“Oltremondo – L’orizzonte delle dimensioni” di Marta Leandra Mandelli: la Fiamma illuminerà la tua Via

Come nel primo libro della serie, la scrittura è al presente, mentre le cose accadono ed è in prima persona, quando è Shioban la Prescelta a vivere e a narrare, oppure in terza quando le cose accadono a tutti perché a ognuno occorre che accadano.

Oltremondo – L’orizzonte delle dimensioni di Marta Leandra Mandelli
Oltremondo – L’orizzonte delle dimensioni di Marta Leandra Mandelli

L’inevitabilità giunge a essere la vera protagonista della Storia.

Nella prima parte, Risvegli, numerosi avvenimenti si susseguono, che basta leggerli uno dopo l’altro perché avvengano. La Fiamma, lo Spirito che alimenta quell’altro-oltre mondo, necessita di un qualcosa che bisogna far succedere, per cui i nostri eroi dovranno al più presto uscire da quel non-luogo per entrare in siti, dove, ogni volta, cambia il tempo e quel che si trova al suo interno.

Nessuno sa perché. Nessuno sa come. Nessuno sa quando. Nessuno sa dove. Occorre partire e nulla più. E tornare quando si è rinvenuto quello che non si sa ancora cosa sia.

Mi auguro con questo di essere stato sufficientemente oscuro.

C’è qualcosa in cima. Non lo vedo con gli occhi ma la Prescelta lo avverte con precisione assoluta, un richiamo suadente, subliminale, indefinito. C’è qualcosa lassù, qualcosa di forte e misterioso, che sussurra il mio nome, battito dopo battito dopo battito…”

Nella seconda parte, Viaggi, si assiste ai percorsi umani dei nostri soliti eroi e di altri due insoliti, che eroi non sanno ancora d’essere, tutti finalizzati all’unico scopo possibile: curare quella Fiamma che, se non continua a riscaldare nell’Oltremondo, tutto decadrà.

Ognuno esiste in una sua dimensione spazio-temporale, tanto reale quanto illusoria, tanto certa quanto assurda, tanto definitiva quanto caduca. Si tratta dei mondi paralleli che seguono una sola traiettoria, quella Prescelta dal Caos.

Ogni singolo evento, sorto sull’orlo di un abisso, condurrà all’unicità, all’Oltremondo, al mantenimento e alla salvezza della Fiamma, sine qua nulla est. Non nulla sarebbe, nulla est. Il condizionale, dove sono i Prescelti, non è lecito. Le tracce sono parziali e indicative: segui quel tragitto, particella, e null’altro e va’ dove serve alla Fiamma.

Di Julian Barbour e del suo The end of time ricorderò per la (mia) eternità l’allegoria del tempo, ridotto a un immenso crocevia di cartoline stese e appese a una molletta: tante configurazioni di stati fisici che formano l’Unità. Julian era uno studioso non accademico e si poteva permettere questo, e altro. Il libro m’appassionò tantissimo. Il Tempo è un mistero che non ha tempo. La Storia del cosmo esiste (espressione insensata che dà l’idea) contemporaneamente.

Quando tutto pare risolto, si scopre che nulla lo è. In Fratelli, Shioban torna nella sua Milano “gremita di piccioni”, per incontrare la sua metà, l’amato e fraterno nemico, Selwyn, che le dice, tra l’altro: “… Tu e io siamo le due parti di un solo intero e il legame che c’è tra noi mi ha dato la forza mentre eravamo lontani. È saldo, indissolubile, e sono convinto che se ti fosse successo qualcosa di grave l’avrei sentito. Sai a cosa mi riferisco, vero?”

Le due metà sono gli enti più interessanti del romanzo. Se non ci fosse l’uno, l’altro perderebbe la parte migliore di sé. Assomigliano a quelle coppie di opposti che, entangled, Yin e Yang, rimangono uniti, pur separati. Più lo sono, più la loro unione è eclatante e indiscutibile, più ognuno di loro vuol bene all’altra, dove l’affinità è elettiva, eppure fatale, per cui si cercano disperatamente, anche se non possono affatto coesistere insieme.

Sono collegati da un gluone, come due minutissimi quark, e più sono distanti e maggiormente il legame e forte e si tende, come un elastico, che infine non potrà che spezzarsi per quanto sarà tirato.

Amore e Morte. L’essenza che governa la realtà, forza di gravitazione e forza elettromagnetica, ordine e disordine, buco nero ed entropia. Secondo Denis de Rougemont (L’amore e l’Occidente), kam’a, la passione alimenta la sua Fiamma con la lontananza, che lo sai è come il vento

In questa parte della Storia, la vecchia Terra, ad esempio una Roma futuribile, in cui il Colosseo è stato ricostruito e adibito a location di concerti pop, mostra ancora quel fascino retrò che mai svanirà…

È giunta l’ora di tornare colà, ovunque non sia, perché urge una guerra fratricida per difendere quel che ora è stato risanato, e non corre più rischi, quella Fiamma che ormai, morto quell’immondo Prescelto, Nessuno vuole più distruggere alcunché, eppure questa improbabile guerra è inevitabile.

La guerra che combattemmo e in cui molti diedero la vita era giusta, necessaria e inevitabile, ma questa?– se è fondata come pare su un amore fatale?

Probabilmente è necessaria”, pensa la Prescelta; si chiede se è anche “giusta”. Il sangue di tanti sarà versato. Perché? Qual è il senso occulto del destino umano?

La mia freccia colpisce il primo soldato in mezzo agli occhi, uccidendolo all’istante.”

Le forze della metà oscura sono immense rispetto a quelle di chi si sta difendendo.

Sono automi, disposti a dare la vita per una causa che non è la loro e che, con ogni probabilità non è la loro.

Questo capita in ogni guerra umana, dove le armi che valgono sono le vite degli innocenti, che più sono spente più, da quelle ceneri, scaturisce l’energia sufficiente perché si spenga il conflitto.

Shioban si accorge che questi automatici esseri non la intendono colpire, perché così è stato loro ordinato. Il suo valore è quindi nullo, privo com’è di eroismo. Il nemico è colui che l’ama e la vuole tutta per sé.

Intanto “… i soldati che non riportano ferite continuano a rialzarsi, anche sanguinanti e in fin di vita, chi sfregiato, con arti mozzati.” – un’accozzaglia di eroi e un groviglio di carni tritate: questa è la guerra.

Shioban non desiste dalla pugna:Scatto verso un cadavere da cui spunta una delle mie frecce e gliela strappo dalla fronte, pronta ad armare di nuovo il mio arco. Tito e un altro ragazzo cade a terra, trema per un istante e poi resta immobile.” E tutto mentre l’altruisoldato tenta di scansarmi premurandosi di non farsi toccare.” – è un’assurda tenzone dove il nemico salvaguarda la regina avversaria.

Nel capitolo 14 occorre un apparente paradosso: Shioban e Selwyn sono gemelli omozigoti. Il fenomeno, di per sé rarissimo, conduce a una somiglianza totale eccetto che nel sesso. Non nella direzione, ma nel verso.

Marta Leandra Mandelli
Marta Leandra Mandelli

Vi è un’onda circolare che informa il cosmo, scaturita dalla grande esplosione, dal Big Bang. E vi sono due versi. Una duplicità nell’Uno. Come finirà questa pugna? Vincerà il secondo principio della termodinamica, che conduce alla dispersione e alla varietà assoluta che provoca l’entropia, dove una diversità locale è fondata su un ordine locale e altamente instabile? Oppure l’attrazione gravitazionale causerà il Big Crunch che riporterà all’Unicità?

È questa la ragione ultima del conflitto?

Però, voglio credere che quello che c’è di buono nella mia anima dimori anche nella sua e non voglio arrendermi prima di aver tentato.”

La lamentela di Selwyn:Questi esseri inferiori che non contano niente, nati per null’altro che servirci, si sono accattivati i tuoi favori?”

La parte quarta s’intitola Ricominciare a vivere.

Sospiro di Shioban: “Niente accade per caso, ovunque io sia.”

E ovunque sia Selwyn?

Sua amara considerazione:Sempre dobbiamo rinunciare a qualcosa, lasciarci qualcuno alle spalle, come se scegliere la via più difficile, per quanto giusta, non fosse già di per sé un prezzo troppo alto da pagare.”

La Fiamma rivela: “… il futuro, in quanto tale, può sempre cambiare e io non vedo che ventagli di possibilità…”

In quanto, pensa la Prescelta: “Normale…” Nessuna delle persone coinvolte nelle vicende di Oltremondo lo è e, giusto per non farci mancare niente, ognuno è anormale in modo diversi dagli altri.

L’amato opposto, Adrianè pronto a proteggermi, a battersi per e per nostro figlio, ad affrontare Selwyn senza temere per sé.”

Dice Tyler il Veggente a Shioban:Il mare sei tu perché la terra sei tu. Oltremondo è intriso di te. La tua essenza permea l’essenza del pianeta. Io vedo le tue emozioni nella mareggiata, così come vedo la tua gravidanza gioire nella natura. Tu sei la vita stessa che senti.”

Quello che mi era parso un difetto di stile, il linguaggio semplice, da ragazzini, dei protagonisti della vicenda, è una qualità o, quantomeno, una caratteristica costante. Scrive l’io narrante Shioban: “… Mi sento avvampare ancora le guance, possibile che con lui io sia ancora una ragazzina? La ragazzina inesperta di Milano, quella che i ragazzi li ha visti solo col cannocchiale… Abbasso il viso e sistemo i capelli imbarazzata.”

In ognuno di questi Oltre-Umani coesistono le due nature, quella normale e quella extra, con tutte le difficoltà che si incontrano in questo tipo di duplicità.

Rimane aperta un’unica, immensa, problematica. Essere Prescelto conduce alla Via indicata dalla Fiamma: un Apostolo, termine che deriva dal greco apòstolos, allontanato dagli altri, separato, perché inviato, destinato a qualcosa di diverso, per esempio a un fine unico e irrinunciabile.

Conto di giungere prima o poi a comprendere come avvenga tale Scelta. E se vi sia giustizia in essa.

Chissà? Il terzo libro giace sonnecchiando sullo scaffale. Un giorno non lontano lo desterò.

 

Written by Stefano Pioli

 

Bibliografia

Marta Leandra Mandelli, Oltremondo – L’orizzonte delle dimensioni, Edizioni A.CAR

 

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