Intervista a Mattia Coletti ed al suo nuovo progetto “The Land”
Il 2006 è l’anno in cui Mattia Coletti, denominato enfant prodige da diverse riviste musicali, lancia la sua carriera da solista con “Zeno”, carriera basata su chitarra acustica ed effettistica collegata.
Nel 2012 ritorna, dopo “Zeno Submarine” e “Pantagruele”, con “The Land” prodotto da Bloody Sound Fucktory con la collaborazione di Wallace e Town Tone Records. “The Land” si differenzia notevolmente da “Zeno”, infatti è meno elettronico ed oscuro e molto più essenziale e delicato, come rivela Mattia. Le otto canzoni di “The Land” colpiscono per la loro apparente semplicità e per la profonda complessità. Coletti incide una mezz’ora di quiete e calma.
Mattia Coletti si racconta per i lettori di Oubliette Magazine. Buona lettura!
A.M.: Il tuo esordio nel 2006 con “Zeno”. Com’è andata?
Mattia Coletti: Come tutti gli esordi è stato circondato da tante curiosità, ambizioni e sorprese
come all’epoca, il mio lavoro è sempre stato legato all’istintività di un periodo circoscritto, quello veniva da un lungo periodo dove ero legato a band, (Sedia, Polvere) e quindi una grossa svolta per me ritrovarmi solo a gestire tutta la produzione. A 6 anni di distanza posso dire che in me c’è il ricordo di un anno molto intenso, pensare che da quel disco è poi nato tutto….i primi concerti e via dicendo… Il disco è stato accolto molto bene soprattutto dalla stampa visto che ho iniziato i concerti dall’anno successivo praticamente.
A.M.: Dal 2006 ad oggi che cosa è cambiato nella tua produzione?
Mattia Coletti: Sicuramente sono cambiato molto, non so bene in cosa, potrei dire in maggiore consapevolezza, in una ricerca sempre più vicina alla melodia od altro, non mi piace mai stare fermo quindi di certo in questi anni ci son stati molti movimenti… L’inserimento di un cantato per esempio o di una formalità compositiva sempre più chiara e meno rarefatta..
A.M.: Elettronica ed oscurità. Descriveresti la tua produzione con queste due parole?
Mattia Coletti: No, non certo oggi. Di elettronica ne uso praticamente zero (anche se mi piace) sono ancora molto legato all’acusticità del suono oscura. Forse in Zeno sì, ma da li in poi come dicevo prima i miei pezzi si sono aperti molto..
Difficile poter descrivere il tutto in poche parole, potrei forse suggerire termini come essenzialità e delicatezza.
A.M.: Nel marzo 2012 è uscito il tuo nuovo album “The Land”. Come sta andando?
Mattia Coletti: Molto bene! In questo disco c’è stata una grossa novità nella produzione, ovvero la Bloodysound, etichetta marchigiana. Hanno e stan facendo un ottimo lavoro di promozione, ne sono molto soddisfatto perché tutto è nato da un impegno causato da una forte spinta coraggiosa e passionale. Sono molto felice anche perché il live è cambiato molto e mi sto divertendo parecchio nel proporlo. Ho iniziato a gennaio con questo disco, ad oggi con circa 25 concerti fatti sono sicuramente soddisfatto dei risultati ottenuti.
A.M.: Chitarra e … ?
Mattia Coletti: Pochi e semplici! Un pedale del volume, un fuzz artigianale, un looper, pedale che registra un limite di 8 secondi dove ci puoi sovra incidere in tempo reale, un piccolo cono dentro un pacchetto di sigaretta…
A.M.: Hai mai pensato di aumentare le parti vocali all’interno dei tuoi pezzi?
Mattia Coletti: A volte sì, ma se sento che vengono forzate preferisco lasciare le parti strumentali. Mi piace l’idea di usare sempre più la voce, ma è un procedimento per me graduale e che deve risultarmi molto naturale.
A.M.: Ad aprile c’è stato un mini tour in Sardegna, com’è andata?
Mattia Coletti: Benissimo, una terra magica davvero! Sono stato molte volte qui ma per la prima volta ho anche avuto modo di avere giorni liberi e girarmela un po’. Mi manca molto quel verde acido dell’erba.
A.M.: Quali sono le altre date nelle quali si avrà al possibilità di assistere ad un tuo live?
Mattia Coletti: A breve il 1 giugno a Sarnano, nelle Marche, poi ci sono date che ripartiranno da fine estate. Tutte in programmazione, come un altro tour in Giappone per fine anno.
A.M.: Hai altri progetti per il 2012 o vuoi dedicarti soprattutto a “The Land”?
Mattia Coletti: Altra parte del mio lavoro è la parte fonica, ed il 2012 sicuramente mi vede molto in giro per fonicare altre band in concerto… tra cui Guano Padano, Edibel Woman, Bachi da pietra, Butcher mind collapse ed altri…
Info:
Tracklist “The Land”:
Pitagora
The Land
WindGlass
Greta
Ghost West
Red Eye
Tape And Crackle
A Time Full Of Boxes