Mostra “Contropiani Mediterranei”, dall’11 al 21 novembre 2012, Bari

Domenica 11 novembre 2012, alle ore 18.30, al Fortino di Sant’Antonio di Bari, inserita nell’ambito del progetto “Agorà dell’arte” e organizzata dall’associazione “Agorà mediterranea”, sarà inaugurata la mostra “Contropiani Mediterranei”, a cura del critico d’arte Maurizio Vitiello, con opere recenti degli artisti: Luisa Bergamini, Lucia Buono, Alfredo Celli, Carlo Cottone, Maria Pia Daidone, Teresa Follino, Franco Giacopino, Luciana Mascia, Monica Pennazzi, Nino Perrone, Massimo Pompeo, Myriam Risola.

La mostra “Contropiani Mediterranei”, allestita nell’interessante spazio del Fortino di Sant’Antonio di Bari, inserita nell’ambito del progetto “Agorà dell’arte”, desidera rispondere all’esigenza di reperire nuovi spazi in cui promuovere efficacemente la creatività degli artisti locali in rapporto alle tendenze culturali del territorio nazionale e delle proiezioni mediterranee. “Contropiani Mediterranei” rilancia un segnale, seppur minimo, di verifica dello stato dell’arte in Italia; è un incontro tra artisti di diverse aree geografiche italiane.

Sono presenti: Luisa Bergamini, Lucia Buono, Alfredo Celli, Carlo Cottone, Maria Pia Daidone, Teresa Follino, Franco Giacopino, Luciana Mascia, Monica Pennazzi, Nino Perrone, Massimo Pompeo, Myriam Risola. Questa rassegna d’arte contemporanea, che vede insieme dodici presenze artistiche con relative recenti opere d’arte realizzate con diversi codici linguistici, vuole essere un ulteriore contributo di verifica dello stato dell’arte italiano.

L’esposizione incapsula “sensi mediterranei” di artisti di varie località italiane e con all’attivo tante personali, molte collettive e diverse rassegne, di grande importanza, da “La Quadriennale” di Roma sino a “La Biennale” di Venezia.

Istanze, aperture, tensioni, lieviti, esiti, palpiti e risultati di ricerche vivono nelle loro opere l’urgenza e la necessità di confrontarsi. Questi artisti di tono e di qualità, da molti anni sulla scena artistica nazionale, e non solo, differenti per caratteri, offrono un serio ventaglio di misurate declinazioni del linguaggio plastico e pittorico contemporaneo. Attuali direttive di molteplici modalità espressive convergono per manifestare attendibili presenze e per determinare una possibile misurata ricognizione.

Questi artisti con lavori di ricerca, seriamente conosciuti e ampiamente riconosciuti, sostengono un contemporaneo visivo di temperamento euro-mediterraneo e attivano, così, oggi, una prova espositiva per alimentare, in fondo, una resistente apertura futura. Bisogna sottolineare che la creatività nel Mezzogiorno risulta sempre in crescita e i risultati delle varie indagini in campo hanno bisogno di luoghi di confronto per eventuali dibattiti.

La filosofia di quest’incontro, improntato al confronto di stili, permette al territorio barese di poter recepire un momento squisitamente visivo-culturale, mentre all’orizzonte si tratteggiano ulteriori spunti per scambi aggreganti di nuovi progetti. In questa mostra s’incontrano vari vissuti; nelle opere si riflettono attraversamenti memoriali; difatti, nelle cognizioni artistiche che s’inoltrano la memoria è recepita come fondo d’avvio, mentre passaggi diaristici rafforzano un campo di profili evocativi, aggettanti, risonanti.

Alza il livello qualitativo la metabolizzazione di estremi, quelli epocali e quelli intimistici, quelli sociali e quelli domestici; ogni artista delimita un proprio ambito di ricerca, finitimo agli altri; le rispondenze estetiche squillano e si specchiano, movimenti e intrecci rafforzano congetture e rimandi. L’incontrarsi è vivificare la comunicazione, rinvigorire il sentire comune. Fermare la memoria per assicurarla come testimonianza del vissuto e sommare anche la pronuncia diaristica permette di regolare passato e presente per graffiare il futuro; e sembrano scattare altri possibili incontri.

