Intervista di Pietro De Bonis a Teresa Capuano (in arte Katres) ed al suo disco d’esordio “Farfalla a valvole”

Teresa Capuano, in arte “Katres”, nasce a Catania ma da sempre vive a Napoli. All’età di dodici anni inizia a suonare la chitarra e poco dopo si scopre compositrice. Personalità, passione ed eleganza respirano insieme nei suoi testi e musiche, raccontando spesso dell’universo femminile con grande ironia e romanticismo.

Partecipa alla prima edizione del programma The Voice of Italy ed entra a far parte del team Noemi. Il 16 settembre 2013 esce il suo disco d’esordio “Farfalla a Valvole“.  “Coiffeur” è il singolo estratto.

Dicono di lei:

Lilli Greco: Era da vent’anni che non sentivo una canzone bella come Bianco elettrico”.
Fausto Mesolella: “Katres va descritta con una sola parola : è un’artista”.
Stefano Mannucci (Il Tempo): ”Katres come autrice rientra nell’eccellenza italiana”
Pacifico: Forza e quiete in una voce calda e spessa che invita all’ascolto”.
Valerio Rosa (L’Unità): “più che narrare storie, esplora sensazioni, ha i numeri per occupare uno spazio ancora vuoto, capacità compositive fuori dal comune e una voce espressiva e duttile”.

Farfalla A Valvole” è il primo lavoro discografico di Katres. Il disco racconta il viaggio di una donna: parte dal suo cambiamento (Coiffeur) e ne illustra il percorso passo dopo passo (Conto e canto) attraverso un necessario ritorno alle origini (Madre terra) che la porterà a raggiungere la consapevolezza di sé (Non ho bisogno). In questo viaggio la donna attraversa vari e fondamentali percorsi: il ricordo (Spensierati giorni), la vendetta e il perdono (Via dalla mia vita), il sogno (Sogni e fantasmi), la rievocazione della bellezza e della spensieratezza (Gli occhi dei bambini – brano di Stefano Rosso), la perdita e la speranza (Bianco elettrico).

 

P.D.B.: Ciao Teresa! “Farfalla A Valvole” il tuo disco d’esordio, la prima domanda che mi viene spontanea riguarda il titolo, perché Farfalla a Valvole?

Teresa Capuano: La farfalla a valvole sono io, il chitarrista che ha lavorato con me alla realizzazione del disco, Piergiorgio Faraglia, mi definì così e quando gli chiesi di spiegarmi il perché mi disse: “Un amplificatore a valvole è il migliore che ci sia per una chitarra, caldo e potente ma anche raffinato e delicato. Una farfalla a valvole è tutto questo e in più è anche bella da vedere”. Decisi subito che questo sarebbe stato il nome del mio album.

 

P.D.B.: Il brano “Coiffeur” ripercorre in maniera ironica i momenti di crisi attraversati da una donna, che alla fine canti nel pezzo potrebbe risolverli tutti andando dal parrucchiere, poiché qualsiasi cambiamento parte sempre dalla testa, giusto?

Teresa Capuano: Coiffeur è un brano tutto femminile, ho voluto raccontare in maniera ironica e leggera i momenti di crisi attraversati dalle donne. Ogni donna attraversa la crisi in maniera differente ma in molte la affrontano andando dal parrucchiere. Il cambiamento, che in questo caso parte dalla testa, è d’impatto, è immediato ma è solo apparente,  in realtà  rappresenta solo l’inizio, il primo passo per poi andare più a fondo, nel cuore e nella testa dove risiede la vera radice del problema/crisi da affrontare.

 

P.D.B.: “Madre Terra” è la dedica di un figlio alla sua madre terra, la Sicilia, quanto le radici radicano in noi, è un bene o un male secondo te rimangano così a lungo?

Teresa Capuano: Io penso che l’attaccamento alle radici rappresenti sempre un qualcosa di positivo, ricordare da dove veniamo ci permetterà di sapere sempre chi siamo. Nel mio caso non è una scelta, quello che sento da parte della mia terra è un richiamo naturale, viscerale.

 

P.D.B.: In “Non ho bisogno” precisi che una buona cognizione di sé non fa sorgere appunto il bisogno di null’altro, è davvero essenziale conoscere per conoscersi?

Teresa Capuano: Più che altro penso sia essenziale vivere e viversi per conoscersi. La vita di tutti i giorni, le esperienze quotidiane ci mettono di continuo di fronte a situazioni sempre diverse, il nostro modo di affrontarle o di rapportarci ad esse ci dice ogni volta qualcosa di nuovo su noi stessi. Se stai bene con te stesso, se non senti la necessità di essere un qualcosa di diverso da quello che sei, se credi nelle tue capacità, se credi in quello che sei, il tuo rapporto con la vita e con gli altri  e soprattutto con te stesso sarà sicuramente migliore.

 

P.D.B.: Un altro pezzo ironico è “Via dalla mia vita”, anche qui abbiamo una donna, che raggiunge il limite di sopportazione del compagno e lo caccia via di casa, ma che alla fine è un po’ vittima di ripensamenti. Ho interpretato ancora qui un desiderio di fuggire dai sentimenti, dalle dipendenze altrui, dai bisogni, sembra l’amore quasi un dovere.

Teresa Capuano: In questa canzone cerco ironicamente di parlare di quelle storie che apparentemente non hanno motivo di esistere ma i cui protagonisti, in nome dell’amore, fanno di tutto pur di tenerle in piedi. Metto in evidenza il fatto che non si può vivere solo d’amore ma che per completare un rapporto c’è bisogno di ben altro… alla fine però la mia parte romantica ha la meglio e lascio che sia proprio questo sentimento a trionfare su tutto il resto.

 

P.D.B.: “Gli occhi dei bambini” è l’unica cover presente in Farfalle A Valvole, il brano di Stefano Rosso è ricco di immagini semplici ed emozioni viste tramite gli occhi dei bambini, com’è hai voluto inserire questo brano nel disco?

Teresa Capuano: Attraverso parole semplici, pulite,  Stefano è riuscito con gli occhi di un adulto a guardare quelli di un bambino e a riconoscersi in essi… questa canzone è uno specchio in cui tutti possiamo riconoscerci. Provo sempre una grande emozione nel cantare questo brano,  ho voluto in qualche modo  chiudere, conservare, questa emozione nel mio disco.

 

P.D.B.: Reduce da The Voice of Italy, un’esperienza rivelatasi fondamentale per te?

Teresa Capuano: Prima di entrare a far parte di un talent mi ero sempre chiesta se un’esperienza del genere potesse essere utile o meno al mio percorso artistico. Ora lo so. Ho sempre usato la musica come mezzo per esternare una parte di me, dei miei pensieri, delle mie emozioni… per me, cantautrice, stare su un palco e non poter cantare la mia storia ma essere valutata per un’esecuzione è stato utile solo a farmi comprendere che il mio modo di vivere la musica non è quello del talent show, ho senso musicalmente solo se posso esprimermi per quello che sono quindi la tv, vista in quei termini, non era il mio posto.

 

P.D.B.: Grazie di cuore Teresa, in arte Katres, per questa intervista, ci vuoi lasciare con un tuo motto?

Teresa Capuano:  Se puoi sognarlo puoi farlo!

 

Written by Pietro De Bonis

 

Tracklist

1. Coiffeur

2. Conto E Canto

3. Madre Terra

4. Non Ho Bisogno

5. Spensierati Giorni

6. Via Dalla Mia Vita

7. Sogni E Fantasmi

8. Gli Occhi Dei Bambini (cover Stefano Rosso)

9. Bianco Elettrico

 

 

Credits

Musica e testi: Teresa Capuano

*gli occhi dei bambini: testo e musica di Stefano Rosso

Prodotto da: Teresa Capuano

Arrangiamenti: Teresa Capuano, Piergiorgio Faraglia, Gabriele Ortenzi

Registrato al Ten People Town da Piergiorgio Faraglia

Mix e mastering: Maurizio Curcio

Etichetta discografica: Full Heads

Distribuzione: Audioglobe

Booking: Rovolver Lab

Artwork: Hembe\Ink

Photo: Claudia Ragusa

 

Info

Sito Katres

Facebook Katres

Pietro De Bonis

 

 

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