“Voi siete qui”: la personale di Patrizia Da Re in Galleria la Rinascente, dal 6 febbraio al 15 marzo 2015, Padova
In un mondo dove tutti tendono ad enfatizzare l’arte, allargando la dimensione della tela e a renderla “monumentale”, è confortante sapere che c’è ancora chi si dedica a dipinti di piccole dimensioni, concentrandosi sul particolare.
È quanto è accaduto visitando la mostra della padovana Patrizia Da Re, dal 6 febbraio al 15 marzo presente alla Galleria la Rinascente di Piazza Garibaldi. L’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Padova ha promosso una personale dell’artista, con ingresso libero, curata da Barbara Codogno.
L’esposizione tende a rendere omaggio alla città di Padova, attraverso una mappatura artistica, costituita da oltre settanta lavori su tela. Sono ritratti angoli noti della città, riconoscibilissimi, così come scorci inediti, poiché si sa che ognuno di noi ha parti predilette a cui è legato da ricordi e sentimenti intimi.
Dovessi “mappare” io la città di Padova, lo farei in modo differente da chiunque altro, e così all’infinito. Mappe organiche, oniriche e costellazioni, intervallano le piccole tele, a tecnica mista, che misurano appena cm 20×20.
Patrizia Da Re vive e lavora a Padova, dove insegna in una scuola primaria e organizza laboratori artistici per i bambini. Dipinge ad olio, si dedica alla xilografia, all’incisione a punta secca dell’acquaforte.
“Se lavorassi con una sola opera, mi esaurirei” ha dichiarato l’artista, “perché tutte le mie energie sarebbero troppo focalizzate, perciò ne inizio sempre tre contemporaneamente”.
È dalla meditazione che nasce l’atto creativo. Patrizia Da Re è in grado di guardare l’insieme e concentrarsi su particolari che ispirano forme, così come, da bambina, macchie nei marmi delle chiese o difetti di arredo, ai suoi occhi “prendevano vita” e generavano spunti creativi.
Secondo l’etologo e antropologo francese Marc Augé, classe 1935, l’uomo di oggi è sopraffatto dai cosiddetti “non luoghi”, ovvero luoghi di transito, non abitati e scevri di corpi vivi. Ebbene, Patrizia Da Re opera proprio a favore del recupero del paesaggio in una dimensione che sia antropica, ovvero propria dell’uomo. I luoghi del cuore acquistano quindi “respiro”, diventano vissuti.
Circa una cinquantina di piccole tele ritraggono luoghi facilmente identificabili della città di Padova, come per esempio la “Gatta”, ovvero un monumento di origine medievale posto nel piccolo sagrato della chiesa di Sant’Andrea, abbattuto nel 2013 da un mezzo di trasporto in manovra e che speriamo venga presto restaurato. Si riconosce La Specola, ovvero la sede dell’antico osservatorio astronomico dell’Università di Padova; la fontana di Piazza delle Erbe che, con Piazza della Frutta, fu per secoli il centro commerciale della città, dove tuttora si svolge uno dei più grandi mercati d’Italia. La Basilica del Santo, all’interno della quale sono esposte le reliquie di Sant’Antonio; i portici antichi di Padova, che sono qualcosa di unico e stupendo, nonché un vero e proprio “recupero” della storia.
A questi dipinti, l’artista affianca una trilogia di xilografie realizzate su matrici di legno che, una volta inchiostrate, vengono stampate a mano su tela per poi essere dipinte. Una sorta di dittico organico, cuori e polmoni umani ritratti con evidenza anatomica a cui si aggiunge una costellazione simbolica che rivisita un antico sigillo giapponese. L’apposizione del sigillo è il personale collegamento dell’artista tra alto e basso, cielo e terra. Un invito ad ampliare la nostra visione e a liberare la mente, necessario per portare l’uomo a rivedere la definizione del luogo in cui vive. Insomma, ricostruire un luogo al fine di ritrovare se stessi.
Cosa da non sottovalutare è il titolo dell’opera: “Voi siete qui”. Dove quel “voi” diventa elemento preponderante e si espande. Non più finalizzato al singolo, bensì all’interesse collettivo.
Written and photos by Cristina Biolcati
http://caraseotemplate.blogspot.in/