“Dopo il diluvio”: gli scatti di David LaChapelle in mostra dal 30 aprile al 13 settembre 2015 a Roma

Si è aperta lo scorso 30 aprile a Roma, presso il Palazzo delle Esposizioni la mostra del fotografo e regista statunitense David LaChapelle, famoso per i suoi scatti ironici e glamour, per l’iconografia spinta e per il suo rapporto unico con la fede.

Dopo il diluvio – David LaChapelle – Roma 2015

Dopo il diluvio” è il titolo dell’esposizione a cura di Gianni Mercurio che si concluderà il 13 settembre 2015 e che raccoglie più di cento foto di quello che per alcuni è stato considerato “Il Fellini della fotografia”.

La sua carriera è iniziata negli anni Ottanta come fotografo di riviste, accanto ad Andy Warhol.

Proprio alla Città Eterna l’artista deve la sua ispirazione, inaugurando con “The Deluge” un nuovo corso nella sua produzione di fotografo surrealista. Nove anni fa, la visione della Cappella Sistina ha impresso una svolta alla produzione dell’allievo di Andy Warhol, spingendolo verso altre direzioni concettuali.

“Il diluvio universale” è lo spartiacque fra un Dio iracondo e un Dio misericordioso, nei confronti del genere umano. E forse questo ha fatto svanire l’interesse per riviste patinate e campagne pubblicitarie, rivolgendo la sua attenzione ad un tipo di “arte per l’arte”, rivolta a musei e gallerie.

Nel 2006, infatti, LaChapelle lascia il lavoro e di trasferisce alle Hawaii, ma è anche l’anno in cui viene travolto dalla visione della Cappella Sistina e decide di realizzare un diluvio tutto suo: una gigantesca fotografia del diluvio contemporaneo con protagonisti gli idoli moderni.

Dopo il diluvio – Roma – David LaChapelle

La Chapelle ne dà un’interpretazione singolare. Come dice il curatore: “l’artista traspone l’escatologia cristiana in una scena congelata che parla di naufragio e salvezza; costruisce il set da colossal dove uomini e donne, giovani e vecchi, bambini si aggrappano ai relitti di un mondo che affonda tra le sue stesse insegne”. È come se la realtà si dissolvesse di fronte al genere umano che assiste al tracollo.

I set costruiti ad hoc per le fotografie di La Chapelle, già negli anni Novanta erano votati ad estremizzare la realtà. Nel corso degli anni ha realizzato videoclip e servizi fotografici con ogni genere di personaggio del mondo dello spettacolo e della musica.

Nei suoi scatti trovavano spazio personaggi noti e cronache di costume; insieme alla pietà, alla vanità e all’idea della morte, rappresentate con enfasi e legate all’idea di consumismo, di nevrosi compulsive e ossessioni narcisiste. Affreschi moderni con rimandi alla civiltà classica, a mettere in risalto le perversioni che affiorano nel mondo dello spettacolo.

Dopo il diluvio – di David Lachapelle

L’esposizione curata da Gianni Mercurio si apre proprio con il Diluvio e la serie Awakened, per poi mostrare tutto quello venuto dopo, ovvero la moltitudine di scatti che La Chapelle, a partire dal 2006, ha prodotto, con un ritorno alle origini.

È presente anche una rassegna di filmati che illustrano il complesso processo di realizzazione e produzione dei suoi lavori, attraverso i backstage dei set fotografici.

Dissacrante e conturbante, questo artista. Ma anche in grado di mettere in scena la solitudine dell’uomo e le sue personali scelte di fronte alla società in cui si trova a vivere.

Senza dubbio una mostra interessante, che merita tutta la nostra attenzione.

 

Written by Cristina Biolcati

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *