“Tra i malvagi” di Linda Castillo: l’ottava indagine di Kate Burkholder tra i segreti di una comunità amish
“Mi chiamo Kate Burkholder e sono a capo della polizia di Painters Mill, in Ohio, una cittadina di poco più di 5300 anime, metà delle quali sono amish, inclusa la mia famiglia. Ho lasciato l’ovile quando avevo diciotto anni, impresa non da poco dato che non avevo mai fatto che una vita semplice.”
È considerata una delle più note autrici statunitensi di thriller, ma io ho iniziato a leggere Linda Castillo soltanto all’ottavo libro dedicato al suo capo della polizia Kate Burkholder.
“Tra i malvagi” (Fanucci Editore, ottobre 2016) si è rivelato una delle letture più avvincenti che io abbia mai fatto nel mondo del thriller, e quindi penso proprio che mi cimenterò presto a leggerli tutti. È raro infatti trovare un’eroina che non tenda a “strafare” e che risulti credibile, come lo è stata Kate in questo romanzo.
La penna della Castillo, oltre ad essere evocativa al punto giusto, ha saputo attirarmi nel vortice di una storia che, seppur articolata, mi ha sorpreso dall’inizio alla fine. È facile quindi, per me, capire adesso come possa questa serie aver venduto oltre 150.000 copie. Kate Burkholder è uno stimato capo della polizia che opera in Ohio, precisamente a Painters Mills.
E qui ho apprezzato molto il fatto che l’autrice non si sia persa in inutili descrizioni di quanto sia affascinante fisicamente – molto spesso un autore compie immedesimazioni “autocelebrative”, e avrebbe perso punti ai miei occhi. Non che occorra essere sempre “brutti, sporchi e cattivi” per risultare credibili, ma una poliziotta “umana”, che non sia esattamente lo stereotipo di Barbie, crea più empatia. E così è stato.
Kate viene chiamata ad indagare dallo sceriffo di una contea di New York, abitata perlopiù dalla comunità religiosa degli amish: gente che vive in maniera semplice, senza energia elettrica né orpelli, e si sposta in calesse.
Qui è morta una quindicenne, Rachel Esh, ritrovata nei boschi limitrofi, probabilmente assiderata, data la neve e il clima rigido del periodo. Ma si sospetta che, dietro a questo decesso, ci sia molto di più. Come, ad esempio, una comunità soggiogata e tenuta in pugno da una guida carismatica: l’enigmatico vescovo Schrock, che nasconde segreti ed impedisce alla gente di confrontarsi ed esternare i propri dubbi.
Nessuno infatti riesce a penetrare quel muro di omertà che ormai gli amish hanno costruito attorno a questa cittadina, nonostante i fatti delittuosi ed inspiegabili, che accadono di continuo, siano ormai molti. Dopo aver superato l’iniziale riluttanza del compagno, l’agente Tomasetti, che teme che la donna possa mettersi in serio pericolo, Kate parte per quel luogo così lontano, e prende l’identità di una giovane vedova amish, al fine di riuscire ad infiltrarsi e scoprire finalmente qualcosa di nuovo.
Essendo stata realmente una amish, fino a qualche tempo prima, momento in cui ha abbandonato tutto per iniziare una nuova vita, sicuramente Kate è la donna più adatta per entrare in confidenza con queste persone, conoscendo la loro antica lingua, gli usi e i costumi. Avrà inizio così una serie di avventure rocambolesche, che la vedranno anche in pericolo di vita, lei, donna sola, nel rigido inverno del luogo, da affrontare con abiti e cuffiette troppo leggere; con una gelida roulotte, al limitare del bosco, per abitazione e un monopattino come unico mezzo di trasporto.
A poco a poco Kate riuscirà ad unire tutti i tasselli e a scoprire la tremenda verità che si nasconde dietro le sembianze di un popolo che ha la nomea di essere sempre stato, fino a quel momento, particolarmente pacifico.
L’immersione totale nell’agreste vita degli amish sarà anche un’occasione per Kate per stringere amicizie sincere, e ritrovare quella parte di se stessa che avrebbe potuto essere, se solo avesse continuato ad appartenere alla comunità.
Il finale è a dir poco spiazzante ed insospettabile. Consiglio “Tra i malvagi” a tutti gli appassionati di thriller. A volte, sono certe storie particolari e il modo in cui vengono raccontate a fare la differenza.
Written by Cristina Biolcati