Painting Words #6: intervista ad Antonio Bonanno, autore ed illustratore
La rubrica “Painting Words” vuole tracciare l’arte contemporanea con una serie di domande rivolte alle personalità più interessanti del panorama odierno. Nella prima puntata abbiamo incontrato Iena Cruz, nella seconda Lorenzo Babboni, nella terza Eugenio Sicomoro, nella quarta Gabriele Artusio, nella quinta Kimi (Michele Chimienti), ed in questo sesto appuntamento vi presentiamo Antonio Bonanno.
Antonio Bonanno (nato a Catania nel 1970), laureato all’accademia di belle arti di Catania, è autore e illustratore di albi per ragazzi, pubblicati sia in Italia che all’estero.
Tra i vari risultati raggiunti degni di nota l’essere stato selezionato al Silent book Contest 2023 indetto dalla Carthusia edizioni; raggiunto il podio per il primo premio al concorso “Il coraggioso Pigafetta e il viaggio intorno al Mondo” promosso dall’assessorato alla cultura del Comune di Vicenza e dalla Biblioteca Bertoliana e ancora segnalato alla mostra illustratori del BCBF 2023; Terzo posto al CICLA 2022 di Shanghai; “Premio popolare” al contest “Stop” 2022 e selezionato al contest “Caos” 2019 indetti dall’associazione Tapirulan. Selezionato all’Annual 2024/2022 e “Bronzo” per l’Annual 2019 dell’Associazione Autori di immagini. Menzione speciale al Lucca Junior 2018.
Selezionato per le mostre Lucca Junior del 2024, 2018, 2016, 2013.
Tra le varie pubblicazioni citiamo soltanto le due principali: “Chapeau” 2021 per Orecchio acerbo ‒ testi e illustrazioni ‒ e “Le stanze segrete di monsieur Perronnet” edito per Logos Edizioni, 2018 ‒ testi e illustrazioni.
S.T.: Cominciamo da una delle tue ultime avventure: raccontaci di “Il coraggioso Pigafetta e il viaggio intorno al mondo”…
Antonio Bonanno: Questo fantastico “viaggio” è iniziato con la partecipazione ad un contest per illustratori, invitati a raccontare l’impresa di Pigafetta in una tavola, in occasione del progetto espositivo “Pigafetta e il primo viaggio attorno al mondo” realizzato alle Gallerie d’Italia di Vicenza e promosso da Intesa Sanpaolo, dalla biblioteca civica Bertoliana e dall’associazione Illustri, come contributo per le celebrazioni dei 500 anni della straordinaria impresa di circumnavigazione del mondo. Decretato vincitore, il progetto è diventato una graphic novel: “Pigafetta, due fratelli e un topolino” scritta dal gruppo della classe 5° della Scuola primaria “Rodari” di Vicenza. Con Pigafetta, a parte il nome, abbiamo un’altra cosa in comune, la curiosità. Senza la curiosità e l’abbandono della propria comfort zone, non si va da nessuna parte. Esplorare nuove tecniche e nuovi mondi, studiare la storia, conoscere i luoghi, i costumi, i mezzi, è compito di un buon illustratore (e geografo) per rendere la scena credibile.
S.T.: Illustratore per passione o missione? Quando inizia il tuo percorso creativo e se c’è, racconta un episodio particolare che ti ha fatto capire che l’arte sarebbe stata la tua scelta di vita.
Antonio Bonanno: Direi per necessità, quasi come respirare. Fin da piccolo imbrattavo fogli e pareti di casa. Grazie ai miei genitori, che mi hanno sempre appoggiato, ho seguito il tradizionale percorso di studi: prima l’Istituto d’Arte e poi l’Accademia di Belle Arti. Crescendo mi sono specializzato in grafica e illustrazione. Ho iniziato a illustrare come professionista per altri, ma ho capito che l’arte sarebbe stata la mia scelta di vita, solo dopo aver pubblicato in Francia il mio primo albo illustrato (Moustaches – Mustacchi). Da lì è diventata quasi un’esigenza…
S.T.: Quale tecnica preferisci utilizzare o più ti appartiene, visto che spazi dall’acquerello alla china e non solo. Ti capita di usare tecniche miste per la stessa opera?
Antonio Bonanno: Molti dei miei lavori sono realizzati con la tecnica del tratteggio a china su carta. Una tecnica meticolosa, quasi catartica, che richiede la stesura di tante linee che si incrociano per ottenere le tonalità più variegate. Con il passare del tempo, la curiosità e la ricerca, mi hanno portato a sperimentare con il tratteggio altre strade, con il colore, l’acquerello e il digitale, anche in base al tipo di illustrazione che devo realizzare.
S.T.: C’è un elemento della tua personalità che si palesa più spesso nelle tue opere oppure un messaggio che vuoi veicolare?
Antonio Bonanno: Rivedendo i miei lavori, credo che il messaggio, la sensazione ricorrente sia, l’eleganza, la gentilezza e la leggerezza di altri tempi (non a caso illustro spesso storie e personaggi di fine ‘800). Atteggiamenti che ultimamente, nella società odierna, si sono persi.
S.T.: Qual è il tuo sogno nel cassetto ed il tuo prossimo progetto?
Antonio Bonanno: Una mostra a Bologna, città in cui ora vivo, e la pubblicazione di un nuovo progetto scritto e illustrato da me su un bambino di nome Casimiro, che ha timore di trovarsi in spazi aperti ma alla fine riesce a vincere le sue paure per una giusta causa… Le difficoltà relazionali e di interazione, soprattutto tra i giovani, sono diventate il nuovo male sociale dopo il Covid. Me ne accorgo sempre più lavorando come docente in un liceo artistico. Spero che questo nuovo albo possa regalare un briciolo di speranza a chi crede che la propria storia sia già scritta e immutabile.
S.T.: Scegli tre aggettivi con cui definirti…
Antonio Bonanno: Creativo, idealista, diplomatico.
Written by Simona Trunzo
Info
Leggi le interviste agli altri artisti della rubrica Painting Words