“Qualcosa di noi” di Maria Franzè: venticinque storie sulla diversità di essere donna
“Adriana era single e fino a quel momento aveva vissuto brevi flirt con varie donne. La dolcezza di Adriana sedusse immediatamente Serena. Dopo una vita di paure e violenze era bello perdersi nelle rassicuranti braccia di quella ragazza così spensierata e bella. Vissero il loro amore in clandestinità per tre anni. Serena temeva di scompaginare l’equilibrio del figlio, ma quando il ragazzo raggiunse la maggiore età, gli confessò tutto. Da quel momento il loro rapporto divenne ufficiale e le due donne andarono a vivere insieme”.

Adriana e Serena sono due delle numerose protagoniste di “Qualcosa di noi”, il nuovo libro di Maria Franzè pubblicato da Masciulli Edizioni.
Una raccolta di racconti declinata al femminile. Paola, Ines, Anna Lou, Fiona, Lena solo per citare alcune delle protagoniste di questo affresco al femminile, ognuna con una propria personalità, con una storia di vita vera, vissuta fra le pagine di un libro che non teme di mettere nero su bianco la banalità di certe storie d’amore che annichiliscono la dignità di una donna, o l’orrore di una violenza perpetrata ai danni di una bambina, la clandestinità di un amore lesbico o la gogna sociale di un aborto.
L’universo che l’autrice ci racconta in questo suo nuovo libro pone al centro della scena la donna, unica protagonista attorno alla quale ruotano come comparse tutte le possibili figure umane: compagni, figli, genitori, mariti, amanti, amiche.
Con ognuna di queste figure la donna si relaziona nella complessità delle sue modalità, che come vuole il cliché non è mai lineare. Le donne sono complicate è un ritornello che si ripete in maniera trasversale quando si parla di donne. Ed è vero, in quanto la linearità e la semplificazione non farebbero altro che annientare quella preziosa caratteristica di diversità e complessità che distingue gli esseri umani dagli animali.
Noi donne dobbiamo rivendicare questo nostro essere complicate, non dobbiamo averne paura.
Sì, le donne sono complicate e i racconti che popolano questo libro lo dimostrano. Ma la complicazione non può e non deve essere declinata in una accezione negativa, nella complicazione risiede la capacità di essere tante e diverse, una capacità che le donne nel corso dei secoli hanno dovuto sviluppare in una sorta di evoluzione darwiniana.
La donna moglie, madre, lavoratrice, sensuale e consolatoria, di bella presenza e di resistenza fisica e psicologica. I ruoli che la donna è chiamata a svolgere in una società dove ancora impera il modello patriarcale, sono molteplici e diversi e non la mettono al riparo dalla sofferenza, da quello strappo dell’animo che spesso viene perpetrato proprio da chi dice di amarla questa donna.
“Era in una condizione di delirio talmente era felice e la sua giovane moglie era a sua volta trepidante di gioia per essere diventata madre. Fu uno dei momenti più felici della loro unione. (…). In apparenza Riccardo era un marito adorabile, sempre tenero e affettuoso con Elsa e il figlio. (…). Ma ben presto la sua condotta cambiò. Rientrava a casa sempre più tardi. Soffriva di forti e improvvisi sbalzi di umore e iniziò a inventare banalità per i soldi spesi. La cosa che sconvolse di più Elsa fu l’atteggiamento aggressivo del marito che sfociò in violenza verbale e fisica, quando tentava di fargli domande sulle sue lunghe assenze e sulla gestione scellerata dello stipendio”.
Il tema della violenza contro le donne, quello della discriminazione di genere, quello della maternità, o ancora il tema delle relazioni sbagliate, dei rimorsi e dei rimpianti. Sono questi gli argomenti di riflessione che le venticinque storie di cui si compone questo libro ci sollecitano.
“Qualcosa di noi” racconta il mondo delle donne, in un susseguirsi di storie nelle quali le protagoniste che si avvicendano sul palcoscenico della lettura ci mostrano la fragilità e la forza, le lacrime e le risate, la sottomissione e l’autodeterminazione.
Tutto quello che le donne esprimono, siano esse affermate donne in carriera o casalinghe, appassionate sognatrici sempre in cerca del principe azzurro o guerriere pronte alla lotta per la difesa delle proprie idee e per un mondo migliore.

“Giuliana aveva accantonato il sogno di diventare un’archeologa a un’età in cui sognare dovrebbe essere un diritto. Quella rinuncia le causò una frustrazione così grande che se la portò dentro per tutta la vita. E quel sogno irrealizzato ritornava ogni volta, ricorrente, dandole la forza da contrapporre a tutte le delusioni”.
Maria Franzè riesce con la sua spiccata sensibilità e con uno stile sempre ricercato, mai banale e soprattutto mai scontato, a raccontarci una donna che si barcamena fra relazioni dolorose, tradimenti, impegno sociale e dedizione familiare, pulsioni erotiche e amore per i figli.
Un libro coraggioso, che mette a nudo molteplici aspetti della femminilità, che non si erge a giudice ma che, al contrario, indulge alla comprensione, lasciando la porta aperta sulle innumerevoli possibilità che la vita offre, nel bene e nel male, in ciò che è buono e in ciò che non lo è. Un libro che si legge tutto d’un fiato, nella rincorsa di una storia dietro l’altra, per ritrovare parole, situazioni, avvenimenti che diventano specchio della realtà.
Un libro importante perché oggi, nonostante siano passati diversi decenni dall’avvio delle lotte femministe per la liberazione della donna, è ancora necessario denunciare situazioni di assoggettamento, di violenza, di soprusi, è ancora necessario raccontare quanto le donne soffrono per relazioni sbagliate, per i riflessi dei propri comportamenti sui figli, per il modo in cui la società ancora le tratta, per esempio nel mondo del lavoro ma non solo, per l’affermazione e la difesa dei propri diritti.
Written by Beatrice Tauro