“Il GGG” di Steven Spielberg: dalla storia di Roald Dahl al film flop in tutto il mondo

Il 2016 è stato l’anno dei 100 anni di Roald Dahl, scomparso nel 1990, e nelle sale cinematografiche di mezzo mondo è uscito il film di Steven Spielberg tratto da uno dei libri più famosi dell’autore anglo – norvegese: “Il GGG”.

Il GGG

In Italia è stato necessario attendere il 30 dicembre 2016 e le attese dei più sono state, purtroppo, deluse.

Il GGG” (Il Grande Gigante Gentile) è la storia di Sophia, una piccola orfanella che una notte intravede dalla finestra una spaventosa ombra e da questa viene rapita e portata nel Paese dei giganti.

Il suo rapitore è uno dei dieci giganti che vivono quei luoghi ma fortunatamente è vegetariano e svolge un lavoro bellissimo: soffia i sogni nelle camere delle persone che stanno dormendo.

È un mondo affascinante pervaso però dalla violenza degli altri terribili giganti e Sophia vuole mettere fine a tutto questo con la speranza di cambiare la vita del suo gigante gentile.

Questa in breve la trama di una delle storie più belle di Dahl, una di quelle che Spielberg ha letto e riletto ai suoi figli e che proprio per questo motivo ha deciso di portare sul grande schermo.

Ma perché modificare la storia, eliminare alcune delle parti più belle e aggiungere dettagli insignificanti e inutili ai fini della trama?

Riportare tutti gli elementi di una storia fantastica non è mai semplice, soprattutto quando non si tratta di un film di animazione.

Ma è anche vero che esistono gli effetti speciali che si sono evoluti nel tempo e oggi è diventato possibile unire in modo molto più semplice il reale al fantastico. Gli effetti speciali non mancano ma sono adoperati in modo riduttivo e talvolta deviante.

Il GGG

Spielberg è da sempre legato al rapporto tra bambini ed adulti e diverse volte l’ha riportato con maestria nei suoi film, basti ricordare, ad esempio, il bellissimo “Hook – Capitan Uncino”. Ha tentato di fare qualcosa di simile con Il GGG” ma ha tolto quelle parti più ‘paurose’ della storia e quanto poteva insegnare qualcosa ai bambini.

Così non è chiaro se voglia rivolgersi ad un pubblico di bambini o di adulti, manca il pathos che ci si attendeva in determinate scene, ha in un certo senso rovinato il rapporto tra Sophia (l’interprete Ruby Barnhill è davvero brava, carina e ricorda la bambina disegnata da Quentin Blake, storico illustratore di Roald Dahl) e il GGG (un Mark Rylance adatto alla parte, sebbene rimanga il rimpianto di non aver potuto vedere Robin Williams, scomparso nel 2014, scelto inizialmente come interprete) e l’ha intriso di un qualcosa di pseudo – psicologico che porta solamente noia.

Nel complesso si tratta di un film carino ma senza pretese, la prima parte è utile a comprendere quale vita conducano i giganti ma le diversità rispetto al libro sono tante, troppe.

La seconda parte risulta più fedele ma troppo breve, e con un finale deludente, ed ecco che la parte ambientata a Buckingham Palace perde tutta una serie di elementi che rendevano la storia più ‘reale’. Perché Roald Dahl scriveva storie fantastiche adatte sia ai bambini che agli adulti con tanta realtà all’interno.

Il GGG

Perché per esempio non prendere in considerazione le descrizioni fatte dal GGG riguardo le scorribande degli altri giganti nelle varie parti del mondo con i giochi di parole con i nomi delle popolazioni?

Perché poi modificare, in modo orribile, e questa è però una questione di doppiaggio (pessimo), il termine “popollani” (così il GGG chiama gli esseri umani, nella traduzione di Donatella Ziliotto nell’edizione Salani) con ‘esseri urbani’?

Tanto dipende naturalmente anche dalla sceneggiatura, opera di Melissa Mathison (scomparsa nel 2015) che si occupò anche di quelle dell’indimenticabile “E.T. l’extra-terrestre”.

In conclusione non vi sono dubbi che anche in Italia si tratterà di un flop ed è davvero un peccato perché poteva essere l’occasione per far conoscere a tutti una bellissima storia e per aumentare la notorietà di un autore, Roald Dahl, che ha saputo insegnare tanto, e continua ancora oggi a farlo, al mondo intero.

 

(The BFG  – USA, Gran Bretagna, Canada, 2016)

Regia: Steven Spielberg

Interpreti: Mark Rylance, Ruby Barnhill, Jemaine Clement, Rebecca Hall, Rafe Spall

Durata: 117 min

 

Written by Rebecca Mais

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

OUBLIETTE MAGAZINE
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.