Quest’esposizione è un meeting di paralleli segni incisi e di espressioni raccolte sul “fil rouge” del ricordo, associato e spinto dalla voglia di andare oltre le leggi dell’uomo per avvicinarsi, invece, a quelle sagge della natura e questa doppia declinazione del motivo del ricordo si pone come un’interpretazione più liberale per captare movimenti e gesti, ciò che ci circonda o ciò che ci abbraccia.

Artisti

Luisa Bergamini nel suo studio bolognese cerca di ricavare forme sintetiche; elabora, taglia, sfuma le sue composizioni modulari, che dichiarano una vera e propria profonda presa di coscienza, corroborata da ciò che sedimenta. La costruzione sistematica prende spunto da vene intimistiche sino a tangere interessi sociali in una chiave più vicina a disamine. E’ attivata, da tempo, sull’artista un’attenzione critica e i suoi lavori eleganti abbracciano il mondo delle coordinate comunicative.

Lucia Buono sta procedendo a intendere nuovi orizzonti che si allontanino, ma, gradatamente, da prove e tessere d’inclinazione mediterranea. L’artista ha sempre riconosciuto nel mare e nelle sue radici fonti ideali d’ispirazione. Si è tentati d’intendere i suoi lavori come offerte di conchiglie di mare in cui si raccolgono profumi e odori, brezze e venti, sabbia e calure.

Carlo Cottone dipinge da ragazzo e lo insegue la voglia di assegnare al foglio o alla tela i suoi pensieri alla deriva o quelli scalpitanti formati da una mente in continua effervescenza. In una precedente mostra di quest’anno ha riscosso un notevole successo per un lavoro astratto-segnico, tutto in legno. Tanti i complimenti all’inaugurazione nel pomeriggio di domenica 22 Luglio 2012, alla Saletta dell’Asilo Comunale di Cantalupo nel Sannio (IS), della mostra “Controventi Mediterranei”; presenti erano dodici opere recenti di Rolando Attanasio, Lucia Buono, Alfredo Celli, Carlo Cottone, Maria Pia Daidone, Umberto Esposti, Lucio Gacina, Franco Lista, Luciana Mascia, Nino Perrone, Achille Quadrini, Myriam Risola, qualificati artisti provenienti dal Molise, Campania, Puglia, Abruzzo, Lombardia, Lazio.

Alfredo Celli nell’accogliente studio di Tortoreto Lido, in provincia di Teramo, che abbiamo avuto la possibilità di visitare insieme a Pino Cotarelli, critico teatrale, e a Nando Romeo, regista cine-tv, prosegue una stimolante ricerca sull’astratto-informale. La velocità improvvisa del gesto, i contrasti di luminosità lo portano verso una sensibilità estroflessa. I nuovissimi esiti di Alfredo Celli, che ci è stato segnalato dal maestro Umberto Esposti, nipote di Lucio Fontana e bravissimo artista, si presenta nettamente accattivante, per chi come noi frequenta, e non da poco, l´ambiente artistico italiano.

Maria Pia Daidone in un’intervista precisava: “Ho privilegiato, ultimamente, il rame, il cartone, il plexiglas. Il primo perché è duttile nella lavorazione, ricorda la sacralità, dà energia e ha la luminosità accesa dell’oro; il secondo con un’adeguata lavorazione perde totalmente la propria identità e diventa altro; il plexiglas usato come rivestimento esalta i materiali e li cristallizza in un’atmosfera senza tempo.”

Teresa Follino vuole dominare la parcellizzazione dell’immagine. Scatta il pensiero e fermare la luce, intesa come ampiezza spaziale dell’immagine, è il suo credo. Il suo percorso artistico tratta la proiezione, la scomposizione e la rifrazione del raggio di luce. Cattura e congela con un click della macchina fotografica semplicemente l’attimo che si avvicina al suo pensiero creativo. E’ come se fotografasse un suo pensiero. Il “dvd” preparato presenta un’interessante dissolvenza di un numero consistente di fotogrammi. Tutto è sfumato, carico di un impressionante determinarsi.

