“Immagini lontane” di Charles Dickens tratto da “David Copperfield”

“Immagini lontane”

David Copperfield
David Copperfield

I primi oggetti che assumono davanti a me un aspetto distinto mentre guardo lontano nel vuoto della mia infanzia, sono mia madre coi suoi bei capelli e la figura giovanile, e Peggotty che non aveva affatto figura, e gli occhi così scuri che parevano annerirle sul viso tutti i loro dintorni, e guance e braccia così sode e rosse che mi chiedevo come mai gli uccelli non le beccassero a preferenza delle mele.

Credo di ricordarmele tutte e due separate, a qualche distanza, impicciolite ai miei occhi perché chine o inginocchiate sul pavimento, e io che cammino malcerto dall’una all’altra.

Ho in mente un’impressione, che non so distinguere da un vero ricordo, del contatto dell’indice di Peggotty com’essa soleva tendermelo, e so ch’era reso scabro dall’ago, come una minuscola grattugia da noce moscata…

E ora vedo l’esterno della nostra casa, con le finestre ingraticciate delle camere da letto, spalancate perché entri l’aria odorosa, e i vecchi nidi di cornacchia sbrindellati ancor dondolanti sugli olmi in fondo al giardino davanti alla casa.

Charles Dickens
Charles Dickens

Ora sono nel giardino retro stante, di là dal cortile dove stanno la colombaia e il canile una vera riserva di farfalle, come lo ricordo, – con un alto steccato e il cancello e il catenaccio; dove la frutta sovraccarica le piante, matura e ricca come non è stata mai più in nessun altro giardino, e dove mamma ne raccoglie in una cesta, mentre io aspetto accanto, ingozzando furtivamente  uvaspina e cercando di avere un’aria immobile.

Si leva un gran vento, e l’estate scompare in un attimo.

Stiamo giocando nel crepuscolo d’inverno, ballonzolando per il salotto.

Quando la mamma è senza fiato e si riposa su una poltrona; io la guardo avvolgersi alle dita i riccioli splendidi, e drizzarsi sulla vita, e nessuno sa meglio di me che è contenta di star così bene e orgogliosa di essere tanto bella.

 

 

Charles John Huffam Dickens, ( /ˈtʃɑrlz ˈdɪkɪnz/) (Portsmouth, 7 febbraio 1812 – Gadshill, 9 giugno 1870), è stato uno scrittore, giornalista e reporter di viaggio britannico.

Noto tanto per le sue prove umoristiche (Il circolo Pickwick), quanto per i suoi romanzi sociali (Oliver TwistDavid CopperfieldTempi difficili), è considerato uno dei più importanti romanzieri di tutti i tempi, nonché uno dei più popolari.

In “Immagini lontane” Dickens rievoca, dando voce al suo protagonista David Copperfield, i ricordi della sua prima infanzia raccontando immagini e luoghi con particolare sensibilità, facendo immergere il lettore nei suoi occhi di bambino.

Charles Dickens - citazioni
Charles Dickens – citazioni

Non troviamo un ordine logico nel racconto, e questo è sintomo dei ricordi che appaiono nella mente da un luogo lontano a cui non si accedeva da tanto.

Sono ricordi legati alla madre, alle emozioni che scaturivano, alla domestica che si china sul bambino. Si vede la vecchia casa in estate, ci sono le farfalle in giardino, la mamma raccoglie la frutta ed il bambino ne prende un po’ per sé. Poi d’improvviso nella mente arriva l’inverno e l’ambiente interno, è l’ora del crepuscolo. La mamma riposa ed il bimbo pieno di meraviglia ammira la sua grazia.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: