“Calendar girl” di Audrey Carlan: in Italia il primo volume coi racconti di gennaio, febbraio e marzo
“Volerai dall’uomo in questione, ovunque si trovi, e sarai per lui tutto ciò di cui ha bisogno per quel mese. Comunque, io non vendo sesso. Se vai a letto con loro, è solo perché ne hai voglia, ma quando vedrai alcuni degli uomini che ho sulla lista d’attesa ti verrà una gran voglia di farlo, anche a prescindere dai soldi.”

Può una madre di famiglia californiana, sposata da dodici anni con l’amore della sua vita, appassionare tre milioni di lettrici con una saga erotica, giunta in questi giorni anche in Italia? Parrebbe proprio di sì, visto che Audrey Carlan, autrice di dodici brevi romanzi inizialmente autopubblicati col titolo “Calendar girl”, dopo il clamore in patria è stata notata – e pubblicata- nientemeno che da Mondadori. Dal 14 giugno 2016 è in libreria il primo volume, quello riguardante i primi tre mesi dell’anno: gennaio, febbraio e marzo.
A scadenze mensili, usciranno presto anche gli altri “cofanetti cartacei”, fino ad esaurire i restanti dodici mesi, dato che si tratta, in sostanza, di un calendario figurato.
La versione digitale, invece, prevede la pubblicazione di questi romanzi brevi mese per mese, quindi in e-book troverete una versione più “snella” e maggiormente differenziata.
Documentandosi un po’ su questa uscita, tanto attesa, ci si rende conto che il messaggio che sta passando è un vero e proprio fenomeno di costume. Si parla dell’autrice come di una casalinga annoiata che, dopo aver messo a letto figli, dà libero sfogo scrivendo alle sue fantasie erotiche più recondite, quasi fosse una moderna Cenerentola, ma in chiave porno.
Premetto che i racconti sono ben scritti e che leggerli possa rappresentare un gradevole momento di svago. Specialmente per chi ama il “romance”, in cui è presente un insolito connubio col genere erotico. Le mie riflessioni sono dunque rivolte non al romanzo in sé, bensì alla sua “aura”. Perché da lì a dire che tutte le ragazze si identificano nella protagonista e vorrebbero essere come lei, ne passa.
Almeno, così spero io, nella mia infinita ingenuità. Io che ho accuratamente evitato qualsivoglia “sfumatura” che sia di grigio, rosso o nero, poiché in una lettura sono ancora alla strenua ricerca di un po’ di spessore.
E vi spiego anche il motivo per cui spero ardentemente che le ventenni di oggi non s’immedesimino in Mia, e non desiderino vivere come lei. Seppur la protagonista lo faccia per una nobile causa, quella di salvare il padre dai debiti e dalla pericolosa morsa di uno strozzino – che fra l’altro è stato anche un suo ex –, la ventiquattrenne Mia Saunders, nuova “ragazza calendario”, diventa una escort di lusso. Nonostante sia bellissima, con abiti di classe; frequenti begli ambienti e uomini ricchi; a lei spetti sempre l’ultima decisione se farci sesso oppure no – è posto come clausola, ma in questo caso aumenterebbe la sua provvigione – è pur sempre una prostituta. In questo, c’è il pericolo di prendere un abbaglio, e creare falsi miti.

Ogni mese, con un contratto diverso, si chiede alla ragazza di impersonare la fidanzata di un facoltoso rampollo dell’alta società, piuttosto che la musa ispiratrice di un intrigante pittore francese. Di questo passo, entro un anno avrà così raggiunto la cifra che le serve per pagare i debiti del padre – una cifra a molti zeri. Glielo ha assicurato la zia Millie, che quell’agenzia di escort la dirige, e ha fatto in modo che la nipote avesse il posto, seppur a tempo determinato. Queste raccomandazioni, sono proprio ovunque!
Ora, se stiamo scherzando, ben venga. Sono con voi, se considerate l’opera priva di ogni scopo lungimirante che non sia quello di intrattenere il lettore. In caso contrario, mi sorgono dei dubbi sul fatto che l’uomo abbia modelli sani a cui riferirsi e, di conseguenza, che le cose vadano a rotoli non senza una sua diretta cagione.
Si parla tanto di femminicidio; tanti anni passati a lottare per ottenere la parità dei diritti, e poi l’immagine che si dà della donna è questa. Scherziamoci su, allora, che è meglio. Guardiamo all’avvenenza di questi partner, tutti giovani e belli; lasciamoci guidare nelle principali città americane che, di volta in volta, Mia esplora. Ma ricordiamo che questo romanzo e tutte le “sfumature” che sta avendo la nostra società, non offrono un futuro patinato. Al contrario. A ben guardare, sono fonte di amarezza.
“Dopo questa lettura, tutte vorranno essere come Mia per sognare ad occhi aperti”, ho letto a proposito di questa saga. Ma anche no, mi verrebbe da rispondere. Anche no.
Desiderare un mondo dove una ragazza giovane non s’identifica con una escort, mi pare sia solo legittimo.
Written by Cristina Biolcati