A Padova Roberto Pittarello: l’artista che ha fondato la nuova corrente di arte postale per i bambini

“I bambini non scrivono, né tantomeno disegnano per compiacere qualcuno. Scrivono solo quello che sentono con frasi brevi, periodi cortissimi e intensi. Non hanno in mente di dispiacere nessuno per quello che dicono, è solo la loro verità e pensano che vale quanto quella degli adulti. I bambini mostrano di sapere presto cos’è la sincerità e il suo esercizio, come proiettili vanno diretti allo scopo”.

È forse il tratto principale del pensiero di Roberto Pittarello, artista da sempre attento al mondo dell’infanzia, al quale il Comune di Padova dedica una mostra allestita in Galleria Samonà in corso dal 23 agosto al 23 settembre 2014.

Arte Postale, arte generosa di adulti e bambini” aderisce ad una pratica artistica d’avanguardia, che si identifica nel movimento della “Mail Art”, consistente nell’inviare per posta a uno o più destinatari cartoline e buste rielaborate artisticamente, secondo ciò che la fantasia suggerisce.

Pittarello, insegnante di lettere fino al 2009, progetta da un trentennio i laboratori creativi sui linguaggi tattile e visivo di cui documenta i percorsi dei progetti educativi collegati in mostre e pubblicazioni.

Il suo intento è stato quello di allargare l’arte postale ai bambini e ai ragazzi di età scolare, per far vivere sul piano operativo il piacere di realizzare un’opera che risulti unica e originale.

Il suo approccio con l’arte postale è stato un processo lento che si è verificato gradualmente, alla fine degli anni Settanta, quando ha avuto il piacere di scoprire che esisteva un movimento importante con cui autori quasi sconosciuti operavano in ogni parte del mondo.

Io sono partito dal fareha dichiarato l’artista. “Ogni volta che da ragazzo scrivevo una lettera o inviavo una busta, mi trovavo come trascinato a esaudire non solo la necessità del messaggio, ma anche e soprattutto la voglia di disegnare, di ricamare con penna e colori il nome del destinatario o trasformare l’immagine come cartolina cambiando il colore del cielo o aggiungendo qualche altro soggetto. Ancora oggi dipingo il nastro del pacco di un regalo mostrando l’asola, il nodo e via dicendo”.

Un amico lontano, tramite queste opere creative, poteva certamente avvertire di più la sua presenza, quei segni fatti personalmente rendevano originale ogni carta. La posta che partiva da casa Pittarello era colorata e vivace, in una parola, unica.

Non è stato quindi un primo amore nei confronti della cartolina in sé, a dare origine al tutto, bensì il piacere di far giungere agli amici un segno speciale, qualcosa che il destinatario avrebbe conservato con cura, avviando una sorta di piccola collezione. La scoperta del formato cartolina, come supporto per disegno, collage, acquerelli, pitture, monotipi, timbri, stampe, è avvenuto invece a scuola, a contatto con i bambini e i ragazzi, per i quali l’artista organizza dei laboratori creativi.

Il piacere è quello di realizzare sempre qualcosa di speciale per quel formato fantastico che va imbucato, conservato in una sorta di “archivio”, un ideale museo dell’infanzia e dell’adolescenza, con le sue immagini, sogni e sentimenti; un diario figurativo senza le restrizioni che i movimenti artistici degli adulti impongono.

In Galleria Samonà, che ottimamente si presta per via delle luci che creano un’atmosfera suggestiva, e la parete di vetro che pone direttamente lo spazio come fosse aperto e si affacciasse nel cuore della città, è esposta una raccolta molto estesa, ordinata per età, scuole, tecniche e soggetti.

I messaggi dei bambini sono appassionanti, ed esposti attraverso l’utilizzazione di tecniche diverse. Un semplice materiale tracciante, un bollino adesivo, così come tessuti, carte veline colorate, lane e fili diversi, creano tutti un lavoro personale. E ancora, carte stropicciate e poi ritagliate, incollate ben composte. Macchie colorate di inchiostro o tempera, stese con un dito.

Penne, pennarelli, dalla punta grossa o sottile, tracciati su ogni tipo di carta, perché ciascun tratto può raccontare una storia. Tanti stili, tutti mescolati, caratterizzano un gruppo di artisti postali, professionisti o meno, accomunati dal solo piacere di unirsi alle altre persone. Con l’occasione di ogni nuova mostra parte un passaparola, e le opere cominciano ad arrivare. Hanno inviato le loro cartoline in occasione delle ultime mostre molti autori adulti, che poi rimangono in contatto fra loro. Roberto Pittarello era presente in galleria.

L’artista, residente a S. Angelo di Piove di Sacco, in provincia di Padova, è subito apparso come un uomo entusiasta del suo lavoro e molto disponibile al dialogo con i visitatori. In particolare è emerso il suo amore per i bambini, con i quali si è prodigato nella spiegazione delle sue opere.

Personalmente, sono rimasta colpita dalla parete allestita all’inizio, con cartoline e disegni posti in cornici tutte diverse. Pittarello mi ha spiegato che è la cosa che ogni buon collezionista di “mail art” deve fare sin all’inizio. Raccogliere i disegni artigianali che riceve, incorniciarli e porli in bella mostra, assiepati su una parete. In modo che tutti possano vedere e condividere. “L’arte è di tutti”, ha affermato con convinzione, “o lo sarà prima o poi”. E questo è un ottimo messaggio da lasciare ai posteri.

 

Written and photo by Cristina Biolcati

 

 

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