"La Casa dei 1000 Corpi" di Rob Zombie – recensione di Antonio Petti

Rob Zombie, cantante ed ex-leader dei White Zombie, abile cineasta horror del nuovo millennio.

Tale abilità cominciò a dimostrarla al suo debutto con il cult La Casa dei 1000 Corpi (House of 1000 Corpses, 2003), distribuito in Italia solo nel 2004.

La storia scritta da Zombie e ambientata nel Texas del 1977, segue le vicende di quattro giovani, due giovani coppie, Bill, Jerry e le rispettive fidanzate, Mary e Denise.

On the road nella più profonda provincia americana per raccogliere materiale per il libro che stanno scrivendo: una particolare guida delle stranezze in cui inserire luoghi e personaggi bizzarri!

Giunti in una stazione di servizio, fanno la conoscenza del proprietario, Capitan Spaulding. Annesso alla stazione c’è anche il “Museum of Monsters and Madmen”, sempre gestito dallo strano Capitano. Il museo degli orrori è incentrato su mostruosi serial killer. E proprio qui vengono a conoscenza del Doctor Satan.

Così, indirizzati dal Capitano, seguono le tracce del Dottore, per avere più informazioni possibili da mettere nel libro. Questa pista li porterà a una casa abitata da una famiglia (i Firefly) di maniaci assassini, ognuno con il suo stile! E l’ombra del Doctor Satan incombe: leggenda o realtà?

Mai dire più del dovuto sugli horror, meglio lasciare allo spettatore l’ebrezza della conoscenza degli eventuali “mostri” in cui i giovani incapperanno.

In questo debutto Zombie comincia a sviscerare il suo amore per il cinema horror ormai perso: quello che tra gli anni’70 e gli anni ’80 ha terrorizzato i giovani dell’epoca. Ma senza tralasciare i b-movies e anche gli z-movies, icone cannibali e ovviamente il rock’n’roll!

E chi conosce il suo stile musicale (dai testi delle canzoni al look nei live e fuori dai live) saprà cosa aspettarsi!

La trama sembra debole ma non te ne accorgi e vieni preso. Merito dei personaggi ben tratteggiati (nonostante le interpretazioni) e stravaganti (opera dello Zombie scrittore e disegnatore di fumetti porno-horror), ovviamente l’ispirazione (che solo ispirazione non è) è quel capolavoro di The Texas Chainsaw Massacre (Non aprite quella porta) di Tobe Hooper!

Tecnicamente Zombie sembra sapere il fatto suo: si diletta con trovate registiche d’alta classe, la fotografie è sublime (nonostante alcuni espedienti non son stati inseriti nei manuali). Ma la vera forza del film, che lo fa stare 10 spanne sopra la produzione horror degli ultimi anni, è la pura e semplice passione per il genere horror, non quello dove il tutto si riduce a inutili psicologismi ma quello dove la malvagità domina e la carne triturata abbonda!

Il tutto accompagnato da una colonna sonora da urlo: sei brani scritti appositamente da Rob Zombie per il film, la canzone House of 1000 Corpses (titolo originale del film) già presente nell’album del debutto solista del rocker (The Sinister Urge, 2001), canzoni dei Ramones e Commodores rivisitate e infine mostri sacri del country come Buck Owens e Slim Whitman!

Dal lato delle interpretazioni Zombie ha riunito attorno a se un cast composto da icone dell’horror per i componenti della famiglia Firefly: Karen Black (Ballata Macabra, Killer Fish – Agguato sul Fondo, Trilogia del Terrore), Bill Moseley (celebre per il ruolo del fratello di Leatherface in Non Aprite Quella Porta – parte seconda), Sid Haig (Spider Baby, Blood Bath) e ultima ma non meno importante, Sheri Moon, moglie di Zombie e al debutto cinematografico nei panni di Baby Firefly!

Inoltre varie le citazioni: i nomi dei componenti della famiglia cannibale sono quelli di Groucho Marx nei vari film dei famosi fratelli, la casa dei Firefly è la stessa usata nel film del 1982 Il Più Bel Casino del Texas con Burt Reynolds e Dolly Parton, presenti vari rimandi ad Aleister Crowley.

Fu l’ultimo film di Dennis Fimple, nonno Hugo: il film è dedicato a lui.

Le critiche americane in parte furono negative (nonostante il successo al botteghino), poche quelle positive a differenza dell’Italia che fu più indulgente (e non vedo perché no), giudicando il film per quello che è e non per quello che sarebbe dovuto essere secondo la critica statunitense.

Nel 2005 Rob Zombie diede alla luce il seguito: La Casa del Diavolo!

Seguito accolto meglio dalla critica e ancor di più dagli Zombiefan!

Ma di The Devil’s Reject me ne occuperò in seguito; ora meglio procurarvi il primo capitolo di questa saga horror!

 La Casa dei 1000 Corpi – Dvd – Distr. Eagle Pictures

Disco Singolo

Contenuti Extra: speciali e trailers.

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