Festa della Musica, tre giorni di concerti sparsi per la Capitale: spicca la cantautrice Nina Monti
Anche primo giorno di estate in connessione con il Perigeo e l’arrivo della Luna piena, sono state occasioni uniche per conoscere la cantautrice Nina Monti, emergente del panorama musicale italiano. Motivi poetici, delicati e consistenti di osservazioni, mondo che gira intorno a lei, passano, tramite i suoi occhi, a racconti cantati accompagnati da musiche assai particolari, suoni ritmati e pizzicati.
Il 21 Giugno 2013 presso La Feltrinelli in Via Appia a Roma, Nina Monti ha approfittato per presentarsi al pubblico donando la sua performance durante una giornata particolare, emblema, la musica, ed essenzialmente esprimendo il suo messaggio con semplicità: “…faccio musica perché mi piace, non per conseguire il successo. Andrei a suonare anche per strada, come Edith Piaf…”.
È così che Nina si sente inserita nel mondo musicale a seguito di una domanda da parte di Adriano Mazzoletti che l’ha intervistata. Esperto di jazz e giornalista musicale, naviga sin dal ’57 l’ambiente musicale italiano come conduttore radiofonico, curatore di programmi jazz e produttore musicale.
Figlia d’arte Nina, il papà Maurizio Monti è un noto autore di testi per Patty Pravo, Mina, e via di seguito. Con il suo sorriso smagliante Nina si è rivelata al pubblico presente. Giovane, prende parte ad una compagnia teatrale, “giocando” nell’ambiente. Successivamente, come cantautrice, collabora con Lucio Dalla. La giovane cantautrice ha presentato in anteprima il suo ultimo lavoro, CD, che uscirà in autunno. Ancora lavora sul titolo, ma i quattro brani intonati ne celano già un’idea.
Attraverso i dialoghi, è stato molto interessante carpire ciò che non si conosce di un argomento assai ampio quale è la musica. Si è spaziato da chi ha coniato il termine “cantautore”, Vincenzo Micocci, (con cui Nina firmò il suo primo contratto discografico a 19 anni) scopritore anche di talenti; dalla storia in breve della RCA, le differenze artistiche musicali tra Milano e Roma degli anni ’60 e alla nascita del Folk studio. Inoltre, affascinante è stato apprendere come nasce un progetto musicale, da chi viene arrangiato, considerando anche le musiche, gli strumenti che le suonano, chi le canta e l’analisi dei testi, insomma la sua struttura.
Nina Monti ha già inciso un mini EP, “Tappezzeria”, composto da 5 brani, molto attenti al sociale, poetici ed interpretati con cura e dolcezza. Questa sua ultima fatica, Nina l’ha fatta conoscere con quattro canzoni delle 10 previste, “Quando la notte”, “Senti ma non ti svegliare”, “Tentativo unico” e “Roma 1970”.
Ci si addentra così in un mondo di canzoni inedite, scritte anche dal papà e mai uscite in precedenza. Una particolare, “Quando la notte”, musica di Maurizio Monti e testo di Nina, lascia scivolare su un immaginifico viaggio, sia fisico sia metaforico; “…non sempre per viaggiare si ha la necessità di spostarsi…” come comunica la giovane cantautrice prima di esibirsi.
Sento che si naviga sui versi, quasi ci si libra in aria leggeri, è Poesia. Momenti di vita, disordini, volendo giornalieri.
“…io mi innamoro di ciò che non ho…”, un verso che comunica il nostro non guardare chi abbiamo vicino o ciò che abbiamo conquistato, che ci rende ricchi, che anche se “poco” è prezioso, sempre. Motivo orecchiabile, mi lascio incantare. Il disco è arrangiato da Giampiero Grani, che morbido suona il pianoforte. Voce, chitarra elettrica, basso, magistralmente suonato da Mario Guarini, violino … compongono questo progetto energico e molto sentito, Nina investe cuore e anima, tuttora.
Storia di una donna che parla al suo uomo, di notte, “Senti ma non ti svegliare”, mentre lui dorme. Lei non trova il coraggio di affrontarlo da sveglia, “…il loro Amore è vivo solo quando fanno l’amore..”, parole scaturite dalla voce di Nina. La musica, acustica, quasi, piano e basso, lenta si accompagna morbida agli orecchi.
Uno stralcio di storia attraverso lo scenario di “Roma 1970”, colonna sonora di un cortometraggio sul Folk Studio, girato in occasione di uno stage sul linguaggio televisivo frequentato dalla cantautrice romana.
Si respira fermento, “aria viva” degli anni passati.
Ci “leggo” immagini, ci “trovo” immagini che portano ad altre appartenenti ad un altro motivo, “Tentativo unico”, brano con “sequenze”, batterie e strumenti non presenti all’evento; rime, ritmo diverso, rimandano a una danza saltellante, gorgheggi ed interpretazione di sola voce e piano, magnifico accordo che ho trovato sublime.
Mentre scrivo mi viene da domandare a Nina:
A.C.: Quale è l’energia che tu esprimi attraverso il legame musico-poetico?
Nina Monti: Quando scrivo una canzone spero che il legame tra la musica e le parole possa esprimere un’energia di immagini e sensazioni che fanno bene al cuore. Non so dirti quale sia questa energia, certamente non è un qualcosa di studiato o ragionato. È sicuramente un’energia nata dal mio istinto, di donna e di musicista.
Penso proprio che Nina abbia la capacità di essere accogliente verso la vita, senza mai staccare la spina verso tutto quello in cui crede, donando se stessa con semplicità, gusto e sorriso, e che le sue canzoni, con costanza, verranno riconosciute perché uniche, intense e vibranti.
Ci riconosco un equilibrio tra ritmo, poesia e candore e la mia unica domanda rivolta a Nina Monti mi guida verso sensazioni giuste e che il cuore definirebbe “da perseguire senza mai fermarsi”.
Written by Annalisa Civitelli
Photo by Paola Tormentina Martufi
una grande cantautrice, purtroppo sconosciuta ai pochi