In uscita “L’imperfezione dei ricordi” di Francesco Borrasso, Rupe Mutevole Edizioni

È in arrivo in tutte le librerie virtuali e fisiche, “L’imperfezione dei ricordiun romanzo dell’autore Francesco Borrasso, edito dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni, per la collana editoriale “Trasfigurazioni in collaborazione con Oubliette Magazine.

“L’imperfezione dei ricordi” è la storia di un uomo che ha deciso di interrompere la sua vita, è la storia di un gruppo di amici che non ha voluto accettare la sua scomparsa prematura.

Un antico mito greco racconta di tre sorelle, Cloto, Lachesi ed Atropo. Le tre Moire, così chiamate dalla tradizione, erano divinità della notte, personificazioni del destino ineluttabile. Figlie di Zeus e Temi, ognuna aveva un compito imprescindibile: tessere il filo del fato di ogni uomo, svolgerlo ed infine reciderlo segnandone la morte.

Cloto era la più giovane ed era associata alla nascita, ella era la tessitrice e filava lo stame della vita. Lachesi distribuiva la quantità di vita ad ogni essere umano decidendone la fortuna; ultima Atropo, la più anziana, era considerata il destino ultimo della morte poiché le era stato assegnato il compito di recidere, con delle lucenti cesoie, il filo rappresentante la vita.

Così uomini e divinità erano soggetti al volere delle sorelle, che filavano, distribuivano e spezzavano il filo con totale indifferenza, tutto per loro era già stato scritto e vissuto, rappresentavano semplicemente il fato, il destino.

Capitava, però, che qualcuno intervenisse prima delle lunghe cesoie, prima del volere di Atropo.

Stanno tutti qua, e io ancora non ci posso credere, sono così diversi dall’ultima volta eppure sono loro e adesso che li osservo meglio non sono diversi, è solo diverso il modo in cui ho incominciato a guardarli.”

Diego non riusciva a dimenticare, ogni notte il pensiero si rivolgeva al passato, in un incubo senza fine, nel quale regnava una sorta di disperazione razionale, nutrita dal forte astio che provava per i suoi amici Nico, Genny, Antonio e Giudy. Era stato l’unico a lottare, l’unico a restare a Napoli.

Luca, un loro caro amico, aveva sfidato Atropo puntandosi una pistola alla tempia. Aveva reciso il filo della sua esistenza, senza pensare alle conseguenze del suo gesto, senza riflettere sull’equilibrio che stava spezzando.

Mi hanno spiegato che un fallimento così potente come quello di un paziente suicida, per uno psichiatra, è una morte interna, è una responsabilità che schiaccia, lo psichiatra viene invaso dalla colpa, non l’ha salvato, forse comunque non avrebbe potuto farlo, ma il “forse” fotte, e per lui finisce il mondo ogni volta che prova a concentrarsi su altro, a pensare che ha fatto tutto quello che avrebbe potuto per salvarlo.”

Pochi giorni dopo il funerale, Giudy, la psichiatra di Luca, scappò a Firenze; Nico a Parigi, Genny a Milano ed Antonio a Berlino. Nessuno ebbe il coraggio di parlarne prima con Diego.

I depressi sono delle persone che ad un certo punto perdono la rotta, si staccano dalla massa, dalla vita abituale di tutti i giorni, si spegne qualcosa dentro, il cuore batte diversamente, il sangue scorre diversamente, la testa perde pensieri e si inzuppa di sofferenza. Ti senti come uno zombie, come il contagiato, come quello che è diverso e non c’è soluzione.”

Il dolore della perdita aveva prodotto un forte desiderio di cambiamento, di allontanamento da quei luoghi che, oramai, generavano ricordi strazianti. Il silenzio fu la risposta ad una domanda sbilenca, ad una proposta di oblio.

E resto basito da quanto nei ricordi le cose siano più luminose, le parole sembrino più vere ed impossibili da smuovere, le frasi appaiano scolpite nell’eterno e anche i mali assumano proporzioni delle volte più accettabili.

L’imperfezione dei ricordi ci fa percepire una perfezione che non c’è mai stata.”

 

Per pubblicare con Rupe Mutevole Edizioni invia un’e-mail (info@rupemutevole.it) alla redazione inviando il tuo inedito, se vuoi pubblicare nella collana “Trasfigurazioni” con la collaborazione di Oubliette Magazine invia ad: alessia.mocci@hotmail.it

 

Foto copertina Massimo Congiu

 

Written by Alessia Mocci

Addetta Stampa (alessia.mocci@hotmail.it)

 

 

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