Viaggiare ai Caraibi: tra foreste tropicali, baie paradisiache e cucina creola
“L’unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito. Torna diverso.” – Anne Carson
Nell’immaginario collettivo la regione geografica delle Americhe denominata Caraibi è simbolo di arcipelaghi misteriosi nei quali si nascondevano i pirati. E se un tempo, per l’appunto, qualsiasi nave aveva il timore di attraversare quelle acque oggi, fortunatamente, si ha la possibilità di conoscerle in tutta tranquillità così da poterne assaporare l’inesprimibile bellezza.
I Caraibi, cioè tutti quei paesi che si affacciano sul Mar Caraibico tra isole e litorali del continente del centro e sud America, presentano il tipico clima tropicale, dunque caratterizzato da piogge e temperature costanti, e proprio per questo motivo bisogna scegliere con cura il periodo dell’anno in cui recarsi in viaggio.
Ogni isola presenta delle meraviglie: fiori giganteschi e cascate improvvise caratterizzano il paesaggio delle foreste e sono meta di coloro che amano le lunghe escursioni; costeggiano le baie definite “paradisiache” contraddistinte da barriere coralline, tartarughe, delfini ed acqua cristallina.
Ogni isola permette a viaggiatori esigenti di incontrare ciò che si preferisce, dal meritato relax al caldo sdraiati nella sabbia che brilla al sole all’adrenalina della scoperta dei colori vivaci dei pappagalli presenti nel territorio: ad esempio, l’Amazzonia cubana chiamato anche “il pappagallo dalla gola rosa” dall’acceso colorito verde, accompagnato da schizzi di blu, rosso e bianco; dapprima in pericolo di estinzione è stato reintrodotto nel territorio con grande successo.
Essendo così vasto il territorio se ci si vuole avventurare è indispensabile programmare dapprima la meta senza tralasciare la possibilità di un secondo viaggio in queste terre, dunque il consiglio è di stilare una lista di possibili isole da visitare senza esagerare nella pretesa di voler vedere ogni location perché non sarebbe soddisfacente. Ogni esperienza necessita di tempo sufficiente non solo per conoscerla ma anche per ricordarla, e la citazione iniziale della poetessa e scrittrice canadese Anne Carson prospetta proprio questa visione del viaggio: “non tornare come sei partito. Torna diverso.”
La soluzione migliore è prenotare una crociera online che permette sia di scegliere tra decine e decine di itinerari diversi a seconda dell’esperienza che si vuole vivere o delle zone che si preferiscono visitare ma non solo perché il vantaggio è di non dover organizzare ogni tappa a proprie spese ma di affidarsi a professionisti che pensano a tutto per garantire il miglior soggiorno possibile a minor costo. E non si deve dimenticare che essendo in una terra straniera nella quale si parlano più lingue (spagnolo, inglese, creolo haitiano, francese, olandese e tutta una serie di parlate locali) avere la garanzia di intermediari è sempre un vantaggio da non sottovalutare.
“Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno.” – Guy de Maupassant
Antigua, Barbuda, Antille Olandesi, Aruba, Bahamas, Barbados, Dominica, Giamaica, Grand Turk, Grenada, Guadalupa, Isole Cayman, Isole Vergini Britanniche, Martinica, Saint Vincent, Grenadines, Trinidad, Tobago: queste sono le mete più conosciute che si riversano nell’immaginario come luoghi avventurosi nei quali è possibile vedere le banane che crescono all’insù, la manta gigante che indisturbata si ciba di zooplancton, le vette dei vulcani che sonnecchiano all’orizzonte, l’esuberanza dell’abbigliamento che supera l’immaginazione e che è paragonabile solo alla cucina tipica anch’essa stravagante perché divenuta un mix di abitudini gastronomiche indigene, europee ed africane. Ed anche il palato ha bisogno di avventura e conoscenza e gli chef che lavorano a bordo nei vari ristoranti conoscono perfettamente l’importanza di questo primo approccio ai sapori locali.
Tra le varie proposte prenotabili online spiccano i pacchetti della compagnia Costa Crociere che si distinguono per diversificazione delle mete che si possono raggiungere; sostenibilità perché è punto chiave del viaggio rispettare l’ambiente con attenzione verso le risorse alimentari ed al consumo della plastica ed acqua; escursioni variegate che permettono di conoscere il territorio in modo più entusiasmante; una esperienza gastronomica certificata dalla presenza di chef stellati.
La domanda che talvolta preme maggiormente però è: qual è il costo base di queste crociere caraibi? Fortunatamente, anche questo è un punto forte della compagnia perché sono disponibili decine di tipologie di crociere, prenotabili durante tutto l’anno, che permettono a chiunque di accedervi.
Facciamo un esempio: prendiamo in considerazione la crociera tipica con partenza da Santo Domingo e tappa a Curacao, Aruba, Tobago Scarborough, St. Lucia, Barbados, Guadalupa, Antigua, Tortola, e rientro a Santo Domingo. Periodo dell’anno: Natale, subito dopo i cenoni con la famiglia, preservando circa una settimana in cui se si è generalmente in ferie così da allontanarsi dal clima invernale per ricevere il ristoro di un sole caldo; una situazione idilliaca raggiungibile con una spesa tutto sommato contenuta come si può vedere sul sito di Costa Crociere, che offre diverse soluzioni per tutte le tasche.
Esaminiamo una seconda casistica: non ci si può permettere questa spesa extra, però si desidera ardentemente una vacanza di questo tipo non solo perché è il sogno della vita ma anche perché se ne sente la necessità fisica e mentale. Ebbene Costa Crociere offre la possibilità di prenotare con largo anticipo (si parla del 2024) la propria crociera ad un prezzo molto vantaggioso: qualche centinaio di euro per sette o otto giorni di straordinaria bellezza. Il vantaggio è il poter risparmiare ancor di più rispetto a una cifra che già di per sé non è esagerata però si sa… risparmiare non è mai un male, soprattutto di questi tempi!
“Una volta che hai viaggiato, il viaggio non finisce mai, ma si ripete infinite volte negli angoli più silenziosi della mente. La mente non sa separarsi dal viaggio.” – Pat Conroy