“Ceci n’est pas un spectacle” di Antonio Viganò: lo spettacolo degli attori-non attori della diversità
“Se i miei attori non ci fossero sarebbe un mondo poverissimo. Non mi interessa la loro disabilità ma quello che hanno da raccontare. Lo spettacolo va guardato e giudicato per quello che facciamo e non per quello che siamo. Se riusciamo a emozionare, svelare qualcosa di invisibile, allora siamo riusciti nel nostro lavoro culturale” – Antonio Viganó
Martedì otto dicembre si è tenuto presso il teatro la Cavallerizza di Reggio Emilia lo spettacolo teatrale “Ceci n’est pas un spectacle”.
Lo spettacolo è il risultato dell’incontro tra L’Associazione Zerofavole di Reggio Emilia e il regista di Bolzano Antonio Viganò. I protagonisti sono “attori” alcuni abili, altri disabili, ma non è questa la loro prerogativa. Possiamo definirli “attori non attori”, cioè attori non professionisti ma che nel contesto teatrale e sul palcoscenico sono attori a tutti gli effetti.
Al tema dell’inclusione sociale si unisce soprattutto la creazione artistica in un’ottica del tutto professionalizzante. A tutti gli effetti sono professionisti non più solo persone da assistere, ma al contrario soggetti pienamente attivi, che attraverso il teatro sono stati in grado di esprimersi con un lavoro di riconosciuta ed elevata qualità artistica.
Come già intuiamo dal titolo, lo spettacolo è ispirato al surrealismo del pittore belga Renè Magritte. Attraverso immagini, scene, musiche e linguaggi della parola e del corpo, questi “attori non- attori”, ci hanno raccontato una realtà surreale, deformata, profonda e poetica al contempo. La diversità nello spettacolo non emerge come uno svantaggio ma come una ricchezza di visioni e soprattutto emozioni.
Il gruppo teatrale ZeroFavole, che ha permesso questo lavoro, è nato nel 2001 nell’ambito delle attività del Servizio Disabili del Comune di Reggio Emilia.
La Compagnia nasce e cresce all’interno di questo Laboratorio-Scuola dell’Associazione, un luogo per giovani disabili e non, dedicato all’incontro e all’interazione, un contenitore dove la valorizzazione delle differenze personali tende all’arte, alla narrazione poetica, anche grazie al coinvolgimento di artisti di teatro di livello nazionale. Un teatro d’arte che sta dando gratificazioni importanti a questo progetto.
Per esempio il precedente spettacolo “Inferno”, azione teatrale a cura di Babilonia Teatri, che ha debuttato il 3 dicembre 2014 al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia, è attualmente in tournée.
Anche il regista di “Ceci n’est pas un spectacle”, Antonio Viganò è storico in questi contesti in quanto direttore artistico dell’Accademia dell’arte della Diversità di Bolzano.
Un teatro non solo sociale ma soprattutto artistico e professionale di alto livello, che si muove alla scoperta della diversità come luogo privilegiato in cui dare voce alle differenze mute, ma anche in contrasto con ogni forma di omologazione sociale e culturale, di per sé inutile.
Written by Amani Sadat
Photo by Tamara Boscaino