Painting Words #13: intervista a Valentina Merzi, illustratrice
La rubrica “Painting Words” vuole tracciare l’arte contemporanea con una serie di domande rivolte alle personalità più interessanti del panorama odierno. Nella prima puntata abbiamo incontrato Iena Cruz, nella seconda Lorenzo Babboni, nella terza Eugenio Sicomoro, nella quarta Gabriele Artusio, nella quinta Kimi, nella sesta Antonio Bonanno, nella settima Silvia Crocicchi, nell’ottava Giovanni Lopez, nella nona Alessandro Coppola, nella decima Maria Pappalardo, nell’undicesima Sergio Olivotti, nella dodicesima Bruna Iacopino, ed in questa tredicesima vi presentiamo Valentina Merzi.

Valentina Merzi è un’illustratrice; vive a Venezia. Ama disegnare, dipingere, prendersi cura delle sue piante e delle sue gatte Elsa e Mala. Parla italiano, inglese, spagnolo e francese.
Dopo una formazione nella fotografia si è concentrata principalmente sull’illustrazione perché entrambe sono modi di raccontare quello che non si vede, osservando il potere che hanno le immagini di non essere solo didascaliche ma di aprire possibilità, di modificare il reale quando non ci corrisponde o di sceglierne solo delle parti, le più importanti per noi.
L’illustratrice non usa quasi mai questi mezzi in modo realistico, quello che produce è sempre una rielaborazione molto personale e spesso autobiografica. Nell’illustrazione questo è più evidente, ma anche nella fotografia la scelta più importante che si fa è cosa tagliare fuori da un’inquadratura.
S.T.: Quando nasce la tua passione e se c’è, racconta un episodio particolare che ti ha fatto capire che l’arte sarebbe stata la tua scelta di vita.
Valentina Merzi: Ho sempre trovato nel disegno l’immediatezza di una modalità di comunicare che non ha bisogno di passare per la parola, che funzionava quando ancora non sapevo scrivere e ha continuato a farlo in tutte le fasi del mio percorso. Credo che il momento in cui ho capito che mi sarebbe piaciuto disegnare tutta la vita sia stato un pomeriggio invernale a casa dei miei nonni, mentre mettevo in ordine cromatico le mie matite colorate acquerellabili: ho provato una grande pace al pensiero che le avrei trovate lì, pronte per essere usate il giorno dopo.
S.T.: Dalla filosofia all’illustrazione: c’è un filo conduttore o sono due percorsi paralleli?
Valentina Merzi: In quello che disegno ci sono pezzettini di tutto quello a cui mi sono appassionata negli anni: le lingue straniere, il teatro, la fotografia, il cinema, la storia contemporanea, i femminismi, ma anche i cartoni animati che guardavo negli anni ’90, la mitologia, la letteratura, i Mini Pony. Le illustrazioni da sole non esistono, raccontano sempre qualcosa e il più delle volte raccontano tante cose insieme, alcune delle quali emergono dall’incontro con chi le guarda.
S.T.: Quale tecnica preferisci utilizzare o più ti appartiene. Ti capita di usare tecniche miste?
Valentina Merzi: Nel lavoro attualmente uso principalmente tecniche digitali, per i tempi ridotti delle consegne e la necessità di apportare molte modifiche senza ricominciare tutto da capo, nel mio sketch book e per i miei progetti personali invece scelgo spesso le matite colorate, colori acrilici, pennarelli a base d’acqua e penne a inchiostro. Mi piace anche sperimentare sovrapposizioni e commissioni tra diversi materiali che poi cerco di far rientrare nei miei lavori.
S.T.: Prediligi esprimere la tua creatività sui lavori di commissione come ritratti o quando ti ispiri a temi di cultura generale?
Valentina Merzi: Mi piace molto il mio lavoro di illustratrice proprio per la varietà di progetti che mi fa incontrare, amo realizzare ritratti su commissione, mi emoziona che le persone mi affidino l’interpretazione visiva di amici, famiglia, animali domestici. Ancora mi rende felice dedicarmi allo studio d’identità visive di progetti altrui, ma quando scatta la scintilla è bellissimo dare un volto alle idee che mi vengono raccontate.
S.T.: I social hanno contribuito a una visione maggiore delle tue opere? Se sì, quale hai utilizzato maggiormente?
Valentina Merzi: Credo che Instagram abbia contribuito molto a far conoscere le mie illustrazioni, oltre a regalarmi bellissime amicizie nella vita. E ancora da poco esplorato newsletter.
S.T.: Chi si reca presso il tuo studio verso che mondo si apre?

Valentina Merzi: Fino a pochi mesi fa il mio studio era un tavolo affollato di colori, cavi, pennelli e quaderni in un angolo del mio soggiorno; da aprile ho aperto un vero e proprio studio che condivido con altre due illustratrici, a Venezia, città in cui vivo da anni. Ora chi viene a Studio Foreste trova uno spazio accogliente che, oltre la mia scrivania ugualmente affollata, offre anche piccoli corsi, serate di disegno dal vivo e tazze di tè.
S.T.: Quale il tuo sogno nel cassetto e prossimo progetto?
Valentina Merzi: Nel mio cassetto c’è il sogno di scrivere e disegnare un graphic novel, anche se non mi sento ancora pronta sta prendendo lentamente una forma dai contorni più definiti.
Written by Simona Trunzo
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