“The Hunger Games”, film di Gary Ross – recensione di Rebecca Mais

The Hunger Games, USA 2012

Regia: Gary Ross

Interpreti: Jennifer Lawrence, Willow Shields, Elizabeth Banks, Donald Sutherland, Woody Harrelson, Stanley Tucci, Wes Bentley, Liam Hemsworth, Lenny Kravitz

Durata: 142 min.

Campione d’incassi negli Stati Uniti, The Hunger Games giunge in Italia il primo maggio e in tanti, mossi anche dalla lettura del primo capitolo della trilogia (Hunger Games, Suzanne Collins, Mondadori 2009), attendono con ansia di scoprire se sarà o meno all’altezza delle aspettative.

E noi di Oubliette Magazine l’abbiamo visto per voi in anteprima!

Rivolto ad un pubblico prevalentemente giovanile, Hunger Games, diretto da Gary Ross (conosciuto per “Pleasentville” e “Seabiscuit – Un mito senza tempo”) è ambientato in un improbabile e poco desiderabile futuro, in un’America divisa in dodici distretti e governata da  personaggi piuttosto bizzarri, i quali hanno deciso di istituire gli Hunger Games: ogni anno dodici giovani ragazzi e dodici giovani ragazze, una coppia per ogni distretto, verranno estratti a sorte e scelti come tributi.

Si ritroveranno soli in una foresta, tutti contro tutti, e solamente uno di loro potrà vincere i giochi e tornare a casa sano e salvo.

Katniss (interpretata dalla bravissima Jennifer Lawrence, nomination come migliore attrice protagonista agli Oscar nel 2011 per il film “Un gelido inverno”) e Peeta (interpretato da Liam Hemsworth, già visto in “Innamorarsi a Manhattan” e nel più recente “I ragazzi stanno bene”), i due protagonisti, ci condurranno in un viaggio intriso di insidie e colpi di scena.

La storia si sviluppa in modo originale e non si limita a presentare i combattimenti (che finiscono quasi in secondo piano) tra i ventiquattro partecipanti dei giochi, ma descrive i preparativi in modo dettagliato e mette in primo piano la corruttibilità della società e l’incertezza del futuro.

Da una parte infatti abbiamo una visione delle popolazioni dei distretti, in particolare del numero dodici (luogo di provenienza dei due protagonusti) come di un campo di concentramento, dall’altra vediamo una città (quella in cui i giochi hanno luogo) sfarzosa e controllata in ogni suo aspetto.

Non possiamo quindi non rievocare il grande Orwell e il suo Grande Fratello. Il messaggio è lo stesso: tutti noi siamo come marionette tra le mani dei più potenti.

Un film mai superficiale, che avrà certamente successo anche in Italia, con una trama originale, nonostante un finale forse un po’ troppo rapido, la mancanza di pathos in alcune scene ed una Elisabeth Benks (nel ruolo della cinica Effie Trinket) forse troppo simile, nel trucco e nei costumi, alla Regina di cuori di “Alice nel paese delle meraviglie”.

Piacevole inoltre scoprire le doti recitative del cantante Lenny Kravitz che, nonostante la parte non di primo piano, regala un’ interpretazione intensa.Notevole, inoltre, la colonna sonora composta dal grande James Howard Newton.

“Felici Hunger Games! E possa la buona sorte essere sempre a vostro favore!”

 

http://youtu.be/bZjDjli0GtY

 

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