Intervista di Rebecca Mais a Francesca Lizzio e al suo coinvolgente e delicato “Fiore di cactus”
“C’è la costante del sentirsi inadeguata, fuori tempo, fuori posto, fuori luogo, fuori tutto e dentro sai che casino. Dove un tempo sbocciavano i fiori, adesso ci sono solo spine. Adesso, che sa che non deve combattere solo con sé stessa, le spine sono sia dentro che fuori. Dietro a una grande donna ce n’è una piccola, ma piccola davvero. È subdola, insinua il dubbio, mette in ansia e alimenta le paure.”

Tutto è cominciato con “cuore di cactus”, il blog in cui Francesca Lizzio alcuni fa decise di mettere sé stessa, i suoi pensieri, le sue speranze, i suoi sfoghi di giovane donna. E quasi di conseguenza è nato “Fiore di cactus” (Panesi Edizioni, 2017), un romanzo al femminile di grande impatto emotivo.
È la storia di Sara, una ragazza timida, molto intelligente e intuitiva ma così fragile da non mostrare la vera sé stessa. L’incontro con Andrea farà cadere tutte le sue resistenze e la porterà a rivedere la sua vita e tutto ciò in cui credeva. Anche se scacciare le incertezze e le paure non sarà certo così semplice.
Una storia forte e delicata, una scrittrice talentuosa e interessante che ha dedicato a noi un po’ del suo tempo per questa intervista.
R.M.: Benvenuta su Oubliette Francesca. Quando hai cominciato a scrivere e come è nato “cuore di cactus”?
Francesca Lizzio: Due anni fa ho creato un blog, appunto “cuore di cactus”. Pensavo non sarebbe durata, per via della mia timidezza soprattutto e anche perché non mi aspettavo attirasse l’attenzione di qualcuno. Invece il primo giorno registrò cento visite e mi sorprese tantissimo. Da allora è diventato un diario dove parlo di amore, amicizia, singletudine e qualche volta anche di libri. Mi ha cambiato la vita.
R.M.: Quali sono i tuoi riferimenti letterari?
Francesca Lizzio: Adoro Giulia Carcasi, Banana Yoshimoto, Aimee Bender e Maria Perosino.
R.M.: “Fiore di cactus” è un romanzo al femminile, con una protagonista, Sara, fragile e forte al tempo stesso. C’è qualcosa di te in lei?

Francesca Lizzio: Sì, entrambe ci sentiamo perennemente in difetto. Vorremmo non essere così sensibili, non avere così tanta paura di fidarci del prossimo. Siamo entrambe molto sarcastiche. In effetti, ci somigliamo parecchio.
R.M.: Per quale motivo hai deciso di scegliere proprio una donna come protagonista?
Francesca Lizzio: In realtà non sento di avere avuto delle alternative. La storia di Sara è stata una sorpresa anche per me, è stata lei a trovare me. Scrivere un romanzo non è facile, mi ha stravolta, eppure allo stesso tempo è stata una cosa naturale. Dovevo farlo, anche se non avevo idea che dopo si sarebbe trasformato appunto in un romanzo. Qualcosa dentro di me mi ha ordinato di scriverla, non ho avuto scelta.
R.M.: Una parola per definire “Fiore di cactus”?
Francesca Lizzio: Tenero.
R.M.: Chi vorresti leggesse il tuo libro?
Francesca Lizzio: Le ragazze, soprattutto. Perché so quant’è difficile trovare il modo di aprirsi e spiegare agli altri cosa ci succede, come ci sentiamo. Perché vorrei che attraverso Sara si sentissero meno sole e meno in difetto, capissero che sono belle così come sono, nonostante il dolore affrontato, le delusioni, le cattive persone che cercano di spegnerle. E magari anche i ragazzi, affinché capiscano qualcosa in più su ciò che ci passa per la testa. Anzi, per il cuore.
R.M.: “Fiore di cactus” è in vendita in formato cartaceo e in e-book. Cosa ne pensi di quest’ultimo? Leggi mai ebooks?

Francesca Lizzio: In verità preferisco la carta. Sarò all’antica, ma è più forte di me. La trovo più intima, d’impatto. Si, gli ebooks sono più pratici, più a portata di mano, ma secondo me alla fine si tratta solo di gusti.
R.M.: Progetti per il futuro? Stai forse scrivendo qualcosa di nuovo?
Francesca Lizzio: Sì, sto scrivendo una nuova storia. In attesa di vederla crescere, continuo a dedicarmi al mio blog e ai messaggi che ricevo sempre con più frequenza riguardo al libro. Sono molto grata di tutto l’affetto che ricevo e del bene che le mie parole fanno agli altri, non soltanto a me stessa.
R.M.: Ti ringrazio Francesca per la disponibilità e in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti!
Written by Rebecca Mais
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