del 13 Maggio 2012 all’Interno 24 a Cagliari.
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“Vengo con un teschio in faccia a farvi fuori a mani nude”.
Salmo ci aveva avvertiti. Il suo è l’atteggiamento di un pugile che raggiunta la categoria dei pesi massimi, dopo tantissimi anni di duro allenamento nelle palestre della propria terra, sale sul ring, determinato a mandare tutti i suoi avversari al tappetto per prendersi il titolo di miglior performer in sede live. E ci aveva detto anche questo, definendosi “Mister chiamami Hyde che quando performo mi trasformo”.
È come se un flusso di energia scorresse ininterrottamente da una pennina USB, a forma di teschio inserita sul computer, sino a far schizzare sangue dalle periferiche mandandolo in tilt. Questo è Death USB. Il significato del termine crossover passa dalle parti di questo nuovo disco dell’artista olbiese. A meno di un anno di distanza dall’ esordio discografico “The Island Chainsaw Massacre” è capace di dare uno scossone enorme creando nuove prospettive in una scena musicale inflazionata e con poche idee interessanti come quella del rap italiano -orfana ultimamente di artisti veramente validi ed intenta più ad apparire nel circuito mediatico che essere vero motivo d’interesse per meriti musicali- per poi proseguire con “Machete Mixtape”, insieme a tutti gli artisti coinvolti nella Machete Production e vari ospiti. Death USB, nella settimana della sua uscita, è stato un piccolo grande caso nelle classifiche di vendita degli store digitali arrivando alla prima posizione, dopo aver scalzato tutto il carrozzone sanremese e relegandolo ai posti più bassi nella classifica (pur non avendo singoli dall’appeal radiofonico a trainarlo) , aumentando il numero di sostenitori dell’artista e permettendogli di arrivare a suonare ovunque in giro per lo stivale.
Nel locale sono presenti tantissimi ragazzi ad attendere la Crew Machete ed il suo esponente più noto; si incontrano creste, chiodi, skater, jiolle, roller e techno folle che sembrano esser usciti direttamente dalle strofe dell’omonimo brano che dà il nome al secondo album di Salmonlebon.
Apre le danze El Raton, il rapper di origini ecuadoriane, dal particolare stile latino cantando in spagnolo ed inizia l’esibizione scegliendo brani tratti dal mixtape “Basura Muzik vol.1” e da “Machete Mixtape” , alternandosi sul palco con Big Foot che propone brani dal suo repertorio. I due hanno il facile compito di scaldare un pubblico che pare in piena ebollizione. Dalle prime file si alzano le braccia durante l’ingresso in scena di Salmo in segno di ovazione, ben supportato dall’immancabile presenza di Enigma a fargli da spalla nella performance e la base pesante di ”Doomsday”, mandata in loop da Dj Slait, dietro ai piatti pronto a dirigere le strumentali. Parte “Il Pentacolo” e gli addetti alla sicurezza fanno fatica a tenere a freno la moltitudine di corpi che si agitano furiosamente sotto il palco facendo arretrare le transenne poste davanti al palco; “Back on the track” si avvale delle rime affilate come un rasoio di Enigma pronte a farsi strada tra la carica degli “Yo” scambiati tra Salmo ed i Macheteros del pubblico. Con “Il Senso dell’Odio” si torna a canoni più classici dell’hip hop e “Negative Youth”, col suo sample di stampo funk preso in prestito dai The Meters e attualizzato ai giorni nostri , ha un sapore tra old e new school.
