Viaggiare in Toscana: alla scoperta di San Gimignano, Volterra, Chianciano e Siena

Gran bella storia, questa dei Premi letterari. Ti costringono a muoverti, a concretizzare viaggi che avevi programmato ma che sarebbero rimasti un bel progetto. E così è stato per il mio week-end senese.

San Gimignano - Photo by Toscana.info
San Gimignano – Photo by Toscana.info

San Gimignano, Volterra, Chianciano e, naturalmente, Siena.

I colori toscani sono caldi e accoglienti, come le persone che popolano questa regione.

Le campagne senesi sono un tripudio di verde e giallo ambra, con l’oro liquido che i contadini estraggono dagli ulivi come cerimonieri.

Il cipresso è un albero che ritrovi ovunque ti volti, con la sua grave presenza oblunga, che qui non sa di cimitero, però: anzi, ti ombreggia il cammino beneaugurante.

I borghi e il capoluogo sono affollati di cinghialotti di peluche, eretti a mascotte: li ritrovi ovunque, e sembrano strizzarti l’occhio, come se non gl’importasse di essere ridotti a salamella.

Gli osti sono amichevoli e inclini a raccontarti tutto di sé, mentre ti imbandiscono un “allestimento”, come lo chiamano loro, per una colazione pantagruelica, annaffiata da un vinello rosso che ti presentano come “caffè agricolo”.

Ti addentri nei vicoli di San Gimignano e ti ritrovi catapultato in pieno Medioevo: una musichetta in tema si diffonde tra le torri di laterizi bruni stanziate tra i palazzi come giganti buoni e le bandiere amaranto che sventolando dalle finestre ti soffiano addosso l’aria di secoli andati.

A Volterra rimani rapito dagli alabastri multicolori dei Maestri artigiani, coi medesimi effluvi epocali: il fare sanguigno degli autoctoni ti viene incontro mentre incappi nel cartello di una trattoria: “Cercasi cameriera che non rompa i c…”.

Siena - Photo by Sommertage
Siena – Photo by Sommertage

E poi c’è Siena. Piazza del Campo di sera è uno spettacolo che ti toglie il fiato, con la sua struttura a conchiglia al cui margine svetta la Torre del Mangia.

Le luci solleticano la penombra senza violarla, a lasciare intatto il mistero di tanta magnificenza.

Certo, anche di giorno non scherza.

Il centro storico pullula di turisti d’ogni etnia, mentre un dedalo di strade che cavalcano la modernità coi loro negozi esclusivi si abbranca stretta alla storia con gli edifici rossastri e i ristorantini con le tende di pizzo toscano.

E il Duomo… alzi gli occhi al soffitto e ti domandi se sei ancora sulla terra o sei pervenuto alla volta del Cielo.

Un po’ d’asma nella scaletta a chiocciola che pare non terminare mai per condurti al “Belvedere” e poi giù, nella cripta affrescata a mo’ di catacomba, di recente scoperta.

Più scarna la Basilica di San Domenico, tra il piazzale omonimo e via della Sapienza: ma comunque di proporzioni colossali, in tutta la sua possanza gotica.

Peccato non aver potuto soggiornare più a lungo per godersi altre meraviglie della Val d’Orcia e della Valdichiana: Montepulciano e Pienza, ad esempio.

A Colle Val d’Elsa ci transiti di necessità.

Viaggiare in Toscana - Photo by SiViaggia
Viaggiare in Toscana – Photo by SiViaggia

Più mi muovo per l’Italia e più rimango stordita dal bagliore delle mille gemme che adornano questo gioiello che ci invidiano tutti: è un continuo ondeggiare tra passato e presente che sa ubriacarti senza lederti: marmi, mattoni e insegne al neon del McDonald’s locale; strade storiche e periferie contemporanee; Palazzo Montepaschi in Piazza Salimbeni, Caffè del Campo e OVS.

Non so quale sia la prossima tappa: frattanto, addento la torta chiancianese al sapore di amaretto che mi sono portata via come souvenir.

 

Written by Barbara Orlacchio

 

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