“La Stanza Blu” di Pablo Picasso: dietro il celebre dipinto si nasconde un uomo barbuto in atteggiamento pensoso

È possibile che condizioni di vita poco agiate abbiamo indotto grandi artisti del passato (e forse anche del presente) ad utilizzare tele, per così dire, di “seconda mano”? Già state cioè utilizzate in precedenza?

Ebbene, parrebbe di sì. È quanto sembrerebbe accaduto a Pablo Picasso (Malaga 1881- Mougins 1973), poiché sotto al celebre quadro “The Blue Room”, ovvero “La stanza blu”, ci sarebbe in realtà un altro soggetto. Una sorta di quadro nel quadro.

Un dipinto nascosto che gli esperti hanno rinvenuto sotto uno dei capolavori dipinti dall’artista spagnolo fra il 1901 e il 1904, che si può riconoscere ruotando l’opera di 45 gradi verso destra.

È davvero uno di quei momenti che rende speciale il tuo lavoroha affermato Patricia Favero, facente parte del team degli scienziati che ha fatto la clamorosa scoperta – Gli studiosi hanno sempre sospettato che The Blue Room nascondesse un’altra tela a causa di alcune pennellate che evidentemente non corrispondevano all’immagine in sovraimpressione che ritrae una donna nell’atto di fare il bagno”.

I curatori e gli esperti di The Phillips Collection, della National Gallery of Art, della Cornell University e del Winterthur Museum del Delaware, negli ultimi cinque anni non hanno fatto altro che lavorare alla produzione di un’immagine più chiara possibile di ciò che si celava in profondità.

La tecnica ha fatto passi da gigante e, attraverso gli infrarossi, non è stato difficile scorgere l’immagine di un uomo barbuto con giacca e papillon, che parrebbe indossare tre anelli, e appoggia il volto su una mano in atteggiamento pensoso.

Naturalmente, una volta comprese le motivazioni, come dicevamo all’inizio, la domanda che più ci preme è capire chi possa essere costui. A tal proposito, i ricercatori stanno scandagliando la vita dell’eccentrico pittore, prendendo in esame il cosiddetto “periodo blu”, la cui arte è caratterizzata da soggetti malinconici, come appare essere questa figura. Siamo all’inizio del Novecento e l’artista è anche agli inizi della sua carriera.

Quasi da escludere che possa essere un autoritratto, anche se al momento non si possono fare ipotesi significative. Più probabile possa trattarsi di Ambrogio Villard, suo mecenate a Parigi nel 1901. Non occorre essere dei detective per comprendere che se Picasso ha deciso di “coprirla”, per qualche strano motivo non deve avere dato troppa importanza a questa figura. Suonerebbe come un cambiamento di pensiero, una svolta nella presa delle sue posizioni a proposito di questo individuo, chiunque esso sia.

Tutti i grandi geni sono un po’ bizzarri, poiché le stranezze sono parte integrante della loro grandezza. Parlando di Picasso, in particolare. Egli riserva sempre delle sorprese, e sembra avvezzo a questo genere di cose. Immagini nascoste sotto ai suoi dipinti sono state rinvenute anche nel quadro “La Vie” e nella tela “Donna che stira”.

Certo che se l’artista di Malaga avesse avuto i soldi fin dall’inizio per comprare nuove tele, ora non saremmo qui a discutere e, allo stesso tempo, se avesse avuto più cura e meticolosità nel pulire quelle usate, ci saremmo persi altri capolavori e misteri celati.

Enigmi da scoprire incuriosiscono la gente, aumentano il fascino delle opere. Fosse tutto palese e lineare, la meraviglia suscitata avrebbe un’eco minore. C’è sempre un dare e un avere, nella vita. Me ne ricorderò. Che lo pensasse anche Picasso?

 

Written by Cristina Biolcati

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *