"Una clessidra di grazia" di Meth Sambiase, Rupe Mutevole Edizioni, 2011

Nuda, non ci sono maschere,/ assi bucate, veli da indossare./ Ha lo spray che luccica/ d’oro e di gommalacca sui muri,/ riso nelle asole degli anfibi,/ (Hai tentato di soffocarmi/ nella veglia mattutina/ ti ho aperto gli occhi/ e i tuoi incubi sono spariti)/ Ad ogni respiro pieno/ è la luce dell’aria che entra/ le mani che si uniscono in preghiera/ la pietà di un ago calamitato/ che segna il Nord dei Meridioni./ […]” – “La mia ultima dea”

Ogni verso una sentenza, ogni sentenza una verità. Un versificare che gioca con il puro, con il sentire la comunicazione eterea. La forza della lirica “La mia ultima dea” è schietta, la nudità iniziale riprende la sincerità dell’intenzione di portare avanti un pensiero maturo ed uno stile accorpato e tagliente.

Una clessidra di grazia”, edito nel 2011 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana “Sopralerighe” è l’ultima fatica di Meth Sambiase, nome d’arte per Simonetta Sambiase. L’autrice è molto attiva nel campo letterario, infatti, si muove tra la poesia, la musica e le riviste settimanali. Ha pubblicato in alcune antologie poetiche ed ha curato anche un ebook per la Rei Edizioni. “Una clessidra di grazia” consta di un’introduzione da parte dell’editore Cristina Del Torchio e della silloge di circa quaranta di poesie. La collana editoriale “Sopralerighe” è curata da Gioia Lomasti. Per la realizzazione della raccolta poetica si ringrazia Marcello Lombardo e per l’immagine di copertina Sandra Dello Iacono.

L’autrice è particolarmente attenta alla forma ed al significato, questo lo si nota facilmente anche dalla scelta dei titoli, citiamo per esemplificare: “Involuzione”, “Stalking”, “Confessione in legno profumato”, “Jaguar verde inglese”, “Il fumo vuoto”, “La vita in mezzo allo specchio”. Le liriche sono in prima persona e l’io narrante esplica il suo pensiero ed il suo atteggiamento verso la vita, senza però cadere nell’intimismo esasperato, è un io che cerca confronto e allievi, è un io che sorride mestamente ai versi.

Ho smesso di mangiare,/ da stasera camperò d’aria:/ non sarà poi così male/ ingoiare le piccole particelle di luce colorata./ Non si daranno vinte per me/ le ampollose e perfette viscere/ né la reticente epidermide/ né le intrecciate ossa,/ ma io ho già deciso,/ e ho preso la strada dei monti,/ dove almeno il fiato e i colori saranno contenti/ del nitore dell’ossigeno,/ del soffio delle nuvole./ […] ” – “Camperò d’aria”

Ironia ed arguzia. La cura nella ricerca delle parole denota l’erudizione della poesia ma al servizio della modernità. Meth Sambiase incarna il suo tempo, incarna una presenza poetica di minuziosa fattura corollata dalla proprietà di comprensione da parte del lettore.

Se proprio dovrò consumarmi/ affilerò le mie scarpe da ballo/ e il tempo si ridurrà ad un solo battito./ Sarà difficile non scivolare/ nelle pulsazioni cattive/ dei ricordi felici/ tra i bisbigli/ delle cellule che si sfilacciano/ e i resti del crollo del cuore./ […] ” – “Pensieri neri”

Intervista all’autrice:

http://oubliettemagazine.com/2011/07/08/intervista-di-alessia-mocci-a-meth-sambiase-ed-al-suo-una-clessidra-di-grazia/

Lascio link utili per visitare il sito della casa editrice e per ordinare il libro.

http://www.rupemutevoleedizioni.com/

http://www.reteimprese.it/rupemutevoleedizioni

http://www.facebook.com/pages/Ufficio-Stampa-Rupe-Mutevole/126491397396993

Alessia Mocci

Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni

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