“La fragile costellazione della vita” di Anthony Marra: due donne in una storia di guerra della Cecenia

La fragile costellazione della vita” di Anthony Marra. “Quella è casa mia”. La voce della bambina aveva rotto il silenzio e Achmed la sentì come avrebbe sentito l’unico suono che avesse echeggiato in un corridoio vuoto. “Non pensarla così” le disse. “Così come?”. “Come se fosse ancora tua”.

È una bambina straordinaria Havaa: svegliata dalle fiamme che avvolgono ciò che resta della sua casa, costretta a fuggire prima che i federali tornino indietro e prendano anche la sua di vita, oltre a quella del padre, riesce a mettere in una valigia tutto il coraggio che le occorrerà in vita.

Achmed, che un tempo non troppo lontano è stato l’amico più caro di suo padre, la aiuta a uscire di casa pregandola di coprirsi bene. Non sanno come fare per percorrere a piedi tutta quella strada – e senza venire scoperti dai soldati – ma la meta è chiara: raggiungere l’ospedale, o meglio raggiungere Sonja Andreevna Rabina.

In un concatenarsi di eventi, anche Havaa, Achmed e Sonja impareranno a convivere per quei primi giorni, tra le poche mura integre che un tempo erano stanze d’ospedale. Achmed sa che Sonja può offrire una possibilità a Haava di sopravvivere alla guerra, non tanto perché è una donna in cerca di qualcuno di cui occuparsi, quanto piuttosto per la determinazione che la distingue ovunque. È pur sempre un medico anche lui, ci sarà pure anche per lui la possibilità di riscattarsi – di costringere cioè Sonja che è una fortuna avere a che fare con loro -.

Certo non ha mai esercitato la professione, infatti, è disposto a occuparsi del servizio di lavanderia pur di saldare quell’ingente debito emotivo che potrebbe salvare la vita proprio alla bambina che ha visto nascere.

La spietatezza della guerra, la mancanza di fondi, l’amore per la gente, l’amore puro che basta sempre e comunque a se stesso, incorniciano questa storia di guerra della Cecenia, che dal 1991 al 2009, con un tempo chiamato di pace tra il 1997 e il 1998, ha subito due lunghissimi conflitti militarizzati.

Parlare delle crudeltà che la guerra nutre in seno, e di eroi – o meglio eroine (Havaa e Sonja) che per tutte le pagine risultano accattivanti e sempre molto credibili, rende onore al giovane autore Anthony Marra in questo che è il suo esordio letterario; ha ricevuto da subito la candidatura al prestigioso National Book Award con una traduzione in oltre dieci lingue e molti titoli sulle principali testate americane.

La figura di Sonja è nodale in tutta la storia, proprio perché fa da fulcro alle coincidenze – quasi sempre fragili – che legano tutti i personaggi gli uni agli altri. Non solo per via di certe suture grazie alle quali è conosciuta: Sonjia utilizza il filo interdentale ricamando  su quelle lesioni come se si potessero, un giorno, dimenticare per sempre.

Tra i tanti pensieri che ci ha lasciato Lev Tolstoj, ne rubo uno in particolare per esprimere gratitudine a questo  bravo autore, che ci parla sì di guerra, ma soprattutto ci invita a coglierne le coincidenze: “Tu sei quel che tu chiami la tua vita, tu sei un temporaneo, casuale concatenamento di particelle”.

 

Written by Daniela Montanari 

 

Info

La fragile costellazione della vita

Anthony Marra

Traduzione di Laura Prandino

Piemme 2014

Romanzo

 

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