Intervista di Rebecca Mais a Luigi Maiello membro della community collaborativa di Intertwine

Intertwine. Racconta la tua storia, insieme agli altri.

 

Luigi Maiello

Questo il motto di Intertwine, piattaforma che permette di creare opere multimediali in modo collaborativo. Si tratta di una vera e propria community, si può entrare a farne parte in modo semplice e gratuito, all’interno della quale è possibile creare, condividere e pubblicare opere editoriali multimediali collaborative. Ogni membro può quindi dar vita a nuove storie, proporre le sue idee, intraprendere nuovi progetti o continuare quelli degli altri membri, il tutto con una grafica accattivante e articoli stimolanti e innovativi.

Seguire la community, ed eventualmente farne parte, significa accedere ad un mondo ricco di spunti, di nuove visioni, di immagini che colpiscono, di contenuti multimediali che sorprendono.

Tra i collaboratori noi di Oubliette abbiamo avuto la fortuna di conoscere Luigi Maiello, classe 1984, Content Manager & Web Analyst, laureato in Comunicazione Istituzionale e d’Impresa. Luigi si occupa principalmente dei contenuti del sito e di quelli da pubblicare sulle varie piattaforme Social. Cura il contatto con i membri della community e naturalmente scrive lui stesso interessantissimi articoli sempre molto letti.

E ha gentilmente concesso a noi un po’ del suo tempo per rispondere a qualche domanda, così che possiate conoscere meglio sia lui che Intertwine.

 

R.M.: Benvenuto su Oubliette Luigi. In tanti leggono i tuoi articoli su Intertwine e i tuoi posts sui principali social networks, ma chi è Luigi Maiello?

Luigi Maiello: Prima di tutto grazie Rebecca per ospitarmi su Oubliette Magazine. Chi sono? A saperlo! Beh, se volete una risposta più o meno completa sarebbe: sono un appassionato di comunicazione e marketing, e attualmente la mia attività principale è rappresentata da Intertwine, la piattaforma di storytelling con cui collaboro da circa due anni. Ho varie passioni, tra cui il vino, di cui sono piccolo produttore insieme a mio padre, poi mi piace la corsa, ma ultimamente corro molto poco, infatti si vede. Spesso scrivo su cinema, libri e musica su Intertwine, e in generale utilizzo i Social networks per raccontare la mia storia: quella di tutti i giorni, che spesso è più ricca di spunti di quanto si possa pensare, basta osservarla dal lato giusto per coglierne i vari aspetti. Se invece ne volete una breve, che mi piace anche di più, potrei definirmi semplicemente come una persona che cerca di comunicare il tangibile e l’intangibile usando le parole giuste.

 

R.M.: Per chi ancora non lo conoscesse, cos’è Intertwine?

‌Intertwine

Luigi Maiello: Intertwine è una piattaforma di storytelling su cui tutti possono raccontare la loro storia in modo completamente libero. È una community in cui ognuno sa di poter trovare altre persone che, come lui, condividono la passione per le storie, quelle scritte, ma anche quelle raccontate attraverso immagini o video. Puntiamo a costruire un piccolo grande mondo in cui ognuno possa esaltare la propria creatività, creando storie nel modo più disparato: da solo o grazie alla collaborazione degli altri utenti, e nel formato che più preferisce: unendo tra loro testi, video, foto e in tanti altri modi ancora. Da sempre l’uomo si rapporta agli altri e dà senso al mondo che lo circonda attraverso il dialogo e la narrazione. Il nostro sogno è di legare la passione/esigenza di raccontare storie allo sviluppo di nuove tecnologie, per far sì che la lettura e il racconto della realtà diventino sempre più crossmediali e collaborativi.

 

R.M.: Tu sei Content Manager & Web Analyst presso Intertwine: di cosa ti occupi di preciso?

Luigi Maiello: Queste sono delle definizioni che bisogna darsi o che ti danno per cercare di “inquadrare” un po’ il ruolo di ognuno di noi, ma nella pratica ognuno svolge più ruoli, logicamente tenendo conto sempre delle competenze personali. Diciamo che in queste definizioni ci sono le mie due anime: quella più creativa e quella più analitica. Nel corso degli anni e con gli studi che ho fatto, ho imparato che bisogna avere sempre una visione d’insieme del tutto, una visione quasi olistica. La creatività è fondamentale, ma quando si lavora in un’azienda, la parte creativa deve essere indirizzata verso determinati obiettivi, altrimenti diventa arte, che è una cosa bellissima, ma non serve a perseguire gli obiettivi aziendali. Io mi occupo dei contenuti, sia scrivendo articoli per le nostre rubriche e per il blog, sia curando quelli da pubblicare sui vari social networks che utilizziamo. In generale mi occupo di testi, infatti il nostro sito secondo me è molto bello esteticamente, ma non è merito mio! Per Web Analist invece si intende la parte che riguarda tutti i dati relativi al nostro sito e a quelli dei social che utilizziamo. Bisogna analizzarli periodicamente per vedere se si sta andando nella direzione giusta oppure bisogna modificare qualcosa.

 

R.M.: Cosa rappresenta per te Intertwine?

