Intervista di Rebecca Mais a Desy Icardi e al suo magico e intrigante “L’annusatrice di libri”

“Nei libri doveva celarsi il segreto della loro distinzione e superiorità, o almeno in parte. Quei bei giovani, che camminavano fieri e ben vestiti verso un futuro roseo, avevano alle spalle, evidentemente, delle famiglie facoltose che li aveva abituati sin da piccoli a sfogliare le pagine dei libri, proprio come i suoi genitori avevano abituato lei alla zappa.”

Desy Icardi

Il 28 febbraio la Fazi Editore ha pubblicato “L’annusatrice di libri”, un bellissimo romanzo con protagonisti i libri con le loro storie, il profumo delle loro pagine e tanta tanta magia ed ironia. Un connubio senza dubbio particolare ma riuscitissimo.

Non a caso l’autrice, Desy Icardi, torinese, è, tra le altre cose, autrice di testi teatrali umoristici e creatrice di un blog dedicato alla comicità femminile, nonché amante dei libri e della lettura.

Anche in questa intervista si parla di libri, del loro significato, di ogni loro forma e degli interessi letterari, ma non solo, dell’autrice. E sarà interessante, per chi ha già letto il suo ultimo libro, scoprire il perché di alcune scelte relative a trama e ambientazione.

Sono certa che così come vi ha appassionato “L’annusatrice di libri (o lo farà presto) allo stesso modo capiterà con le parole di Desy Icardi. Lascio quindi la parola a lei, che ringrazio per la disponibilità, e al suo bellissimo mondo.

 

R.M.: Benvenuta su Oubliette Desy. “L’annusatrice di libri” è un libro speciale per te, nato, in parte, dalla paura di non poter più leggere a causa di un problema di vista. Ci puoi raccontare qualcosa di più al riguardo?

Desy Icardi: Non escludo che a livello inconscio possano aver agito motivazioni tragiche, ma il frangente nel quale ha preso vita “L’annusatrice di libri”, edito da Fazi editore, non è stato particolarmente drammatico. Da anni, avendo difficoltà a leggere sulla carta, uso l’e-reader e dagli stessi anni, mi sorbisco le tiritere dai normo-vedenti (e normo-leggenti) su quanto sia più poetico il libro tradizionale, per via della sensazione tattile e del profumo della carta. Queste sono obiezioni che condivido, salvo il fatto di non poter leggere col naso. Da questa riflessione tragicomica è nato un personaggio, Adelina, in grado di leggere con l’olfatto. Anche se Adelina è affetta da una sorta di dislessia che le impedisce di leggere “normalmente”, quando ho scritto il romanzo non intendevo raccontare una storia sulla disabilità, bensì una vicenda che avesse come tematica centrale l’amore per i libri e per la lettura, con in più un elemento magico. Comunque, sì, lo ammetto, rileggendo il libro mi sono resa conto che l’incapacità di lettura “tradizionale” di Adelina era un po’ la mia.

 

R.M.: Cosa rappresenta per te il profumo dei libri?

Desy Icardi: Il profumo dei libri mi ricorda il bel periodo trascorso in biblioteca, a cercare nei testi antichi delle informazioni per la mia tesi. I libri antichi hanno un odore affascinante, polveroso e vagamente muschiato. Ricordo con affetto anche l’odore chimico e pungente dei testi scolastici, quando lo sento ripenso ai primi giorni di scuola.

 

R.M.: L’urgenza del leggere. Pensi sia sufficiente a far comprendere agli scettici l’importanza dei dispositivi elettronici che, fortunatamente, permettono oggi a tantissimi di leggere testi in formato digitale?

L’annusatrice di libri

Desy Icardi: Credo che sia importante far sapere a chi vede poco che con i dispositivi elettronici farebbe meno fatica, per il resto non credo si debbano convincere i lettori tradizionali a simpatizzare per l’e-reader. Se vogliono guardare i lettori digitali come degli eretici, pazienza. La lettura è qualcosa di molto personale, e ognuno la vive come preferisce. C’è chi legge solo libri nuovi, chi non legge in pubblico, chi predilige i libri della biblioteca perché hanno una storia: ognuno ha le sue manie, ma alla fine siamo tutti lettori.

 

R.M.: Raccontaci in breve il tuo “L’annusatrice di libri”.

