Scoperte pitture rupestri in Tennessee rimaste nascoste per quasi sei mila anni

In una caverna dell’Altopiano del Cumberland, in Tennessee, gli archeologi hanno fatto una scoperta senza precedenti. Le immagini sbiadite che si sono svelate davanti ai loro occhi, sono rimaste nascoste per quasi sei mila anni e potrebbero rappresentare i pittogrammi più antichi mai ritrovati nel continente nordamericano.

L’Altopiano del Cumberland è una parte sudoccidentale della catena degli Appalachi, attraversato dal passo detto Cumberland Gap, luogo di numerose battaglie nel corso della guerra di secessione. Comprende rilievi topografici di circa 120 metri e frequenti affioramenti arenari.

La pittografia, dato che abbiamo accennato il termine, è una forma di scrittura in cui il segno grafico, detto pittogramma, rappresenta la cosa vista e non la cosa udita, come invece avviene nelle scritture sillabiche, consonantiche ed alfabetiche. In pratica si riproduce l’oggetto e non il suono. Facciamo un esempio: se si disegna un “piede” per indicare la parola piede, il segno viene definito pittogramma. Se invece si disegna un “piede” per indicare la parola camminare, allora il segno viene definito ideogramma, dal momento che il significato è un concetto e viene definito dal codice e non dal disegno.

Secondo gli esperti le immagini ritrovate fanno parte di una delle collezioni artistiche di arti primitive più ampie finora conosciute negli Stati Uniti. Alcuni di questi disegni sono stati realizzati incidendo linee poco profonde con una punta e rappresentano eventi di vita quotidiana, come scene di caccia o figure di animali con i quali i nativi americani si trovavano ad interagire.

Altre immagini invece sono molto più elaborate e raffigurano creature mitiche, riti cerimoniali, una misteriosa serie di uccelli e rettili e rappresentazioni di esseri spirituali della mitologia nativo americana.

Le opere d’arte sono state portate alla luce da un team di ricercatori del dipartimento di antropologia dell’Università del Tennessee e Mississipi. I loro nomi sono: Jan Simek, Alan Cressler, Nicola Hermann e Sarah Sherwood. I dettagli della scoperta sono stati pubblicati sulla rivista Antiquity. Alcune delle immagini ritrovate sono particolarmente delicate, poiché realizzate sul fango, un materiale tradizionalmente utilizzato dai nativi americani nel sud-est del paese, essendo facilmente reperibile e considerato una “tela” perfetta dagli artisti preistorici delle caverne.

Le immagini spesso rappresentano azioni di tipo rituale o eroico, con persone che volano, altre che si trasformano in animali e altre che sembrano capaci di attraversare le rocce”, spiega Hermann. Il motivo antropomorfo domina su tutti, o comunque quello della figura umana è il più frequente. “Alcuni esseri antropomorfi” continua Hermann “sono stati rappresentati con l’accentuazione di alcuni dettagli, come gli occhi. Spesso hanno della corna e anche delle grandi mani con dita esagerate”.

Le incisioni rupestri sono dette anche petroglifi o graffiti, ovvero segni scavati nella roccia con strumenti appuntiti di vario genere, come una punta di roccia più dura utilizzata tipo scalpello. La tecnica è quella della picchiettatura, guidata o meno da un percussore, oppure della raschiatura a graffio, da cui il nome graffito. In un petroglifo nero carbone è possibile distinguere una creatura in trasformazione stilizzata, con la testa, il corpo e la coda di un cane (o un gatto) e gli artigli ricurvi di un uccello.

Spesso, anche se non esclusivamente, gli uccelli all’interno delle grotte sono raffigurati in volo, con le ali spiegate perfettamente delineate”, spiega lo Hermann. “Tuttavia, la presenza comune di uccelli all’interno delle grotte, ma non nei petroglifi all’aperto, lascia perplessi se considerate gli uccelli come creature legate al mondo superiore o celeste”.

Questa scoperta ci rivela che i popoli preistorici dell’Altopiano del Cumberland hanno usato questo luogo per una varietà di scopi e che la religione fosse tra i più importanti. Secondo gli studiosi, i disegni scoperti nel Tennessee rappresentano l’universo concettuale del mondo in cui vivevano gli antichi in tre dimensioni. Infatti, la parte superiore dei disegni rappresenta il regno celeste delle divinità; le sezioni centrali, mostrano piante e animali, ovvero il mondo in cui vivevano; la parte bassa delle opere rappresenta oscurità, morte e pericolo.

I pittogrammi sono stati realizzati utilizzando solo due colori, il rosso e il nero. Il nero prodotto dal carbone, mentre il rosso è stato ricavato dall’ossido di ferro. L’Altopiano comprende gran parte del Kentucky orientale, parte della zona occidentale della Virginia, parte del Tennessee ed una piccola porzione dell’Alabama settentrionale e della Georgia nord-occidentale.

Una vasta area quindi, dove esistono almeno 71 siti noti di arte preistorica. La gente veniva qui alla ricerca di alimenti specifici, ma anche per eseguire complessi cerimoniali religiosi, che poi riproduceva sulle pareti delle grotte per immortalare il momento e lasciare una traccia di sé.

Importantissima questa scoperta, per la storia della civiltà nordamericana e di tutto il mondo.
L’alternanza delle scene, tra il sacro ed il profano all’interno della grotta, ci permettono di compiere un viaggio nel tempo. Di ritornare indietro di sei mila anni per ammirare i “quadri” di questi artisti primitivi e comprendere così, almeno in parte, la loro concezione della vita.

 
Written by Cristina Biolcati

 

3 pensieri su “Scoperte pitture rupestri in Tennessee rimaste nascoste per quasi sei mila anni

  1. Bell’articolo. Certamente si può anche fare riferimento al neolitico anche lì o forse di più al mesolitico, con quest’arte simbolica, ma non del tutto astratta. Spirito religioso, ma non ancora concezione metafisica, almeno secondo i nostri parametri interpretativi.

  2. Il lago Moraine, mostrato nell’articolo, è in Canada (Alberta), a migliaia di km dal Tennessee.
    Saluti

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