“I bambini non hanno mai colpe” di Ismete Selmanaj Leba: un thriller di denuncia contro gli abusi sui minori
“Non c’è a questo mondo grande scoperta o progresso che tenga, fintanto che ci sarà anche un solo bambino triste”. – Albert Einstein

I bambini non hanno mai colpe, sono vittime anche quando si ribellano, comunicando ed agendo con il solo linguaggio con il quale sono stati allattati e mai svezzati: la violenza.
I bambini non seducono i pedofili; non corrompono l’altrui ingenuità; non sono responsabili dei drammi familiari e sociali.
Il romanzo di Ismete Selmanaj Leba, scrittrice nata a Tirana e trasferitasi, in età adulta, in provincia di Messina, ci immette nella realtà albanese successiva al crollo della Repubblica Socialista, avvenuta nel 1991.
Una realtà fatta di donne che si avvolgono nelle sciarpe di lana e affrontano il duro lavoro dei campi; di bambini chiusi in casa per non essere uccisi, espiando colpe che precedono il proprio concepimento, o divenuti merce preziosa per il mercato degli organi o della pedopornografia; di uomini ubriachi e violenti e di Uomini che lottano perché la giustizia trionfi sulle macerie del passato.
Una realtà dove il Kanun, ossia il Canone di ascendenza medievale, scardinato dal comunismo ma radicato nella zona montuosa della nazione, macchia di sangue la convivenza sociale, alimentando una atavica sete di vendetta che, oggi, non arretra neppure davanti ai più piccoli, colpevoli solo di essere nati con il marchio di un delitto da punire.
E su quelle macerie di case e palazzi costruiti con materiale scadente, dove stagna l’odore dell’urina e della muffa, dove perfino il sole si nasconde per lasciar spazio al buio della umana coscienza, si costruirà una nuova società che sia davvero figlia della democrazia e del diritto.
“I bambini non hanno mai colpe”, edito da Bonfirraro nel 2016, dunque, non è solo un thriller canonico, basato sulle indagini successive ad un assassinio e intrecciato con segreti e misteri destinati a dipanarsi in colpi di scena, è anche un romanzo di denuncia.

Dopo il rinvenimento del cadavere di un uomo sospettato di pedofilia, il capo della polizia, Andi, si troverà a dover affrontare un incubo: nel delitto è coinvolto un bambino sconosciuto, che ha lasciato il proprio borsone da calcio vicino alla vittima, e uno tristemente noto per essere scomparso.
Fra sconvolgenti piste legate al mercato dei bambini, emergeranno fatti che per vent’anni il tempo aveva coperto con la sabbia della clessidra e che ora chiedono di diventare memoria e storia.
Nonostante la traduzione in italiano non sia eccellente e alcune incertezze linguistiche non possano sfuggire, il libro è, comunque, avvincente, crudo pur senza scadere nel dettaglio morboso, storicamente dettagliato e socialmente interessante.
Written by Emma Fenu