“Il principe delle maree” di Pat Conroy: tre fratelli uniti da scabrose vicende
“L’ultima notte di permanenza a New York, mi svegliai di soprassalto avendo udito una voce proveniente dalla camera di Savannah. Luke e io dormivamo per terra in soggiorno. Porsi ascolto e udii la voce di mia sorella, atterrita e surreale, parlare di nuovo ai fantasmi. Mi alzai, andai alla porta, bussai piano. Non ottenendo risposta spinsi il battente ed entrai.”
Complice la suggestiva ambientazione del Sud Carolina, Il principe delle maree, il cui titolo originale è The price of tides, è romanzo che appassiona il lettore in maniera pressoché incessante.
“Tuttavia non riuscii a prender sonno, quella notte a New York. Mi misi a pensare: come siamo arrivati a questo punto? Quali benedizioni e quali maledizioni ha ricevuto ciascuno di noi, su quell’isola? Che ruolo ha svolto, ciascuno di noi, nel grottesco melodramma della nostra famiglia?”
Pubblicato nel 1987 da Bompiani editore, l’autore del libro è Pat Conroy, narratore per definizione.
Scrittore sui generis, soprattutto per le diverse discussioni letterarie trattate, Pat Conroy nasce ad Atlanta nel 1945. Insegnante per vocazione, non convenzionale, si rifiuta di dare pene corporali ai suoi studenti, così come previsto dal regolamento della scuola dove allora insegnava. Scrittore dei nostri tempi è amato soprattutto in quanto dotato di poetica e grande capacità stilistica.
La sua produzione è ampia, ma il libro che ha riscosso maggior fama è stato proprio Il principe delle maree, il quale ha ispirato anche la realizzazione di un film diretto e interpretato da Barbra Streisand, affiancata dall’attore Nick Nolte. Pat Conroy ha abbandonato per sempre questo mondo nel 2016 lasciando un’eredità letteraria di vasta portata.
“La storia della mia famiglia cresceva lentamente e, via via che si svolgeva, io cominciavo a sentire una forza interiore prender vita. Trascorsi i primi giorni a ripassare i nastri che, in modo così agghiacciante, registravano l’entità del collasso di mia sorella…”
Bestseller dall’indiscusso successo, ha infatti scalato a lungo le classifiche editoriali, Il principe delle maree è narrato in prima persona da Tom Wingo, il protagonista.
Da registrare come appartenente al genere sentimentale, il romanzo non è soltanto racconto di amore di coppia, ma è narrazione di affetti, nell’accezione più ampia prevista da tale definizione. Costruito sulle difficili dinamiche interpersonali che si sviluppano all’interno dell’ambiente familiare, il focus del libro sono i drammi che spesso si consumano proprio fra gli appartenenti ad uno stesso ambito domestico. Drammi che, nella fattispecie del racconto, vengono sepolti dal tempo e da una forzata negligenza. Affinché non possano fare più male di quanto ne abbiano fatto nel momento in cui si sono compiuti.
“Settembre 1961, a Melrose Island. L’anno più intensamente vissuto nelle nostre vite. C’è abbondanza di gamberi e la barca di mio padre rientra ogni sera con i recipienti traboccanti…”
Ma, veniamo brevemente alla trama, densa di avvenimenti che portano il protagonista a ritroso al tempo appartenuto alla sua fanciullezza.
Tom Wingo raggiunge New York per soccorrere Savannah, la sua gemella, in preda a una grave crisi esistenziale che l’ha indotta a tentare il suicidio.
Ma, per poter aiutare la sorella, affinché possa riabilitarsi a una vita pressoché normale, Tom deve affrontare anch’esso un percorso doloroso che lo porta a ricordare i suoi anni giovanili, quelli condivisi con Savannah e con Luke, il fratello.
Costretto suo malgrado a mettersi a nudo, Tom deve relazionarsi con il medico che ha in cura la sorella, la psichiatra Susan Loweinstein. L’approccio che Tom stabilisce con la dottoressa è inizialmente molto conflittuale; perché l’uomo indossa una maschera: quella del burlone, al fine di esorcizzare il male che cova nella sua anima, oltre a nascondere le proprie fragilità causate da eventi che ne hanno intaccato l’innocenza, e di cui ha cercato di rimuoverne l’esistenza.
“La consegna dei diplomi avvenne nella palestra della scuola. Savannah ebbe l’incarico di pronunciare il discorso d’addio. Quando salì sul podio, l’applaudimmo tutti…”
Raccontare è motivo di una profonda lacerazione interiore per Tom, dovuta anche al fatto di sentirsi inadeguato per aiutare Savannah; e rendere conto della memoria di fatti sepolti nell’inconscio, ne fa un uomo volto ad un’aggressività che non gli appartiene.
Perseguitato da un padre padrone, violento e ubriacone, e da una madre inadeguata a occuparsi dei tre figli, Tom è in perenne conflitto con se stesso e con il mondo intero. Conflittualità che lambisce anche il rapporto con la moglie, intenzionata a chiedere il divorzio, anche per la presenza di un altro uomo nella sua vita.
Nel frattempo, mentre Savannah pare tornare alla vita, Tom intreccia con Susan Loweinstein, un’intensa storia d’amore durante la quale i due consumano giorni di grande passione, dove la presenza del figlio della psichiatra è il focus attorno al quale ruotano le loro vicende sentimentali.
Sarà infine un pianto liberatorio a sbrogliare il nodo di dolore insito nell’animo di Tom, e da lui nascosto per molti anni, nel timore di essere giudicato per un episodio di cui è stato vittima innocente. Sarà questo anche un modo per elaborare la morte dell’amato fratello Luke, ucciso in un conflitto a fuoco, per una causa in cui credeva oltre misura.
“Quando mio fratello fece ritorno a Collecton alla fine della sua ferma, andammo a sederci sullo stesso sponte di legno dove avevamo festeggiato il diploma di scuola superiore. Luke si era meritato una medaglia d’argento e due medaglie di bronzo…”
Libro di grande spessore emotivo, Il principe delle maree è narrazione che genera emozioni pagina dopo pagina, fino a toccare le corde dell’anima, soprattutto per il contenuto sentimentale che unisce i tre fratelli, legati da vicende scabrose che avrebbero desiderato dimenticare.
I personaggi, tutti, abitati da un’umanità dolente, sono tratteggiati con abilità e caratterizzano molto bene i sentimenti che si annidano nel loro animo: un amalgama di amore, odio, passione e nostalgia dei tempi andati. E rimpianto per ciò che avrebbe potuto essere e non è stato.
“Mentre si recava all’appuntamento presso il ponte di Charleston, Luke compì un’ultima visita sentimentale all’isola dove era cresciuto in una casetta bianca presso il fiume Collecton…”
Written by Carolina Colombi