Proseguono in ordine sparso “Live Fast Die Young”, ”Demons to Diamonds”, “Senza” e “Yoko ono” cantata a cappella crea un effetto karaoke tra i presenti che la intonano come se fosse una ballad da accendini accesi per aria. Presto quest’ultima viene interrotta da Slait che riparte con “Los Ojos Del Diablo”, brano che vede il ritorno sul palco di El Raton. Salmo esce di scena mentre una melodia da videogioco in stile Nintendo annuncia l’intro di Machete Mixtape; -Machete Flow- è la voce unanime che si leva da sotto lo stage al suo rientro con la maschera a forma di teschio (creata appositamente per lui da Francesco Liori) ed il riff di “Street Drive In(Bare Rmx) prende piede per iniettare scariche nervose di adrenalina che impazzano in ogni angolo della sala. Il caldo generato dai corpi in continuo ed ossessivo movimento dà vita ad un effetto sauna ) che riesce quasi a togliere il respiro. C’è così tanta energia che si potrebbe levare la corrente in sala. In un random impazzito di videoclip che scorrono nel muro retrostante al palco, insieme alla scritta DOOMSDAY in bella evidenza (il nuovo marchio di abbigliamento collegato alla Crew), incalzano “Zodiac” (sulla base di “Kyoto” di Skrillex) e “Pennywise”.
“Rancho della Luna” vede l’ingresso del duo iglesiente The Strangers che ne hanno curato il remix; ancora Enigma con ”Ipnosi” a far da apripista a Salmo con Kimbo Slice(sulla base di “Scary Monsters and Nice Sprites sempre ad opera di “Skrillex”). La veloce chitarra dalle sonorità punk di ”Nella Pancia Dello Squalo” si avvia a far saltare i presenti (sostituita repentinamente dalla sua versione remix sempre a cura dei The Strangers ) portandola all’elettronica pesante, quasi un macigno metallico pronto a schiacciarli, ovvero “Death Usb”. El Raton ed Enigma interpretano le loro strofe nel manifesto sonoro “King Supreme” prodotta da Denny The Cool, nuovo acquisto nella Machete, presente sul palco insieme agli altri membri della Crew. Il finale dello show prevede lo spartiacque tra 2 ben distinti gruppi di ragazzi sotto il palco e l’avvio del Wall of death tra di essi , che ben si sposa con i ritmi drum n’ bass de “L’erba di Grace” che manda tutti in delirio mentre Salmo si aggiudica il titolo di king dell’ Hardcore. Segue un infuocato Dj set eseguito dai The Strangers per chiudere una serata distruttiva.
Dopo questa convincente prova data sul palco stasera vengono in mente le precedenti esperienze del rapper, passate a suonare con gruppi di diverso genere per diversi palchi nazionali ed europei (insieme ai To Ed Gein, Skasiko e Three Pigs’ Trip), arrivando al suo stato attuale che abbraccia vari generi e si contraddistingue per le influenze Metal, l’attitudine sfacciatamente Hardcore punk abbracciata al linguaggio Rap deformati con sonorità Drum n’ Bass, Dustep ed Hip Hop sperimentale. È come se Phil Anselmo dopo un’ incazzosa jam session con i Sick Of It All sul palco del Titty Twister andasse a fumare erba in giro su una Cadillac Eldorado in compagnia dei Cypress Hill per ritrovarsi sconvolto in un bancone di un club londinese a sbronzarsi in compagnia di Bare Noize e finirla in una bisca clandestina nel retro a mischiare le carte in un tavolo con la disinvoltura di un esperto croupier per una partita di poker.
L’artista gallurese approda nuovamente nella città di Cagliari per la prima volta nel rinnovato locale Hancock/Interno 24 grazie all’intraprendenza del grafico ed illustratore cagliaritano Francesco Liori che con Idioteque ha dato vita ad un interessante progetto dove si mescolano e convivono arti visive, live painting , musica dal vivo, dj set, performace art, promozioni di nuovi marchi ed interesse per soluzioni ecologiche nella città di Cagliari.
Written by Emiliano Cocco
Foto by Fabio Frongia
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http://www.flickr.com/photos/8904bio/
Recensioni che crescono d’intensità e qualità!! Ti prende , catturandoti alla lettura , invece di prendeRE alle palle come tante recensioni che si trovano in giro. Continua così ! Hai passione!
Grazie Licio!! Emiliano è molto bravo, siamo fieri di averlo a bordo! :D