Kate Bush: le cime tempestose ed innovative di una pioniera della musica
Confesso che, a quindici anni, mi trovavo a ballare insieme alla mia migliore amica nel salotto di casa sua, cercando di imitare Kate Bush. Eravamo completamente rapite da quella che per noi era una novità assoluta nel panorama musicale.
Per una boomer come me, sempre alla ricerca di nuovi suoni sin dall’infanzia, Kate Bush rappresentava una scoperta straordinaria. Celebro questa artista in novembre, una voce che si leva dalle nebbie autunnali come un faro luminoso nel mondo della musica.
Nel 1979, a soli 18 anni, Kate Bush divenne la prima donna a raggiungere il vertice delle classifiche britanniche con un brano interamente scritto da lei, la leggendaria “Wuthering Heights” il cui testo è ispirato al romanzo del 1847 “Cime tempestose” di Emily Brontë. Una pioniera, capace di aprire nuove strade per le generazioni future, che in America è diventata una figura di culto e nel Regno Unito un vero e proprio tesoro nazionale.
La sua eredità ha influenzato innumerevoli artisti, molti dei quali forse nemmeno si rendono conto di quanto il loro lavoro debba a lei. Prendiamo ad esempio l’innovazione dell’auricolare per i concerti dal vivo: nel 1979, per il suo “Tour of Life”, Kate Bush fu la prima a utilizzarlo, grazie a una gruccia metallica modificata. Oggi nessuna pop star potrebbe esibirsi senza.
Ma il vero genio di Kate Bush va oltre la tecnologia: ha prodotto il suo lavoro in un’industria in cui poche donne avevano il controllo creativo, mantenendo una coerenza artistica che pochi altri artisti hanno saputo eguagliare. Il suo contributo è stato fondamentale soprattutto per le donne nella musica, aprendo spazi per sperimentazioni radicali sia sonore che visive. Grazie a lei, le case discografiche hanno iniziato a prendere sul serio le ragazze che volevano fare musica con consapevolezza e determinazione.
Senza Kate Bush, molti dei nostri artisti preferiti non esisterebbero nella stessa forma. È stata lei a trasformare le esibizioni dal vivo in veri e propri spettacoli teatrali multimediali, realizzando video musicali ancor prima che MTV facesse il suo debutto.
La sua eredità rivoluzionaria inizia con il primo album, “The Kick Inside” (1978), pubblicato quando aveva solo 19 anni. Un disco che già rifletteva la sua straordinaria immaginazione e l’attenzione alla sessualità femminile, con un uso innovativo della voce come strumento e una narrazione fluida e mutevole, dove ogni brano cambia punto di vista e identità. Questo approccio ha creato un nuovo paradigma per le donne nella musica.
La sperimentazione vocale di Kate Bush è un altro tratto distintivo. Raramente si affidava a coriste: preferiva creare lei stessa i suoi cori, cantando in tonalità differenti, spesso dissonanti, per un effetto sorprendente. Questa versatilità è evidente in quasi ogni canzone del suo repertorio.
E poi c’è il movimento: Kate Bush aveva studiato danza prima di debuttare nella musica, e questa formazione si riflette nelle sue performance e nei suoi video, dove il corpo e il movimento diventano elementi centrali della sua poetica.
Cresciuta in un’Inghilterra rigida e repressa dal punto di vista sessuale, Kate Bush ha scritto canzoni intrise di desiderio e passione, portando avanti uno sguardo femminile attivo e consapevole.
Chi, negli anni ’70, cantava di avventure di una notte con tale libertà?
Eppure, il suo lavoro non è mai confessionale. Le sue canzoni sono racconti brevi, affidati a voci diverse, che spaziano tra generi, epoche e identità.
Questo stile narrativo, distante dalla tradizionale canzone “personale” che domina ancora le classifiche, è stato un atto profondamente radicale. Basti pensare a Joni Mitchell, acclamata per il suo album “Blue”, un capolavoro di intimità e confessione. Bush, al contrario, parla attraverso personaggi e situazioni, mantenendo una distanza che la rende unica.
Non sorprende che la sua musica abbia catturato l’immaginazione di molti “emarginati”, individui fuori dagli schemi. Ha creato suoni strani, polarizzanti, e ha assunto il controllo completo della sua produzione, in un’industria dominata dagli uomini.
L’influenza di Kate Bush si estende anche agli artisti contemporanei. Lady Gaga, Björk, Lorde, Bat for Lashes e molti altri la citano come una fonte di ispirazione. Artisti hip-hop come Big Boi e Tricky riconoscono il suo impatto, e persino i Coldplay hanno ammesso che la loro “Speed of Sound” deve qualcosa a Kate Bush.
Molti anni dopo il suo debutto, il mondo della musica è stato irreversibilmente trasformato da Kate Bush. Non solo per la sua genialità artistica, ma anche per aver arricchito le vite di milioni di fan che hanno trovato nella sua musica una fonte inesauribile di immaginazione e libertà.
Written by Cinzia Milite
Grazie per questo articolo! Complimenti!