Desy Icardi: All’età di quattordici anni Adelina perde misteriosamente la capacità di lettura, salvo scoprire, qualche tempo dopo, di poter leggere con l’olfatto. A contatto con un libro Adelina percepisce sentori che materializzano nella sua mente storie e immagini; il suo olfatto è in grado di interpretare addirittura testi in lingue straniere e inespugnabili codici criptati. Nonostante la ragazza cerchi di tenere nascoste le sue facoltà, qualcuno le scopre e intende avvalersene per scardinare uno degli ultimi misteri insoluti: la decodifica dell’enigmatico manoscritto Voynich, il libro più misterioso della storia dell’umanità.

 

R.M.: Un aggettivo che lo definisca?

Desy Icardi: Concedimene due: onirico e ironico. L’umorismo è molto importante per me, e ha un ruolo fondamentale nella mia scrittura.  Ho scritto testi teatrali umoristici, ho ideato e portato in scena monologhi di cabaret, e nel 2013 ho creato Patataridens, un blog espressamente dedicato alla comicità femminile. Oggi il blog conta più di cinquecento articoli, che trattano diverse tematiche, tutte riconducibili all’umorismo femminile.

 

R.M.: Come mai hai scelto come ambientazione Torino e la fine degli anni ’50 per Adelina e gli anni ’30 per Amalia?

Desy Icardi: Oggi una quattordicenne, ai primi sintomi di dislessia, verrebbe subito portata da degli specialisti, il che ovviamente è cosa buona e giusta, ma Adelina, come protagonista di un romanzo, aveva bisogno di trovarsi sola con il suo problema per poterlo elaborare e scoprire le sue facoltà. Nel 1957, non riuscendo a leggere, Adelina non è considerata una ragazza con dei disturbi da curare, ma semplicemente una somara. Per quanto riguarda la storia di Amalia, la burbera zia di Adelina che nasconde un passato da soubrette, ho scelto di ambientarla negli anni Trenta perché sono stati molto vivaci dal punto di vista teatrale. Ho ambientato la storia a Torino per due motivi, uno emotivo e l’altro squisitamente pratico: Torino è la mia città, la amo e mi affascina, ma è anche il luogo che conosco meglio e nel quale mi è più facile orientarmi, anche a livello narrativo.

 

R.M.: E perché proprio il mitico Manoscritto Voynich? Forse hai tentato anche tu di decifrarlo?

Desy Icardi: Assolutamente no, anzi, ogni volta che qualcuno annuncia di averlo decifrato, spero che non sia così. È bello che in un mondo nel quale qualsiasi dubbio può essere dipanato con un click, vi siano ancora dei misteri insoluti. Credo che sia questo il motivo per il quale ho inserito nella trama de “L’annusatrice di libri” il manoscritto Voynich.

 

R.M.: Che tipo di lettrice sei? Una lettrice frenetica, una ri-lettrice? Una spoilerreader?

Desy Icardi: Sono una lettrice poligama, ovvero leggo più libri contemporaneamente.

 

R.M.: Generi e autori/autrici preferiti/e?

Desy Icardi

Desy Icardi: Amo le trame nelle quali trova posto un po’ – ma giusto una spruzzatina – di magico; se poi c’è anche dell’umorismo meglio ancora. Per farti alcuni esempi adoro Angela Carter, Isabel Allende e Rebecca West.

 

R.M.: Quando e perché hai cominciato a scrivere?

Desy Icardi: Ho iniziato molto giovane e per motivi economici, come Louisa May Alcott, autrice di “Piccole donne”. Quando avevo otto anni, scrivevo delle commediole che le mie amiche e io interpretavamo in giardino davanti alle nostre mamme; chiaramente chiedendo un obolo per comprarci il gelato.

 

R.M.: Chi vorresti leggesse “L’annusatrice di libri”?

Desy Icardi: Ovviamente più persone possibile, ma spero che possa essere amato da chi ha voglia di lasciare un po’ correre l’immaginazione.

 

R.M.: Progetti futuri? Sono previste presentazioni in giro per l’Italia?

Desy Icardi: La magnifica redazione di Fazi editore sta lavorando alla tournée, ma posso anticiparvi che il 13 marzo Adelina e io saremo al Circolo dei lettori di Torino. Mi onorerà della sua presenza lo scrittore Bruno Gambarotta che mi intervisterà, mentre il chitarrista Roberto Turolla accompagnerà le nostre chiacchiere. Ringrazio Oubliette per la bella chiacchierata, e per l’opportunità di parlare de “L’annusatrice di libri”.

 

R.M.: Grazie a te Desy, per lo splendido romanzo e per questa intervista, è stato davvero un piacere. Alla prossima e in bocca al lupo!

 

Written by Rebecca Mais

 

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