“Voglio soltanto un sorriso” di Lisa Molaro: un romanzo sull’importanza dell’amore vero

Voglio soltanto un sorriso” è il secondo romanzo di Lisa Molaro, edito con Amazon nel 2016: pur essendo a se stante, esso riprende due personaggi apparsi nell’opera di esordio, “Un secondo lungo una vita”.

Voglio soltanto un sorriso

Il sipario si apre e il rosso velluto dei tendaggi lascia spazio ad un paesaggio francese profumato di lavanda, sapone, cannella, miele e mosto.

Sulla scena appaiono due coppie di sposi: Francesco e Greta e Charles ed Emma. I primi due sono simbolo dell’amore coniugale vero e sincero che si nutre di complicità, tenerezza e rispetto; i secondi, essendone l’immagine speculare, sono, invece, testimoni di un rapporto privo di sentimento e comunicazione.

Toglimi il pane, se vuoi,/ toglimi l’aria, ma/non togliermi il tuo sorriso”.

Pur non essendo alle prese con una rivisitazione della celebre opera di Gustave Flaubert, l’autrice, raccontando vita e emozioni di una delle protagoniste, si ispira al celebre personaggio di Madame Bovary, la donna insoddisfatta e affamata d’amore che ha conquistato un posto d’onore fra le figure femminili tormentate della letteratura.

La Emma di “Voglio soltanto un sorriso” si autoconvince di essere un’eroina romanzesca “fatta di sangue e inchiostro nero”. Siamo davanti agli effetti di una psicosi che tampona con pagine di carta un corpo martoriato e un’anima ferita, dove, sul sangue scarlatto, indugia un dito intinto nel sale.

Ci si può ammalare di non amore, si può impazzire di non amore, si può morire di non amore: l’assenza è bruciante presenza.

Se Madame Bovary, quale vittima di una società fondata sull’apparenza e, al contempo, del proprio disamore, non riesce ad instaurare relazioni umane ricche e soddisfacenti, la Emma di Lisa Molaro, pur condividendo con la propria omonima la fuga dal reale in un immaginario mondo letterario, sperimenta, invece, i benefici di uno scambio interpersonale autentico che la renderà libera e viva.

Lisa Molaro

La narrazione si snoda catturando il lettore il quale, inseguendo un volo di citazioni intertestuali, figure retoriche e simboli, si ritrova a sorridere dolcemente, al termine della commedia umana alla quale ha assistito fino a dimenticarsi di esserne estraneo.

Il romanzo, infatti, con raffinata eleganza, vuole sorrisi e sorrisi regala: senza essere melenso e sdolcinato esso è un canto all’amore semplice e saldo di eroi del quotidiano che affrontano la vita in due, mano nella mano, occhi negli occhi, fra lacrime e baci.

Le luci si spengono. Il teatro della memoria si svuota.

Emma sceglie di vivere.

Dura è la mia lotta e torno/ con gli occhi stanchi,/ a volte, d’aver visto/ la terra che non cambia,/ ma entrando il tuo sorriso/ sale al cielo cercandomi/ed apre per me tutte/ le porte della vita”. Pablo Neruda

 

Written by Emma Fenu

 

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