“Novembre”, filastrocca di Abramo Ferraresi
“Novembre” di Abramo Ferraresi

“Il novembre sta alla porta
freddoloso e intabarrato,
poggia in terra la sua sporta
ed un sacco ben legato.
Scioglie il sacco: nebbia, neve…
La va mal pei poverini!
Ma la sporta è colma e greve
di castagne pei bambini.”
Abramo Ferraresi (Livorno, marzo 1822 – Magenta, 4 giugno 1859) è stato uno scrittore, patriota, martire del Risorgimento e intellettuale sionista italiano.
A seguito dei moti del ’48, Abramo, ritornato nel frattempo nella natia Livorno, stringe rapporti con giovani repubblicani di impronta mazziniana. Di lì in poi la sua passione politica continuerà a crescere: attivamente impegnato nella propaganda patriottica, diviene in breve tempo persona non grata al Granducato di Toscana e, grazie alla notevole mobilità concessagli dalla sua professione, si sposta allora in Lombardia.
Qui entrerà a far parte di due diverse società segrete patriottiche, una delle quali caratterizzata da una non minoritaria presenza ebraica, e potrebbe anche avere svolto attività di spionaggio per conto del governo piemontese (benché i suoi diari non sembrano poter avallare un’ipotesi del genere).
Allo scoppiare della Seconda guerra d’indipendenza italiana, si arruola come volontario dietro le insegne dei Savoia, trovando la morte nella battaglia di Magenta raggiunto da un colpo di fucile austriaco.
I suoi manoscritti furono fatti pervenire alla sorella.
Fonte biografia