“Agenzia FP Investigazioni” di Giovanni Gatto: una detective story a Genova
Questa è un’offerta che non si può proprio rifiutare.

Agenzia FP Investigazioni di Giovanni Gatto è un giallo gradevole, dove la forza sta nella caratterizzazione dei personaggi, soprattutto nei protagonisti.
Un romanzo d’invenzione ambientato a Genova nel 2001, scritto più che altro per parlare della città tanto amata dall’autore: “Genova invece è reale, con la sua storia, le sue pietre consumate, i suoi odori e il suo caldo, il suo traffico e la sua bellezza abbagliante, che non tutti comprendono”.
Gatto ha un modo di scrivere schietto e graffiante, ironico e spiritoso.
In questo suo primo lavoro, Agenzia FP Investigazioni, si narra di Gibì, Giovanni Battista professore che, fratello gemello di Filippo, si sostituisce a lui nella sua agenzia investigativa. Tanto a luglio non c’è mai niente da fare… invece gli arriva fra capo e collo uno dei casi più importanti e remunerativi che potessero loro capitare.
Come fare a dire di no e spiegare che lui non è Filippo?
Accetta e si ritrova nel frullatore delle indagini che dovrebbero portarlo a scoprire che fine ha fatto Maria, una giovane albanese.
I fratelli, uguali fisicamente, sono molto diversi caratterialmente.
Gibì: “Già ingrigito e impolverato come la mia cattedra, pur nuova di zecca. Mi sentivo la polvere addosso, me ne vergognavo”.
Filippo: “Tra i suoi colleghi è ancora un mito: un segugio, un cane da tartufi. Poca teoria e tanto istinto, e molto coraggio e pure molti risultati”.
Nel romanzo Agenzia FP Investigazioni troviamo molte citazioni di classici, in particolare della Divina Commedia che ha saputo ben integrare.
Forse avrei evitato le note didattiche a piè di pagina, perché levano il gusto al lettore di andarsi a cercare le cose che, a volte, ma non sempre, non conosce.
Gatto non scrive male, anzi, ha delle belle trovate e sa rendere bene le immagini: “Anche il suono del campanello viene direttamente dal profondo freddo: una nube nera si è addensata sulla mia testa, in attesa di condensare e precipitare sotto forma di guai”.
Le parolacce si sprecano, ma fanno parte del personaggio e, alla fine, il povero Gibì un poco sfigato, col suo mal di stomaco e di testa, ti fa anche simpatia. Il giallo è piuttosto ben congegnato e si amalgama volentieri all’ambientazione e alle note didattiche che Gatto inserisce sapientemente.
Ma qui arriva un ma: il problema dei libri che non hanno avuto un editing, salta subito agli occhi.

I dialoghi sono snervanti quando fa intendere che i protagonisti tentennano, inserendo sempre tanti, troppi, puntini di sospensione e l’intercalare “sì, sì”.
Ci sono tanti refusi, mancano i numeri di pagina. Ci sono dei pezzi che andrebbero limati, altri sistemati… perché, chi scrive di mestiere lo sa: non basta sapere scrivere bene, bisogna avere qualcuno con cui confrontarsi.
Non ci sarebbe voluto nemmeno questo gran lavoro, solo una persona un poco più preparata.
Oppure avere una grande esperienza, quella che si acquista dopo anni di lavoro.
Detto ciò ho già qui anche un suo secondo libro, il seguito delle avventure di Gibì, vedrò che altro gli accade; perché al personaggio ci si affeziona e pure a quei moti di sarcasmo con cui Gatto disegna la vita.
© Giovanni Gatto
ISBN 9798444912867
Pag. 233
€ 13,00
Written by Miriam Ballerini