Selfie & Told: la band NOT racconta l’album “Sogni e Bisogni”

“Fermo, fermo! Fermo resto fermo,/ Ma pensare forse ancora mi è concesso allora dico quel che penso/ E credo che l’evoluzione forse si è arresa tra i banchi della scuola/ Ancora, quando leggere voleva formare una coscienza e capire/ Intuire, che tutto marcia sotto un velo di ignoranza facile/ Ma non lo so, ho un disagio che mi spinge ad urlare// […]” ‒ “L’involuzione”

NOT

Volete sapere chi sono i NOT?

Siamo quattro “fanciulli”: Fabrizio Arini, Giorgio Ruggirello, Davide Berneccoli e Dario Marengo. Ognuno con un proprio carattere ben distinto ma uniti da un’unica vera grande passione per la musica e per questo progetto, sempre più importante e viscerale per le nostre vite.

Nati a novembre 2013, tra Torino e la Val di Susa, molte erano le idee, le parole e le note in fermento, così con una decina di demo, nell’Aprile 2014 “abbiamo bussato alla porta” del produttore Luca Vicini (più noto come Vicio bassista dei Subsonica), fiduciosi di poter mettere ordine al progetto che avevamo in testa. Proprio grazie a questa intensa collaborazione sono nati i primi due braniI miei guai” e “Mi giri intorno”, che faranno in seguito parte dell’album d’esordio, ma soprattutto ha preso vita il tanto cercato suono dei NOT.

Forti del sound che stava prendendo forma, abbiamo suonato e risuonato fino a sfornare nel Settembre 2016 il nostro album d’esordio Il primo passo”. Autoprodotto e anticipato dall’unica cover presente nell’album “Epoca”, di Paolo ConteSuccessivamente hanno fatto seguito i singoli “Vivere in Semplicità” e “Che gioia”.

Da quel settembre 2016 non abbiamo più smesso di produrre note e parole ed ora, a maggio 2018 ci prepariamo a far uscire il nostro nuovo album, “Sogni e Bisogni”, preceduto dal singolo che porta proprio il nome della nostra nuova avventura “Sogni e Bisogni”.

Oggi, ci siamo guardati allo specchio e vi proponiamo la nostra Selfie & Told!

 

N.: Innanzi tutto, cosa vuol dire NOT?

NOT: NOT non è altro che un acronimo. Note Oltre Tempo. Cosa vuol dire? Che non ci piacciono o interessano le etichette di stile e genere. Potete ascoltare cosa suoniamo e chiamarlo pop, indie, folk etc, etc… Ma noi crediamo che la nostra musica debba donare un’emozione, spunti di riflessione, saper far sorridere o piangere, ma di certo non essere etichettata.  Poi, se proprio vogliamo sognare in grande, ma anche essere un po’ auto ironici, vogliamo che la nostra musica batta il tempo e resti per sempre nella testa e nel cuore di chi ci ascolta.

 

N.: Il vostro nuovo album uscirà a breve, di cosa parla “Sogni e Bisogni”?

Sogni e Bisogni – NOT

NOT: Questo album, è cantato e suonato da trentenni. Parla proprio di noi trentenni che viviamo in una società strana e liquida, a cavallo tra due generazioni importanti: quella dei nostri genitori, che hanno fatto i maggiori sforzi per darci un futuro solido, e quella di un futuro complesso, dove non vi è più certezza e stabilità in generale. Quindi, in queste canzoni, che si parli dell’ambiente che ci circonda o che si parli dei sentimenti, c’è la visione, i sogni ma anche i bisogni, di persone che stanno a galla in un oceano della vita sempre più inquinato. Forse… forse, la prossima generazione, quella che nel bene o nel male nasce già con gli smart-phone in mano, sarà quanto meno collocata in un ambito preciso e magari avrà modo di riemergere di più rispetto alla nostra (o almeno questo è quello che ci auguriamo).

 

N.: Credete che un artista della schierarsi politicamente?

NOT: Le parole sono importanti per questo tu ogni volta prima pensale da sole” cantava Daniele Silvestri un po’ di anni fa. Un altro artista ben noto canta “A pensarci bene il bello di te è che viaggi sempre sulle mie frequenze”. Analizzando questo testo viene fuori il “tu viaggi sulle MIE frequenze”. Perché citare queste due canzoni? Che si scelga di parlare di politica o meno, le parole e i termini scelti in qualche modo rivelano comunque sempre qualcosa di noi. Nel nostro nuovo album come nel precedente non c’è bisogno di dire se stiamo a sinistra o a destra, se amiamo donne o uomini, ma sicuramente viene fuori il nostro pensiero su ciò che ci circonda. In generale, più che schierarsi politicamente, pensiamo che le parole abbiano una grossa influenza, quindi andrebbero soppesate bene. Che si scelga di fare il politico, l’imprenditore, il cantante o il padre, si ricopre comunque un ruolo. Se il mestiere scelto poi ti porta verso un ruolo pubblico, a maggior ragione converrebbe metterci testa in ciò che si fa e dice. Che lo si voglia o meno, si diventa in qualche modo un esempio e un riferimento per altre persone.

 

N.: Cosa pensate allora del mondo della musica attuale e come vi state muovendo al suo interno?

NOT: Domanda complessa. Abbiamo fatto uscire il primo album auto-prodotto e in sordina abbiamo iniziato a mandarlo ad un po’ di etichette discografiche e uffici stampa. Ci siamo fatti la nostra idea su come far uscire il successivo album e con chi lavorare. La scelta per noi è caduta su un ufficio stampa, proteggendo il più possibile la nostra “arte” dal mercato e l’identità che abbiamo. Crediamo che per allargare il nostro potenziale pubblico bisogna suonare il più possibile, conoscere le persone che ti vengono a sentire, creare sintonia. Questo ci piace e ci interessa. Crescere insieme a chi ci ascolta e raccontare proprio di loro, di tutte quelle persone che incontriamo e incontreremo lungo il nostro percorso.

 

N.: E le nuove tecnologie aiutano i musicisti esordienti?

NOT

NOT: Sì, a conti fatti aiutano. Sia che si parli di registrare un album che di pubblicarlo. Grazie a canali come Youtube, Spotify, iTunes, etc. Come in ogni cosa poi, il confine tra soffermarsi su un argomento o passarci sopra è un attimo. Tornando ai temi contemporanei, viviamo in una società dove tutto o quasi è facile da raggiungere e il rischio è appunto cadere nella superficialità, nel nostro caso e non solo, passare tra un ascolto ed un altro, senza essere approfonditi.

 

N.: Andrete in Tour?

NOT: Abbiamo già diverse date fissate tra maggio e giugno e stiamo lavorando per aggiungerne altre al nostro calendario.

 

N.: Grazie, è stato bello guardarsi “Allo Specchio” per citare un brano del nuovo album e scrivere con voi.

NOT: Per noi è stato un po’ strano, imbarazzante ma costruttivo, come stare davanti ad uno specchio.

 

Ci sono sogni, bisogni, lamenti,/ Continui movimenti dell’anima/ Dentro quei sogni, presenti, coscienti,/ Continui turbamenti dell’anima/ Ed aspettavo la tua voce eccola qua/ È giunta infine come un soffio d’aria/ Una farfalla tocca il cuore e se ne e va/ Son pochi due minuti per saziar necessità/ Se mi aspettavi amore ecco sono qua/ Ho corso un rischio, non importa, inventerò/ Che un elefante mi ha rapito dal comò/ Guardarti é troppo bello ma toccarti anche di più// […]‒ “Sogni e Bisogni”

 

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