Intervista di Pietro De Bonis a Vittoria Coppola ed al suo “Gli occhi di mia figlia”
“Il giorno di Santa Lucia la ragazza indossò un vestito rosso di lana, fatto rigorosamente da lei, uscì da casa con una mezz’ora d’anticipo rispetto al solito e si precipitò sella soglia dell’asilo, dove André era occupato a giustificare il fatto che in quell’occasione sarebbe rimasto lui accanto alla piccola, in assenza di una mamma che evidentemente non poteva esserci. Ma Dana sì, lei c’era. Lei, che in poco più di un mese aveva conquistato la fiducia della bambina con la sua affabilità e dolcezza, prese per mano Giulia e la aiutò a spiegare perché, invece de viso sorridente della mamma, avesse disegnato una stella.”
Vittoria Coppola ha 26 anni, vive a Taviano (Le). Laureata in Lingue e Letterature Straniere, Comunicazione Linguistica Interculturale (Università del Salento, luglio 2010). Attualmente si occupa di Back Office presso un albergo di Gallipoli. La passione assoluta che muove le sue giornate è la scrittura. Di questo dice: “Lo scopo che mi prefiggo nel momento in cui inizio a riempire pagine di parole e sentimenti, è quello di emozionare, regalando a chi mi privilegia “leggendomi,” attimi personalissimi di evasione dalla realtà, ma anche, perché no, arricchimento della stessa. Confido sempre nella bellezza dei sentimenti e perciò, quando qualcuno reputa banale il parlare d’amore, io sorrido, e vado avanti per la mia strada”.
Cari lettori di Oubliette dopo avervi raccontato prolissamente la presentazione svoltasi a Roma del libro “Gli occhi di mia figlia” m’è sembrato giusto e corretto completare con una bella intervista. Vittoria come sempre, nonostante i suoi numerosi impegni, si è resa disponibilissima.
P.D.B: Ciao Vittoria! Ben ritrovata! Allora ti sei ripresa da tutto questo successo de “Gli occhi di mia figlia?” O diciamo non ci pensi minimamente a tornare come stavi prima?
Vittoria Coppola: Sto vivendo un momento pieno di emozioni, tutte derivanti dal mio romanzo, cosa c’è di più bello? La strada è lunga e faticosa, la passione va coltivata, lo studio approfondito… Ma voglio continuare, decisamente!!
P.D.B: Credo che per uno scrittore non possa capitare cosa più bella come il successo, soprattutto se tanto atteso e sperato, e notare che in te comunque è rimasta la voglia infinita di migliorare è davvero cosa ammirevole. Come stanno andando le varie presentazioni in giro per l’Italia? Che pubblico stai trovando? Mi incuriosisce questa cosa. E’ in gran parte omogeneo? O più restio o più caloroso a seconda della regione, soprattutto verso una scrittrice “nuova”come te?
Vittoria Coppola: Mi piace cominciare col dire che ritengo le presentazioni siano FONDAMENTALI. Anche quelle in cui il pubblico non è numeroso. Sono infatti un’occasione irrinunciabile in cui il lettore può percepire realmente la verità dello scrittore. Nel mio caso, le presentazioni sono state e continuano ad essere tante. Il pubblico è vario, anche se predominano le donne: la storia che racconto è molto “al femminile”, in fondo. Desta curiosità in alcuni. Spesso è volentieri si innescano confronti interessanti e, perché no, divertenti! Continuo ad affermare che questo per me è solo l’inizio di un cammino impegnativo, in cui migliorarmi giorno dopo giorno. La sua bellezza sta proprio in questo!
P.D.B.: Conoscere persone è sempre stimolante, confrontarsi poi è essenziale. Ho letto, mi correggo, divorato, il tuo romanzo, ha innescato in me una curiosità costringendo il mondo reale allo stand-by. Entrando nel racconto ho notato come balzi subito agli occhi la solitudine di Dana la protagonista, e non solo di lei, come un’amicizia sia l’unica cosa importante nella sua vita, a cui crede, anche se pure la fiducia in quest’ultima sembra svanire per un attimo nella storia. Secondo te abbandonare un sentimento, e quindi una persona, significa un po’ abbandonare le cose belle della vita?
Vittoria Coppola: Credo che tutto dipenda dal motivo per cui si decide di “abbandonare” una persona e dunque si rinuncia a un sentimento. Dana è una ragazza che vive i sentimenti in modo complesso, pur essendo desiderosa di semplicità. Certo è, che se ci si allontana da qualcuno per paura di viverlo, beh, di certo si perde qualcosa, senza nemmeno concedersi la possibilità di sapere se quel “qualcosa” è positivo, necessario, oppure no…
P.D.B: Alla fine sempre meglio rischiare, credo non si sbagli affatto a seguire le orme di una ragazza come Dana, che ha creduto nell’Amore, al nuovo da approfondire perché impellente dentro, anche solo per arrivare ad una risposta, acciuffarla. Come leggo nella quarta di copertina “L’amore è unico: a volte nasce dal niente, cresce con niente, si spezza per niente”, è stato difficile per te scrivere questa storia? Riuscire appunto a rimborsare ciascun protagonista della risposta giusta?
Vittoria Coppola: Sai, in tutta sincerità non so se sono riuscita a dare ad ogni protagonista una risposta, tanto meno giusta… Io stessa, che ho creato i personaggi, quando arrivo alla fine della storia, sono perplessa: lo so, è un paradosso! Ma è del tutto vero…
P.D.B: Ti credo! Sai Vittoria gli scrittori migliori sono quelli che iniziano scrivere senza sapere bene dove andranno a parare, chi ha già tutto chiaro in partenza secondo me parte svantaggiato, la scrittura è come la vita, si scopre vivendo, che gusto ci sarebbe nel sapere già come va l’appuntamento con una/o ragazza/o che ci piace, io non uscirei neanche di casa a questo punto! No? Ho notato che all’inizio del tuo libro c’è una poesia, “Dolce frammento”, mi è piaciuta molto, l’hai scritta te? Te scrivi anche poesie?
Vittoria Coppola: Si, la poesia “Dolce frammento” è mia. La amo molto. Così come amo le altre nove poesie che ho chiuso in un cassetto. Conto di inserirle nei miei romanzi, se le storie le sapranno accogliere…
P.D.B: Beh questa una vera e propria rivelazione! Allora di sicuro ci aspettano ancora nove romanzi firmati Coppola! Ci riveli qualcosa sul prossimo libro? So che non ti fermi mai di scrivere.
Vittoria Coppola: Anche in questo momento sto scrivendo… Interrompo solo per rispondere alle tue domande. Il mio prossimo romanzo parlerà d’amore, legami incompresi e poi, improvvisamente, capiti… Non posso dire altro, è troppo piccolo!!
“Quando un’intervista vista l’ora è appena finita, una nuova intervista è appena iniziata. Un’intervista per amare, per sognare, per vivere…”
Written by Pietro De Bonis, in Marzullo
http://pietrodebonis.blogspot.it/
Info:
http://www.lupoeditore.it/lupo/catalogo/pgxso-product-details/prx-110/ctx-21.html?writer_id=38
I video ufficiali:
bell’intervista, interessante la scrittrice alla quale auguro un felice cammino nel mondo della scrittura che racchiude l’anima dell’umanità
bell’intervista e interessante scrittrice alla quale auguro un cammino felice nel mondo della scrittura che rappresenta e racconta l’anima dell’umanità.