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Selfie & Told: Angelica racconta il singolo “Guerra e Mare”

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“Non ho mai lasciato un piatto pieno/ Non ho mai vinto un premio/ Non mi sono mai drogata troppo anche quando mi piaceva tanto/ Non ho mai cantato una canzone senza sbagliare le parole/ Non mi è mai piaciuta la domenica/ Sono morta di vergogna e quasi mai dalle risate/ Ho bisogno di un pretesto per far la guerra andare al mare// […]” ‒ “Guerra e Mare”

Angelica

Sono Angelica.

Sono nata in provincia ma poi per fare musica mi sono fatta adottare da Milano. Quando scrivo canzoni perdo il senso del tempo, possono passare giornate senza che mi stacchi dalla chitarra o dal pianoforte o dal computer e divento bruttissima-spettinatissima.

Ho fatto tante cose belle con la mia band che mi hanno portato a fare questo disco da sola, credo molto nelle coincidenze e la mia vita ne è piena (oltre che di catastrofi naturali e non).

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Credo nei Beatles, nell’amore, nel sesso con l’amore e nella gente che cucina bene… Io no, io sono tra la gente che poi mangia.

Ed ora beccatevi questa Selfie & Told!

 

A.: Cosa avresti fatto se non avessi fatto la cantautrice?

Angelica: La debosciata. O l’ingegnere nautico.

 

A.: Beatles o Rolling Stones?

Angelica: Beatles. In particolare Lennon. Ma da ragazzina volevo sposare McCartney.

 

A.: Perché Guerra e Mare? Che vuol dire?

Angelica: Vuol dire che non va mai bene niente, che è un po’ come dire che va tutto bene così. Se sei leggero può finire che poi ti senti in colpa, se ti preoccupi troppo va a finire che poi scappi… è una ricerca di nuovi metodi di serenità nei confronti della paura. La paura è una cosa normalissima, è nobile quanto gli altri sentimenti, invece spesso abbiamo troppa paura di avere paura.

 

A.: Dove cerchi-trovi ispirazione?

Guerra e Mare – Angelica

Angelica: Nella quotidianità, nei miei limiti. Che poi spesso e volentieri sono esperienze che mi accomunano ad un miliardo di persone, siamo tutti uguali, cambiano solo le prospettive. Il cantautore dapprima vive la vita, poi la racconta. È una specie di perversione quella di dover per forza raccontare e spettacolarizzare dei fatti normalissimi… diciamo che il cantautorato è stata la prima forma di social networking, di nicchia. O indie, visto che ora tutti conoscono questa parola.

 

A.: Quindi sei indie?

Angelica: Sono indiegesta. (Ma che domanda è?!?) Lavoro in maniera autonoma, me la canto, me la scrivo, me la suono, sono con un’etichetta indipendente e faccio quello che mi piace. Ho imparato a dire di no. Non passo in radio ma non mi farebbe mica schifo passarci. In base a queste coordinate potrei definirmi indipendente… ahimè.

 

A.: Quando è uscito altro materiale? Con chi lavori in studio?

Angelica: A novembre un secondo singolo, e poi inizio 2019 l’album. Che comunque ho finito in questi giorni. Il disco è prodotto da Antonio Cooper Cupertino. È suonato da musicisti favolosi tra cui Massimo Martellotta dei Calibro 35 insieme a Fabio Rondanini e ad altri super guest con cui sto registrando proprio in questi giorni, quindi non dirò i loro nomi qui… faccio tantissime instagram stories dallo studio, quindi se siete curiosi li trovate lì. O nei crediti del disco. Il back stage delle registrazioni sarà un montato delle mie stories. Massima resa, minima spesa.

 

A.: Live?

Angelica: Vengo da anni in una band, quindi la cosa che mi piace di più e che mi riesce forse meglio fare è suonare dal vivo. Ho fatto un’anteprima durante la Music Week a Milano, il 24 novembre, e altre cosine qua e là, poi i concerti veri accompagneranno l’uscita del disco.

 

A.: Ultima domanda: donna nel mondo musicale. Com’è? Ti prendono sul serio?

Angelica

Angelica: Spesso no, ma chissenefrega. Sono sempre i fatti e il tempo a parlare, mica le lingue acide di chi parla a sproposito. Sai quante volte “ah beh, gliel’avrà data”… No, non gliel’ho data, e se anche fosse non sarebbe certo questo (e soprattutto, non basterebbe) a definire se una cosa è bella o no, se un’artista è brava o no. Anche i maschi piangono… anche le donne scopano.

 

“[…] La mattina è fatta per dormire/ O per guardare fuori da quel finestrino di un treno nei campi/ Mi son vestita male ma la pioggia sui vestiti è sempre uguale/ Questa notte ho scritto una canzone pensando al male della mia generazione/ Con lo schermo saldo tra le mani quantomeno siamo tutti uguali//[…]‒ “Guerra e Mare”

 

Written by Angelica

 

 

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