“Big Questions” di Anders Nilsen: uccellini curiosi che si interrogano sulla vita

Nei fumetti dei Peanuts, nati dalla penna di Charles Schultz, sono dei bambini a farsi domande e a dare risposte filosofiche e mai scontate. Si trattava solo di strisce, nessuna continuità narrativa tale da farne un vero e proprio romanzo grafico, ma è riuscito a catturare un pubblico in un arco temporale di cinquanta anni e ancora oggi ha proseliti in tutto il mondo.

Big Questions di Anders Nilsen
Big Questions di Anders Nilsen

In questo caso, in “Big Questions”, a farsi domande sono degli uccellini, quelli che potremmo vedere nel cortile di casa mentre becchettano erba e briciole di pane.

Gli vengono dati dei nomi, nonostante gli uccellini non abbiano caratteri visivi così evidenti da distinguerli, sono facili da ricordare per il lettore perché ogni personaggio ha una propria voce e modo di esprimersi: c’è l’uccellino pessimista che sta sempre un passo indietro, quello curioso che si impiccia di tutti, quello che si lamenta, quello positivo che prende la vita come viene.

In ognuno di loro c’è qualcosa di noi, di un nostro vicino di casa, di un amico o conoscente; sono personaggi vivi, reali, divertenti e a volte così riflessivi da farci dimenticare se la domanda sia riferita alla storia o alla nostra realtà quotidiana.

Il senso della vita degli uccellini sembra simile al nostro, mentre ci destreggiamo tra la ricerca di cibo e della felicità.

L’opera di Anders Nielsen è uno dei graphic novel più importanti degli ultimi anni. L’idea nasce per far divertire la sorella minore e l’autore autoproduce alcuni albi, poi sono stati pubblicati dall’editore canadese Drawn & Quarterly, in Italia è stato pubblicato soltanto nel 2021 da Eris Edizioni in unico volume di quasi 700 pagine.

Il segno grafico è preciso e sottile, il panorama della storia è una pianura arida, quasi irreale e metafisica. I numerosi dialoghi con botta e risposta a volte si fanno fitti e comici, altre volte lasciano il tempo al lettore di riflettere ed allargano i tempi narrativi.

La dinamicità tra dialogo e disegno, il ritmo delle vignette in ogni tavola è così ben calibrato da farci dimenticare che degli uccellini ci parlino della vita, della morte, delle decisioni da prendere, del futuro.

Il movimento non è dato dal segno grafico, né dalla mobilità dei personaggi, ma dall’alternarsi dei pieni e vuoti all’interno delle vignette e dall’uso sapiente degli spazi bianchi tra l’una e l’altra. Uno spazio che invita il lettore alla pausa e all’analisi dei dialoghi, ma anche a leggere più velocemente. Ad esempio in molti casi c’è la stessa scena riportata più volte nella stessa tavola, anche sulla stessa linea di lettura, in cui cambia il baloon oppure viene inserito un elemento in più di disturbo o di spiegazione alla scena.

Una narrazione propria del fumetto che riesce a catturare l’attenzione con semplicità e coerenza grafica.

Un’opera che rimane nel tempo e che ha vinto due importanti e meritatissimi riconoscimenti: l’Ignatz Award, premio in memoria di George Herriman (autore di Krazy Kat, il topo si chiamava appunto Ignatz) e il Lynd Ward Graphic Novel Prize, entrambi nel 2012.

Anders Nilsen
Anders Nilsen

Mentre gli uccellini vivono una esistenza tranquilla, irrompe l’uomo che viene dal cielo, si spezza la monotonia narrativa con estrema originalità e si porta il lettore ad un livello ulteriore di coinvolgimento e di curiosità con il giusto mistero di come andrà a finire la storia. Nonostante le molte pagine, varie ripetizioni di situazioni, non ci si annoia e inquieta soprattutto nella seconda parte quando gli uccellini guardano l’umano e nei dialoghi ci sono pensieri su di noi.

Un’immagine eloquente è l’uovo che piomba nel prato e dal quale esce un uccello grandissimo, inaspettato e sorprendente. Il fumetto di Anders cattura per la vena filosofica e per la chiarezza delle immagini.

Le grandi domande del titolo però non trovano spesso risposta come accade spesso anche nella filosofia e nella vita reale: ci accompagnano anche dopo la lettura e ci invitano a rileggere la storia più e più volte. Ovviamente non troveranno risposta nemmeno nelle letture successive, l’importante è farsi domande. Dopo la lettura, ogni volta che incontrerete un uccellino, vi verrà voglia di dialogare con lui.

 

Written by Gloria Rubino

 

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