Painting Words #9: intervista ad Alessandro Coppola, graphic designer
La rubrica “Painting Words” vuole tracciare l’arte contemporanea con una serie di domande rivolte alle personalità più interessanti del panorama odierno. Nella prima puntata abbiamo incontrato Iena Cruz, nella seconda Lorenzo Babboni, nella terza Eugenio Sicomoro, nella quarta Gabriele Artusio, nella quinta Kimi, nella sesta Antonio Bonanno, nella settima Silvia Crocicchi, nell’ottava Giovanni Lopez ed in questa nona vi presentiamo Alessandro Coppola.

Alessandro Coppola, siculo di origine, fin da piccolo evidenzia una naturale attitudine per il disegno, una passione per i cartoni animati e per i libri di fiabe che leggeva.
Si innamora dell’illustrazione e scegli di studiare presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo e affina le sue conoscenze con un master in graphic design presso lo I.E.D, di Roma.
Autore di diversi libri e albi illustrati pubblicati in Italia e all’estero, realizza laboratori con i bambini in collaborazione con vari enti pubblici e privati: scuole, librerie, biblioteche.
Ha collaborato come consulente grafico-editoriale per alcune case editrici e con alcune agenzie di comunicazione come grafico-illustratore.
S.T.: Illustratore per missione passione o altro?
Alessandro Coppola: Decisamente per passione, che è anche un po’ il motore che muove (si spera) le nostre vite. Successivamente è diventata anche una missione, ovvero contribuire con un pochino di bellezza in questo mondo che ultimamente bello non è…
S.T.: Quando crei un personaggio o un’ambientazione a cosa ti ispiri o come trai ispirazione?
Alessandro Coppola: Dipende tantissimo dai momenti della vita, ma soprattutto dalla narrazione che affronterò. Ogni storia è unica, così come ogni personaggio o ambientazione che andrò a creare sul foglio.
S.T.: L’avventura più coinvolgente vissuta nel mondo dell’illustrazione?
Alessandro Coppola: Potrei dire: “Ogni qualvolta mi accingo a creare, progettare e veder nascere un nuovo libro”.
S.T.: Quali sono le tecniche che usi e quale preferisci?
Alessandro Coppola: Da parecchi anni mi sono dato alla pittura digitale. Cerco di riportare le sensazioni delle velature, delle pennellate e dell’eleganza della pittura analogica su schermo. Un po’ come faceva il compianto, carissimo e grandissimo illustratore Gianni De Conno.
S.T.: Quando svolgi lezione con i tuoi allievi qual è il messaggio principali che vuoi trasmettere?
Alessandro Coppola: Sono molteplici. Uno di quelli che mi piace di più è che, semanticamente, illustrare significa “dare lustro/ dare luce” a quello che può essere un testo (narrativo, poetico o canzone). Un altro messaggio, che penso sia fondamentale, è che “l’illustrazione è progettazione, non ci si improvvisa illustratori/trici”. È un mestiere, legato a moltissime conoscenze. Ma soprattutto è necessario continuare a coltivare la curiosità nei confronti della vita.

S.T.: I social hanno contribuito a una visione maggiore delle tue opere? Se sì, quale hai utilizzato maggiormente?
Alessandro Coppola: A dire la verità non sono molto social. Ultimamente mi sto dedicando a Instagram, ma non so quanto stia contribuendo alla mia professione. Divertente, ma preferisco impiegare il mio tempo nella vita reale o nel creare.
S.T.: Quale il tuo prossimo progetto?
Alessandro Coppola: Sto iniziando a lavorare a un progetto musicale, dai toni e le atmosfere fantasy. È la prima occasione che mi consente di affrontare il fantasy, ma voglio provare, adoro le sfide.
Written by Simona Trunzo
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