Franco Giacopino ha seguito e alimentato la sua passione; frequenta negli anni diversi work-shop fotografici con grandi maestri, quali Casale, Gaiaschi, Thorimbert, Berengo Gardin, incrementando la sua cultura filosofica fotografica, che lo ha portato ad amare sempre più la ricerca. Continua ad approfondire l’uso concettuale del colore e il reportage in bianconero. I segreti e le alchìmie della sua fotografia sono convissuti nella conoscenza della materia, nella padronanza del mezzo e nella giusta e necessaria dose di espressività e capacità compositiva.

Luciana Mascia riesce a colpire. Si è messa sempre in discussione, lei docente di matematica, prima, e, ora, dirigente scolastica al prestigioso “Alfonso Casanova” di Napoli. La sua passione per l’arte l’ha portata ad aprire l’Istituto “Alfonso Casanova” di Napoli all’arte contemporanea e dal 24 al 31 maggio 2004 abbiamo curato la mostra “Percorsi a confronto” con le seguenti presenze: Anna Bertoldo, Luigia Criscio, Maria Pia Daidone, Stefania di Vincenzo, Wanda Fiscina, Isabelle Lemaitre, Teresa Mangiacapra, Luciana Mascia, Daria Musso, Nuccia Pulpo, Clara Rezzuti e Gisela Robert.

Monica Pennazzi risolve con la “quadrura”, in catalogo e in mostra, un senso di appagamento di energia del segno. L’estensione grafico-pittorico ben delimitata da tessere dal sapore musivo, toccate da colori e da veloci segni obliqui, dinamicamente interdipendenti, ci fa comprendere che un elegante lavoro di ricerca, indirizzato nel solco e nell’ambito di un linguaggio volutamente astratto, riesce a determinare intriganti opere, che rimandano immagini sintetiche.

Nino Perrone ha portato avanti per molti anni, con ampia soddisfazione di mercato e di critica, un deciso figurativo, avvertito e informato con tutte le ansie del contemporaneo. Dalle estrinsecazioni paesaggistiche alle situazioni fabulistiche, era arrivato a discutere di nuove istanze sino a raggiungere un proficuo piano di analisi, dedito all’osservazione dei costumi della nostra società, con accenni, in filigrana, a Otto Dix, George Grosz e a Franz Borghese.

Massimo Pompeo pittore di coste e di mari dell’anima, segreto cartografo, questo ci viene di scrivere di slancio. S’ispira alle Isole Pontine, alle coste delle Marche e a quelle del Mediterraneo più in generale. Nella sua pittura eletta confluiscono dati esatti, di scienza e di teorie matematiche, descrizioni fisiche, anche particolareggiate, e inevitabili influssi letterari, quali quelli diaristici. Il suo pellegrinaggio artistico per coste e per mari lo porta a misurare l’interno dei sogni e dei segni. Viaggio mentale e itinerario pittorico si stringono; pensiero mentale e immaginazione fantastica convergono.

Myriam Risola riesce a far respirare nelle sue opere fantasia e libertà. Fantasia di colori e di segni e libertà esecutive in una teoria di codici del novecento sfiorano isole di sogni, piattaforme di dissonanze, liturgie cristiane, geometrismi di radice araba, silenzi mussulmani e inni alla vita. Tutto è centrifugato e in settori o in pieghe di ventagli s’insinua il “jolly” e orizzonti di topografie fantasmatiche si stagliano e accettano soluzioni su soluzioni, quasi a voler generare un nuovo linguaggio, che possa abbracciare una pluralità di versioni.

Organizzazione: Agorà mediterranea; Patrocini: Comune di Bari, FAI Delegazione di Bari, Federitalia Puglia; Media partners: ArteCulturaOK e il sito dell’arte, Storm Communication Group Srl; Sponsor: La edilnova, Saicaf.

Alle ore 20.00 ci sarà la performance vocale di En sabir: Teresa Barbieri, Stefano De Dominicis, Silvana De Palma, Vito Giammarelli

La mostra resterà aperta sino a mercoledì 21 novembre 2012.

Orario:8.30-13.00 / 17.00-21.00

Info

338.16.29.797

blu.o.ciano@gmail.com

 

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