“Maschere”, album d’esordio da solista di Davide Pagnini: tra chitarre ed atmosfere intime

Le maschere possono essere simpatici giochi carnevaleschi, sensuali strumenti di seduzione, modalità per interfacciarsi col mondo senza “metterci la faccia”. Ma possono anche essere dei piccoli momenti di musica, nati grazie ad una certa ispirazione artistica e condensati in dolci canzoni attraverso un sapiente uso di chitarre acustiche e armonie soavi.

Maschere

È il caso di Davide Pagnini, cantautore pesarese e giovane leva del panorama musicale italiano, che ha presentato il suo album d’esordio da solista (per l’appunto titolato Maschere, uscito per PMS Studio) anticipato dai singoli Chiedersi perché e Rosso di sera, apprezzati sia da critica che dal pubblico.

Un album intimista e romantico, che racconta della passione dell’amore come del tempo che va, alternando suoni intimisti e calate funky, strizzando l’occhio ad una certa tradizione musicale italiana (è difficile non notare una certa somiglianza con Max Gazzè, e la collaborazione che il giovane cantautore marchigiano ha tenuto con il fratello-autore dell’artista romano, Francesco, non può essere considerata come una semplice coincidenza) ma senza rinunciare alla ricerca sperimentale verso nuovi (o vecchi) suoni (come ne Il mimo, lenta ballata dal sapore retrò).

Pagnini riesce a dar voce alle sue storie attraverso un sound che mixa funk e folk, sperimentando come sentimenti forti e strettamente personali possano trasmettersi alla realtà circostante tramite l’energia della musica e del suono.

La forza del suo disco risiede nel significato profondo del viaggio personale: un viaggio emozionale che ognuno di noi ha dentro di sé e che deve servire come canale di comunicazione con il resto del mondo che ci circonda. Perché la musica è vita, condivisione, emozione.

Davide Pagnini‏

La musica è il mio motore di vita – dice l’artista- scrivere canzoni, dare forma a nuove sonorità, ricercare le parole giuste, crescere insieme a loro e prepararle ad affrontare un pubblico. Ogni giorno vissuto mi insegna qualche cosa che si trasforma in energia da trascrivere in musica. Questo è il motivo principale per cui sono cantautore: per esprimere me stesso e ciò che ho dentro”.

12 inediti legati ognuno da un sottile filo rosso di romanticismo e chitarre acustiche, e una bonus track, Mio figlio sarà un avatar, potente canzone funky proveniente dal precedente lavoro in studio Schizzi, pubblicato con il duo Ebanoh, per un album ricco di sfumature che colpisce direttamente le emozioni più intime, perché come dice lo stesso Pagninise la musica non emoziona significa che qualcosa non va. La musica deve unire i cuori e i battiti creare un vortice di sensazioni e formare un ricordo indelebile in chi ascolta. Questo è il mio fare musica: emozionarmi per emozionare”. E fidatevi di me, ci riuscirà facilmente.

 

Written by Adalberto Piccolo

 

 

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