"I cavalieri di Elidar" di Filomena Cecere, recensione di Nadia Turriziani
Titolo: I cavalieri di Elidar
Autore: Filomena Cecere
Pagine :197
Prezzo: euro10,00
Dall’amore per il fantasy e la cultura celtica e dalla passione per lo studio delle armi e delle armature antiche nasce “I cavalieri di Elidar”, primo di una trilogia di romanzi di Filomena Cecere, autrice di Latina.
Una storia fantastica e metaforica, ambientata in una terra che richiama alla memoria i luoghi affascinanti del territorio pontino.
Il parco Nazionale del Circeo viene ben descritto in Nestoria, il mondo magico popolato da elfi, folletti, fate ed altri esseri magici che vivono all’insegna delle proprie leggi, fedelmente al seguito dei propri re.
I giardini di Ninfa sono Ninfea, il regno delle ninfe, che prende il nome dal tempio a loro dedicato, che in età classica sorgeva nei pressi del lago.
Il mare e i laghi costieri vengono così di seguito ribattezzati: il Mar grigio che, meticolosamente descritto nel racconto, bagna le coste di Nestoria e Fix il lago regno dei folletti.
I monti lepini sono Podiar, la catena montuosa regno dei nani mentre l’arcipelago pontino è l’isola nera
Angelo e Anna, i protagonisti del romanzo, sono due fratelli di 12 e 9 anni che si ritrovano improvvisamente proiettati in un mondo fantastico che fino allora avevano immaginato esistere solo nelle pagine del libro raccontato da nonno Alberto o nonno Hàdian, personaggio tutto da scoprire. Bambini che per diritto di nascita saranno investiti del titolo di cavaliere e chiamati a proteggere la città di Elidar edificata con bianche mura. Nelle storie fantastiche raccontate dal nonno emergevano le figure di Ninfor (guerriero elfo), Ein (la sua compagna guerriera) e Hàdian (il giovane umano che combatteva coraggiosamente al loro fianco in difesa delle creature magiche). Solo in seguito Angelo e Anna assoceranno le loro esperienze vissute ai racconti fantastici narrati dal nonno. Per proteggere la bianca città dovranno affrontare amazzoni sanguinarie e combattere contro i grifoni, gli enormi rapaci al servizio di Tenebra, la regina dei maghi. Sconfiggendo la paura, dovranno inoltre fronteggiare i mostruosi giganti dall’aspetto orripilante dotati di un solo occhio sopra il naso deforme, gli orribili ciclopi e le veloci “silfidi”, mutevoli creature dell’aria.
Storia fantastica e metaforica, dicevo, dove affiora con semplice arte descrittoria l’attaccamento alle origini, mirabilmente tenuto in vita dai racconti del nonno dove il connubio tra realtà e fantasia conduce i due piccoli alla scoperta dei propri antenati e ad ammirare le loro gesta eroiche. L’affrontare le numerose difficoltà del viaggio fantastico, la sorpresa scaturita dagli incontri inaspettati quanto a volte terrificanti con esseri diversi dagli umani e la difficoltà dovuta all’allontanamento dalla propria famiglia e dagli amori sicuri accompagnata dal difficile vissuto del periodo adolescenziale conduce per mano il lettore, lentamente senza grossi traumi e lo induce ad assaporare la storia arricchendosi consapevolmente, od inconsapevolmente, di un bagaglio fantastico ed umano dove la trama, in punta di piedi, prende il sopravvento sulla vita reale, lasciando un dolce retrogusto di fanciullezza mai definitivamente dimenticata ed ancora accoccolata silenziosamente nel cuore e nella mente.
Una sola piccola nota negativa. L’impaginazione andava curata con maggiore diligenza. Il dover interrompere la lettura per scendere in maniera sgraziata alla ricerca del rigo successivo disturba quell’atmosfera magica che il racconto nel suo insieme crea.
Filomena Cecere è nata nella provincia di Caserta il 18 febbraio 1970.
La sua famiglia si è trasferita a Latina nel gennaio del 1971. Ha conseguito il magistero in Scienze Religiose presso l’Ecclesia Mater di Roma. Attualmente è insegnante nella scuola primaria. Ha scelto di vivere col marito Fabio nella meravigliosa campagna che circonda Latina per amore della natura e dei suoi animali, ha infatti tre cani e quindici gatti. Tra i suoi hobby, oltre la scrittura che ha scoperto da poco, c’è da sempre la pittura a olio, la ceramica, la lettura ed il cinema.
Nadia Turriziani