“La bibliotecaria di New York” di Marie Benedict e Victoria Christopher Murray: la vera storia di Belle da Costa Greene

Perché la mia carnagione relativamente chiara mi ha regalato la possibilità di avere una vita privilegiata?

La bibliotecaria di New York Belle Da Costa Greene
La bibliotecaria di New York Belle Da Costa Greene

Ci sono libri che prendi a sentimento: ho guardato la copertina de “La bibliotecaria di New York” di Marie Benedict e Victoria Christopher Murray, letto le prime due righe della quarta di copertina… e l’ho preso.

Per fortuna l’ho preso, perché è un romanzo che tratta di un periodo storico che va dal 1905 al 1948, spiegando come fossero le condizioni delle persone di colore negli Stati Uniti del primo Novecento, ancora profondamente razzista.

Mi ha colpito molto il fatto che le due autrici, Marie bianca, Victoria nera, abbiano unito le loro forze per scrivere “La bibliotecaria di New York” che racconta della vera storia di Belle da Costa Greene, dopo che Marie aveva trovato delle lettere e dei documenti che facevano riferimento alla sua vita.

Mentre scrivevano sono state sorprese dal covid e hanno continuato a fare il loro lavoro tramite zoom.

E, mentre scrivevano di una storia di razzismo avvenuta un secolo prima, in America accadevano altri casi come quelli di George Floyd e Christian Cooper: “Sullo sfondo del caos in cui era sprofondata la nazione, noi, una donna nera e una bianca, abbiamo condiviso cosa provavamo a veder sgretolare il Paese tutt’intorno”.

“La bibliotecaria di New York” è scritto in modo da colmare le lacune che le loro ricerche hanno portato alla luce, immaginando loro alcune reazioni e scene; ma per la maggior parte è fedele a quanto veramente accaduto.

Scritto in prima persona dalla stessa Belle, una giovane bibliotecaria che lavora a Princetone.

Il padre è il primo uomo di colore laureatosi ad Harvard e lotta per i diritti civili degli afroamericani.

La madre e i suoi figli hanno tutti la pelle piuttosto chiara e, avendo sentore di quale potrebbe essere la loro situazione negli anni a venire, con il ku klux klan, i linciaggi, i ghetti dove far vivere le persone di colore, i lavori umili destinati a loro; decide di farsi passare per bianchi, ben sapendo che, se scoperti, potrebbero venire arrestati.

Il padre si sente tradito nel profondo e lascia la famiglia.

Nel silenzio, la tensione trapassò le pareti del soggiorno, arrivò in cucina e si abbatté su di me.”

Per reggere meglio la loro finzione, si parla di una nonna portoghese, così da spiegare quella pelle appena più scura del dovuto.

Belle viene assunta a New York da Mr. Morgan, uno dei più ricchi finanzieri del mondo; con lui creerà la più importante collezione di manoscritti, libri d’arte e opere d’arte che, da collezione privata, sempre grazie a lei, verrà poi aperta al pubblico.

Mr. Morgan è un uomo burbero, un dongiovanni, razzista e antisemita; eppure con Belle crea un rapporto che sta a metà tra quello di un padre con la figlia, a quello di un uomo attratto da una donna che sa che non potrà avere.

Belle comincia a viaggiare per partecipare alle aste più importanti in tutta Europa, diventando sempre più scaltra e sicura, bagnando il naso agli uomini che da anni fanno quel mestiere.

C’è poi la storia d’amore che si accende fra lei e Mr. Berenson, sposato con una donna che sa dei suoi tradimenti, in quello che pare proprio un rapporto aperto.

“Davanti a lui mi sento quasi nuda, priva della corazza di arguzia e ironia che in genere indosso in queste occasioni.”

Purtroppo il loro rapporto sarà sofferto, fino alla rottura definitiva.

Belle ottiene sempre di più accrescendo la sua professionalità e, grazie al suo stipendio, riesce a mantenere tutta la sua famiglia, madre e fratelli.

In una occasione riuscirà a ritrovare suo padre, a parlargli e a cercare di capire cosa, effettivamente, sia successo fra lui e sua madre.

Marie Benedict e Victoria Christopher Murray citazioni
Marie Benedict e Victoria Christopher Murray citazioni

Quando Mr. Morgan morirà, Belle resterà al fianco del figlio di lui, continuando il suo importante lavoro.

Un romanzo ricco di rapporti umani complessi, di realtà storiche, come anche il movimento delle suffragette, i diritti civili di tutti gli esseri umani: “I bianchi non sopportavano di vedere un uomo di colore forte, fiero e colto in mezzo a quegli ignoranti dei loro simili, e non tolleravano assolutamente che persone che consideravano alla stregua di muli, godessero dei loro stessi diritti”.

“La bibliotecaria di New York” è un libro dove ho avuto davvero il piacere di conoscere Belle, di saperne la storia, le sofferenze, le sconfitte e le vittorie.

Una donna forte che ha fatto la storia fingendo di essere un’altra, per paura, paura di fare una brutta fine o che non le fosse possibile fare quel tipo di lavoro solo perché nera. Una vita ricca la sua, di arte, di capacità, di talento, di coraggio.

 

© 2023 Newton Compton Editori

Pag. 377

€ 4,90

 

Written by Miriam Ballerini

 

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