“Mantieni il bacio. Lezioni brevi sull’Amore” di Massimo Recalcati: meglio sole che nuvole
“Prosciuga quel dolore fino a quando ti accorgerai che appartiene a un tempo della tua vita che non esiste più” – Massimo Gramellini
Un regalo dello scorso inverno firmato Rai Tre è stata la serie di lezioni sul Lessico Amoroso andate in onda ogni lunedì in seconda serata e tenute dal noto psicoanalista Massimo Recalcati, famoso per la sua impostazione lacaniana, ma anche per essere innanzitutto un uomo di cultura, in grado al contempo di trasmettere ciò di cui è innamorato, ovvero il sapere.
Per incidens lo stesso Recalcati, parlando degli insegnanti, definisce di valore quelli in grado di trasmettere l’oggetto che essi amano, ovvero la loro materia.
Un regalo di questa capricciosa primavera (con la speranza che arrivi l’estate!) è la realizzazione di un libro tratto proprio dalle lezioni suddette.
Infatti, se è vero che aver ascoltato le performance televisive di Recalcati è un piacere impareggiabile, altrettanto piacevole è poter rileggere le medesime organizzate in un libro che, pur assemblando in capitoli scritti la vis oratoria del professore, non la stempera, ma anzi riesce a farla emergere, come se la lettura personale fosse un ascolto dal vivo delle sue parole.
Questo libro si intitola Mantieni il bacio. Lezioni brevi sull’Amore ed è stato pubblicato da Feltrinelli nel 2019. Se il bacio è il primo elemento del lessico amoroso e se la sfida dell’Amore è sempre quella durare nel tempo, Mantieni il bacio è l’imperativo categorico di ogni Storia sentimentale.
Declinato come promessa, desiderio, figli, tradimento e perdono, violenza, separazioni, amore che dura (i termini sono presi dai titoli dei vari capitoli), ogni Amore è chiamato a far coesistere due elementi apparentemente contraddittori, quali passione e durata.
In questo percorso Recalcati ci spiega come ciò sia possibile, non solo a livello teorico e/o esperienziale, ma anche mediante la citazione di esempi letterari, sicché abbiamo a che fare con una sorta di libro nel libro.
La lettura del libro, ma anche l’ascolto delle lezioni hanno assolutamente una funzione catartica perché, a mio avviso, se una persona sta soffrendo per amore può trarre sollievo dalle parole del professore. Esse infatti fanno comprendere che, per smettere di soffrire per un amore che non è stato in grado di mantenere la sua promessa, quella di durare, la strada non è rappresentata dalla sostituzione immediata del vecchio partner con uno nuovo: bisogna invece passare per la via, dolorosa, dell’elaborazione della delusione, esattamente come fosse un lutto, con la differenza che la persona amata non è morta, ma ancora viva.
Solo quando sarà stato elaborato il lutto, potrà nascere il perdono da non intendere necessariamente come un ritorno con il vecchio partner, ma anzi come un’apertura verso il nuovo.
Il perdono dell’altro, lungi dall’essere un dimenticare, significa invece trovare la pacificazione interiore che permette di andare avanti senza più provare odio verso l’altro che ha tradito o che ha smesso di amare. Perdonare non tanto per lui (o lei) ma per se stessi, in quanto odiare l’altro è solo una trappola che tiene legati all’altro. Per arrivare al perdono e al distacco non si può evitare il lungo percorso dell’elaborazione del dolore.
Inoltre Recalcati insiste sulla differenza tra uomo e donna in relazione all’amore e al sesso; l’uomo cerca nella donna soprattutto il sesso ed è ossessionato dalle “parti” anatomiche della donna; la donna, invece, ama il tutto e non riesce a separare sesso e amore; eppure il miracolo di un uomo che ami come una donna può avvenire.
Uno dei segreti perché l’Amore duri consiste nel fare in modo che tra i due amanti resti sempre il desiderio dell’altro, ovvero la possibilità di vedere l’altro, ovvero la stessa persona di sempre, come un mistero ovvero come un qualcosa di mai completamente esplorato.
Significa, cioè, non annullarsi mai per l’altro. Tale argomento conduce anche alla riflessione degli amori malati. Questi sono quelli in cui, soprattutto gli uomini, non riescono ad accettare la donna intesa come libertà, alterità, differenza, ovvero come soggetto capace di conservare una vita propria e anche di andarsene.
Emblema massimo dell’irriducibilità della donna è la capacità, tutta femminile, di fingere l’orgasmo o anche, durante l’orgasmo stesso, di provare piacere in tutto il corpo, un piacere totale. Per questo, per la libertà anche sessuale da lei incarnata, ogni donna è considerata una “puttana”.
Ciò non è tollerato dai maschi incapaci di amare davvero, incapaci cioè di lasciare libere le loro donne, fino al punto di ricorrere alla violenza pur di trattenerle.
Per tutto quanto qui detto, per Recalcati, rispondere alla domanda “cosa significa essere una donna?”, è impossibile, perché l’essere donna è per natura un mistero.
Per questo ogni donna non deve mai annullarsi, al fine di impedire a chi la circonda di dirle ciò che lei stessa non conosce, ovvero la definizione della propria essenza.
Si tratta, come si vede, di lezioni essenziali per comprendere la grammatica dell’educazione sentimentale.
A chi non sa come comportarsi di fronte ad ogni nuovo amore, ma anche a chiunque voglia saperne di più sull’Amore (che poi è una legge cosmica della vita), consiglio durante l’estate questa lettura affinché possa scaldarsi, qualora il sole non volesse uscire!
Buon Amore e buona lettura a tutti!
Ad maiora
Written by Filomena Gagliardi