“Slurp” – Marco Travaglio canta ed incanta di un’Italia dalla lingua lunga, sino al 16 ottobre 2016, Roma

Travaglio lo sa. Travaglio sa tutto. Sa degli intrallazzi. Sa delle brutture di un paese che sembra allo sbando. Travaglio lo sa. Travaglio sa tutto. E ce lo dice. Ce lo sputa in faccia come veleno.

Slurp - Travaglio

Ci alza quel velo che davanti agli occhi, certa tv, certo internet, certa carta stampata è stata complice di far scendere sulle nostre coscienze. Ci strappa con una mano quel cielo di carta, ci toglie quella cataratta nata da inciuci, furbetti del quartierino e corrotti e corruttori che ha annebbiato la nostra vista, assopendo la nostra capacità di scelta.

La nostra libertà in un’Italia che è costituita da politicanti che imparano a memoria la lezione che ripetono poi durante le interviste. Da intrallazzatori/ faccendieri in altre faccende affaccendati eccetto che per il bene del paese.

Travaglio lo sa. Travaglio sa tutto.

E mormora, borbotta, mentre, composto al suo posto, espone l’ultimo e passa secolo tra politici arraffoni, malcostume generale, macchiette da tragicommedia che popolano i palazzacci della politica che gestisce, assicura e che, di fronte all’ingiustizia da lor stessi lanciata, poi, come in “Don Raffaè”, «si costerna, s’indigna, s’impegna poi getta la spugna con gran dignità.».

Travaglio lo sa. Travaglio sa tutto.

Parla di scandali conosciuti e semi conosciuti che anche i media hanno contribuito a sotterrare, sminuire o dissimulare, tacendo o cambiando argomento (scomodo al potente di turno). Ed ha una memoria invidiabile. È uno storico, un amanuense, un cancelliere della virtù e delle meno nobili italiche gesta che riporta con dissacrante ferocia giornalistica.

Uno scrivano con intelletto e che racconta i fatti. Non le storie. Non le leggende. Non le voci di corridoio. Non le dicerie. Non quello che sarebbe potuto ma quello che è realmente accaduto per bocca (e lingua, a suo dire) di chi l’ha vissuto, l’ha camuffato, l’ha modificato sapientemente con uso di penna, carta e vocabolario.

Lo scrittore, giornalista e attore ci narra, coadiuvato per l’occasione dalla brillante e mai banale Giorgia Salari, oltre un secolo di italica storia con sagacia, ironia ed un filo di sottile cattiveria che meritiamo tutta: non siamo noi, con le nostre scelte, i fautori del nostro destino? Scelta che a volte ci viene sottratta, vero, da manovre e manovrine, da organizzazioni che operano contro legge o che, talvolta, la legge la imparano, la memorizzano, la fanno propria ad uso e consumo personale.

Marco Travaglio - Slurp

Libertà, questa sconosciuta, verrebbe da dire… Ma cos’è poi la libertà?

Molte le definizioni, molte le “opinioni” in merito. Non una. Molte. Si va da “I Fratelli Karamazov”, citando la letteratura (“Quale libertà vi può mai essere se l’obbedienza la si compra con i pani?“) passando per la settima arte (“Il tuo cuore è libero, abbi il coraggio di seguirlo.” Braveheart).

Travaglio lo sa. Travaglio sa tutto.

E ci fa indignare, ci rapisce testa e petto e ce lo stritola in una morsa vorace di una bestia che è (parte del)l’Italia dell’ultimo secolo che descrive in lungo ed in largo riportando articoli e dichiarazioni degli amici del potere. Con dovizia di particolari e date.

Travaglio lo sa. Travaglio sa tutto.

E risveglia le nostre coscienze declamandoci la verità che corrisponde ad una falsità insita in tutti noi alla ricerca di favori, aiuto o solo di riuscire a navigare in questo dolce e fragile mare. Verità che è nuda e cruda. Brutale e marziale. Viscida ed infelice. Abbietta. Ridiamo per non piangere?

L’amaro in bocca per le occasioni perse e per il malaffare che ogni giorno (ogni giorno!) pervade il nostro Belpaese resta a fine serata, quando le luci del teatro si spengono. Ed un giorno nuovo si appresta a cominciare.

Ogni uomo è la sua coscienza, in finale. Ogni uomo ha (poche) scelte da compiere, lungo la sua vita.

Perché l’umanità è un insieme di vite, di scelte. E l’una ha peso nella vita dell’altro e viceversa.

Bisogna solo avere la forza, il coraggio, di compierle quelle scelte. Di non tirarci indietro all’ultimo istante, all’ultimo secondo. Questa, infine, è la libertà, dell’oggi.

Slurp” in scena dal 12 Ottobre al 16 Ottobre al Teatro Vittoria, Roma.

 

Written by Stefano Labbia

 

Scheda tecnica

di Marco Travaglio

Con Marco Travaglio, Giorgia Salari

Regia: Valerio Binasco

Produzione: PromoMusic

Luci: Renzo Garbarino

Suono: Sacha Bozzo

Video: Alfredo Costa

Grafica: Pierpaolo Balani

 

 

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