“La strega di Portobello” di Paulo Coelho: i culti profani e gli spazi in bianco

Metti una società un po’ sgangherata, metti le chiese che si svuotano, metti una ricerca di qualcosa “di più” che chissà che roba è. Ma soprattutto, metti l’inevitabile scontrarsi con i dettami di un mondo che non è preparato a essere umano.

La strega di Portobello

Metti tutto questo e poi inizia la tua ricerca, personalissima e sopra le righe, di quello che pensi possa essere il tuo “di più.”

Il romanzo “La strega di Portobello” (Bompiani) di Paulo Coelho parla di come tutti quanti abbiamo voglia di trovare un senso alle nostre vite, al mondo, alla creazione. Parla di dee al femminile, di culti profani e di donne che seguono la loro strada.

Nello specifico, parla di Sherine Khalil, che decide di farsi chiamare Athena. Athena scopre che ballare la conduce a uno stato di trance che le dona energia vitale, che la fa sentire in grado di affrontare tutto con più serenità.

Scopre anche che ha un problema con “gli spazi in bianco”, ovvero quei momenti in cui finisce una nota e la successiva deve ancora iniziare. Quei momenti, insomma, in cui c’è l’attesa, se non il nulla. Allora Sherine decide di partire per un viaggio alla scoperta di come imparare ad attendere, di come vivere durante “gli spazi in bianco.”

Suo figlio Viorel, frutto di un matrimonio da giovane, la segue nella sua ricerca di sé, mentre il suo sedicente fidanzato, un poliziotto di Scotland Yard, non prende mai parte nei suoi viaggi.

È proprio durante uno di questi viaggi che Athena incontra un giornalista, un uomo che si è sempre ritenuto felice della propria vita.

Athena continua a ripetere di avere un fidanzato, di non poter avere una relazione né un’amicizia con il giornalista, ma l’uomo si innamora di Athena e il destino fa sì che i due si ritrovino con una compagnia di attori. Athena inizia a insegnare agli attori come entrare in contatto con la forza vitale, come riempire gli spazi in bianco e come vivere.

Gli attori, Andrea in particolare, recepiscono quello che Athena trasmette loro, decidendo poi di invitare anche amici, parenti e conoscenti agli incontri con Sherine.

È così che ha inizio il gruppo di danza e trance di Athena, un gruppo che si riunisce una volta a settimana.

Dopo aver ballato furiosamente e fuori tempo, Athena si ferma sempre, perde se stessa e diventa Hagia Sofia, uno spirito in grado di vedere al di là di quello che gli altri possono scorgere.

Paulo Coelho

Si tratta di un romanzo che vi farà faticare. Inizierete a leggerlo impazienti di sapere quand’è che Athena diventerà una strega e resterete delusi: non diventerà mai una strega come ce la immaginiamo noi, non preparerà mai infusi curativi e non dirà mai nulla di incredibilmente saggio o rivelatore.

Quello che farà sarà insegnare ciò di cui non è a conoscenza, in modo da poter conoscere.

Ballerà senza sapere come fare, risponderà a domande i cui segreti non le sono stati insegnati da nessuno.

Troverà dentro di sé un modo di comunicare con Hagia Sofia ed è lì che la trasformazione avrà luogo. È lì che Sherine diventerà la strega di Portobello.

Se siete in una fase della vostra vita durante la quale esplorare non vi spaventa, allora leggete questo libro. Se cercate risposte, non ne avrete. Se volete una lettura bella, allora leggete altro. Ma se siete curiosi e avete voglia di un confronto diverso, questo è il romanzo che fa per voi.

Buona lettura.

 

Written by Giulia Mastrantoni

 

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