"God Jr" di Dennis Cooper – recensione di Alessandro Vigliani
Che strano tizio questo Dennis Cooper, quasi inquietante direi. Uno che inventa una storia come quella di God Jr. o è un folle o un creativo, e alle volte, come molti artisti ci hanno insegnato, il confine è tutt’altro che definito.
Tornando a noi, e a questo libro edito in Italia da Fazi Editore raccomandato in copertina da Irvine Welsh, la storia è quella di un padre, Jim, fumatore accanito di marijuana che non riesce a perdonarsi la morte del figlio Tommy, avvenuta a causa di un incidente stradale.
E fin qui niente di particolare, la solita storia con una coppia che finisce per sfasciarsi per un lutto terribile in famiglia. E infatti è così che va, Jim si lascia con sua moglie e resta da solo.
A questo punto però il genio di Dennis Cooper viene fuori e stravolge la storia.
Come? Sentite qua.
Jim cerca di costruire un totem sulla base di un disegno, un personaggio che il figlio disegnava sempre. Ben presto Jim capisce che quel disegno non è nient’altro che un goffo orsacchiotto personaggio principale di un videogame davanti cui il figlio passava tanto tempo.
L’uso della droga e il dolore fiaccano la resistenza di Jim che si ritrova così in un limbo tra realtà e videogame fino a non distinguere più il reale da quello che è invece, sì, pura costruzione in pixel, ma mondo in cui suo figlio è Dio e quindi eterno.
Un romanzo ben fatto, talmente assurdo da sembrare reale poiché narrante di un luogo immaginario come può essere quello costruito su basi di social network, internet e gioco di ruolo, non troppo diverso dal posto in cui viviamo ogni giorno dove ogni profilo, anche quello di chi è scomparso, resta indelebile con le foto, le ultime battute, tutto ciò che era e non sarà più.
Un libro che consiglio assolutamente, se cercate qualcosa di davvero creativo.
Written by Alessandro Vigliani
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