“Strike a Pose – La vera storia dei ballerini di Madonna” di Ester Gould e Reijer Zwaan, 5 e 6 dicembre 2016, Nexo Digital
“What are you looking at/ Strike a pose/ Strike a pose/ Vogue, vogue, vogue/ Vogue, vogue, vogue// Look around everywhere you turn is heartache/ It’s everywhere that you go (look around)/ You try everything you can to escape/ The pain of life that you know (life that you know)// […]” – “Vougue” – Madonna

Dopo essere stato presentato al Festival di Berlino e al Biografilm Festival di Bologna, arriva nelle sale solamente per due giornate, il 5 e 6 dicembre 2016, il film inno alla libertà firmato da Ester Gould e Reijer Zwaan: “Strike a Pose – La vera storia dei ballerini di Madonna” distribuito in Italia da Nexo Digital.
Per rivivere tutta l’energia di Vogue, la canzone con cui Madonna (Louise Veronica Ciccone – Bay City, 16 agosto 1958) conquistò le classifiche mondiali creando il fenomeno di costume che avrebbe segnato un’epoca.
Nella primavera del 1990 Madonna pubblicava Vogue, il primo singolo estratto dall’album I’m Breathless.
Il successo fu planetario con più di 6 milioni di copie vendute in tutto il mondo e con lo storico ritornello della canzone, “Strike a Pose”, che cominciò a diffondersi a macchia d’olio, trasformandosi in un fenomeno di costume che avrebbe segnato un’epoca.
Il “vogueing”, il ballo portato alla ribalta da Madonna, invitava infatti il pubblico a imitare le pose plastiche delle modelle e dei modelli di Vogue, mettendosi in posa, liberando la propria personalità, abbattendo barriere, preconcetti e conformismi.
Per queste ragioni in quei mesi poter condividere il palcoscenico con Madonna si trasformò nel sogno proibito di molti artisti.
Un sogno che divenne realtà per i sette giovani ballerini americani scritturati per accompagnare la pop star nel controverso ma ormai mitico Blond Ambition Tour del 1990, che fece scandalo con il suo mix di sesso e religione.
“Strike a Pose” di Ester Gould e Reijer Zwaan, distribuito da Nexo Digital, I Wonder Pictures e Fil Rouge Media, è la storia di quei sette ballerini e di come l’esperienza di quel tour cambiò la loro vita e quella di chi li amava.

Il docu-film racconta così l’emozionante e incredibile esperienza di Luis Camacho, Oliver Crumes III, Salim Gauwloos, Jose Gutierrez, Kevin Stea, Carlton Wilborn e Sue Trupin che, 25 anni dopo, in una reunion voluta da tempo, raccontano come sono cambiate le loro vite e i retroscena di quel periodo epico.
Questi sette ragazzi, semplicemente ballando, insegnarono al mondo intero la più importante delle lezioni: “non preoccuparti di essere giudicato, non preoccuparti di quel che pensano gli altri. Sii sempre te stesso”.
La vera intenzione del film è infatti quella di scoprire come questi ballerini hanno reinventato le loro vite una volta che le luci del successo si sono spente.
Truth or Dare, il documentario del 1991 con incassi record tratto dal Blond Ambition Tour, fu infatti un punto di svolta per la cultura gay, un film mainstream, un successo al box office che includeva una scena con un bacio tra due uomini.
Madonna lo utilizzò per prendere posizione sui diritti degli omosessuali, sulla libertà di espressione e sulla lotta contro l’AIDS, facendo del suo corpo di ballo l’icona stessa della libertà sessuale e spronando i suoi fan in tutto il mondo ad essere quello che erano, in totale libertà.

In seguito, però, tre dei suoi ballerini fecero causa alla cantante accusando il film di aver invaso la loro privacy.
Questo fatto evidenzia il paradosso che Strike a pose cerca di svelare, tra libertà e diritto alla privacy, intimità e diritto alla libera espressione.
“Strike a pose” di Ester Gould e Reijer Zwaan è distribuito nei cinema italiani solo il 5 e 6 dicembre da Nexo Digital, I Wonder Pictures e Fil Rouge Media con i media partner Radio DEEJAY e MYmovies.it.
Consigliamo di dare uno sguardo al sito Nexo Digital per trovare il cinema convenzionato, per la proiezione del film documentario, più vicino a voi.
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