“ST(r)AGE” di Sofia Bolognini: lo spettro è la scomparsa del teatro

“Quando l’arte ti sceglie devi rispondere,/ e quando rispondi devi dare la vita./ O tutto o niente”

“La precarietà è forza,/ il contratto a tempo indeterminato è schiavitù”

 

ST(r)AGE di Sofia Bolognini

Lo spettacolo ST(r)AGE, in scena al Piccolo Teatro Grassi a Milano all’interno di Tramedautore – Festival Internazionale delle Drammaturgie, è stato costruito su dati sociologici qualitativi messi a confronto con le categorie di pensiero della post-modernità elaborate da Zygmunt Bauman (la celebrità, l’homo oeconomicus, la donna che ha paura, l’uomo senza legami, l’estraneo indesiderabile) ed unito alle ricerche di Daniele Panaroni.

Nasce così “Cantieri incivili”, un progetto di ricerca sociale sull’instabilità lavorativa: interviste discorsive, focus group, workshop e  video-interviste discorsive anonime, confluite nel progetto video/fotografico “Parlamenti – genealogia dei cervelli in fuga”.

Il tutto è trasportato artisticamente in un allestimento teatrale costruito attorno a quattro attori bifronte e uno spettro che si aggira per il teatro: “Regista Mai Contenta/Tuttafretta”, “Celebrità/Timorata”, “Attore Cane/Fallito”, “Emergente/Scarto”.

Lo spettro è appunto la ST(r)AGE cioè la scomparsa del teatro perché gli artisti vogliono solo farsi guardare e se ci vogliono vedere morti, noi ci spariamo in faccia”: tutti gli attori di tutti i teatri del mondo si sono presentati con una pistola sul palco aspettandosi di essere fermati ma nessuno dal pubblico ha fatto niente e quindi si sono tutti suicidati.

Qui la “Regista Mai Contenta”, la “Celebrità”, l’“Attore Cane” e l’“Emergente” incarnano tutti i cliché dei propri ruoli piatti ed appiattiti sui loro nomi che li etichettano definendo il teatro come mera esposizione di Sé.

La strage rappresenta così lo spartiacque cronologico dello spettacolo (anche se a volte alcuni passaggi risultano poco fluidi e comprensibili al punto tale che viene fornita al pubblico una sinossi) e crea uno spazio temporale post-apocalittico su un palco vuoto ‒ ad eccezione di una scala che poi si scoprirà essere un baule ‒ dove la “Tuttafretta”, la “Timorata”, il “Fallito” e lo “Scarto” raccontano la realtà di precari in un’altalena di crisi e nichilismo.

ST(r)AGE di Sofia Bolognini

Ma una musica sempre più ritmata porta gli attori a spogliarsi di tutte le sovrastrutture ed etichette –e anche fisicamente dei vestiti- in un’allegoria sperimentale di rinascita.

E all’improvviso sul sipario viene proiettato un count down di 5 minuti e gli attori nudi con pistola alla tempia aspettano le reazioni del pubblico: qualcuno li fermerà o ci sarà un’altra St(r)age?

 

Lo spettacolo è andato in scena sabato 15 settembre 2018 alle ore 19.30 presso il Piccolo Teatro Grassi a Milano.

 

Cast:

Regia e Sceneggiatura: Sofia Bolognini

Assistente alla regia e musiche originali: Dario Costa

Ricerche: Daniele Panaroni

 

Attori:

Celebrità/ Timorata: Aurora Di Gioia

Regista Maicontenta/ Tuttafretta: Giorgia Narcisi

Attore Cane/ Fallito: Daniele Tagliaferri

Emergente/ Scarto: Andrea Zatti

 

Written by Monica Macchi

 

 

Info

Sito Piccolo Teatro Grassi

Parlamenti – genealogia dei cervelli in fuga

 

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