Intertwine

Luigi Maiello: Dirò una banalità, vi avviso, però non è affatto comune fare un lavoro che racchiude anche parte delle tue passioni. Molte persone svolgono lavori che non gli piacciono, io invece ho la fortuna di fare ciò che mi piace, e questo è molto importante quando la mattina ti svegli per affrontare la giornata. Poi grazie a Intertwine sto conoscendo tante belle persone, e non mi riferisco soltanto ai miei compagni di avventura (Gianluca, Stefano, Salvatore, Gennaro, Daniele, Emanuele, ecc.)  ma anche ai tanti nostri utenti con cui parlo in pratica tutti i giorni. Ti ritrovi ad avere rapporti con tante persone, con cui parli praticamente di tutto.

 

R.M.: Abbiamo visto che ami interagire adoperando diversi social networks ma in quale, tra i tanti, pensi ci si possa esprimere con maggiore facilità e/o libertà?

Luigi Maiello: Io uso molto Facebook perché ritengo sia quello che ha più seguito e quello che risponde meglio anche alla nostra tipologia di contenuti, però mi diverte molto Twitter soprattutto in occasione di eventi importanti o di qualche tormentone della rete, perché ti ritrovi in delle conversazioni con persone che non conosci minimamente. Da quest’anno poi ci sono Snapchat e le stories di Instagram e credo che queste offrano le maggiori possibilità di libertà, perché puoi pubblicare di tutto: dalle recensioni dei libri alle scarpe che indossi, tanto sai che alla fine quel contenuto resterà nella “tua storia” solo per 24 ore, cosa che non accade con gli altri social. Poi non ci sono commenti, like, ecc. questa mancanza ne fa un flusso molto più diretto e libero.

 

R.M.: Gli argomenti da te trattati sono tra i più disparati: passi con facilità dai temi di attualità alle vicissitudini quotidiane, dalle tradizioni del nostro Paese a ciò che accade in rete, dalla comunicazione tra esseri umani alle serie tv del momento o del passato. Hai forse un tema preferito?

Luigi Maiello: Negli articoli della rubrica Intertwine Consiglia cerchiamo sempre di trattare argomenti più o meno attuali, quindi spesso si parte da cosa succede nel mondo. Ne parliamo attraverso un film (o serie tv), un disco e un libro o fumetto, ma in realtà qualche volta ci mettiamo anche i videogiochi. Questo format nasce per sintetizzare il concetto alla base di Intertwine: poter raccontare storie attraverso testi, video e foto. Nella maggior parte dei casi tutto nasce dalle nostre conversazioni in ufficio. Un caso emblematico fu una chiacchierata dopo l’ennesima tragedia dei migranti di questo ultimo periodo, e soprattutto dopo le tante discussioni che ne seguirono sui media e non. In quel caso decidemmo semplicemente di prendere una posizione a riguardo e intitolammo l’articolo “Dalla parte dei migranti”. In generale non ho un argomento preferito, ma mi piace parlare delle storie degli uomini.

 

R.M.: C’è un tema di cui ti piacerebbe parlare, ma che per vari motivi non hai ancora trattato?

Luigi Maiello

Luigi Maiello: Sicuramente ci sono temi che non ho trattato: il primo che mi viene in mente è l’ambiente, ma non c’è un motivo particolare per cui non l’ho fatto, semplicemente non è capitato. Magari possono suggerirlo i lettori un argomento in particolare.

 

R.M.: Intorno alla fine di agosto su Intertwine si è parlato del Colourbook. Di cosa si tratta?

Luigi Maiello: Colourbook è un’azienda che opera nel settore cartoleria-scuola-ufficio, e uno dei loro prodotti di maggior successo è il diario scolastico. Quest’anno abbiamo avuto una collaborazione con loro. Alla base c’è un’idea semplice: riempire il diario Colourbook con le storie più divertenti degli utenti di Intertwine. Noi teniamo molto a questa collaborazione soprattutto perché darà ulteriore visibilità alle storie dei nostri utenti, che sono la nostra ricchezza più grande.

 

R.M.: Chi vorresti ti leggesse e quale pensi sia il pubblico più adatto ad Intertwine?

Luigi Maiello: Quando si scrive qualcosa, lo si fa sempre per farsi leggere da qualcun’altro. Se uno scrittore dice il contrario e afferma di scrivere per sé, lo fa solo per trasmettere un’immagine “romantica” e non commerciale, ma è un ‘immagine falsa, altrimenti basterebbe avere un diario personale, magari chiuso con un lucchetto. A me piace quando ci sono persone che tornano a leggermi, perché significa che gli è piaciuto ciò che ho scritto la volta precedente, e quindi ho dato un motivo per tornare. Intertwine è una grande community che racchiude un mondo variegato: amanti della scrittura e della lettura, fotografi, appassionati di film e musica, ma anche viaggiatori che raccontano le loro avventure con dei reportage. A noi piace definire Intertwine come un social tutto basato sulla creatività e sulla collaborazione, dove ognuno può dedicarsi al racconto della propria storia, allontanandosi dal rumore generale che ci circonda per concentrarsi su ciò che gli piace davvero.

 

 R.M.: Grazie per la disponibilità Luigi e non ci resta che seguire Intertwine e continuare a leggere i tuoi articoli sempre originali e stimolanti.

 

Written by Rebecca Mais

 

Info

Sito web Intertwine

 

 

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